«POETRY»

II.

Il sole che abbraccia la luna.
La luce che abbraccia l'oscurità.
Il calore che abbraccia il freddo.
Nelle tue braccia è tutto più bello.
Non so spiegarlo ma amo quel calore che parte all'improvviso
nel mio cuore.

"Mi manchi".
"Ti voglio".
"Baciami".
"Abbracciami".

Sono parole che
arrivano al mio orecchio
per poi trasferirsi nel mio cervello,
e infine nel mio petto.
Li dove c'è un giglio che aspetta di sbocciare,
dipendente da te,
avvolto in una campana di vetro
per evitare si rompa.

"Ti amo".
"Ti voglio bene".

Quale differenza c'è?
Che gioco curioso di parole,
hai notato come cambia l'effetto
se detto da qualcuno che ami?
Forse non lo noti,
sei troppo intento a startene nel tuo angolino,
con me nelle braccia.
Una nota.
Due note.
Tre note.
Sento il prolungarsi di questa melodia,
è un pianoforte che la produce.
Arriva dritta al cuore,
ancora una volta mi fai sussurrare parole d'amore.
Non credevo di poter amare così incondizionatamente una persona..
Non credevo di essere così..
"giusta" per qualcuno.
Un tocco.
Due tocchi.
Tre tocchi.
La tua mano accarezza
e s'incrocia con la mia,
formano una combinazione perfetta.
La sposti e le tue dita vanno
ad adagiarsi sulla pelle del mio volto: lo accarezzi come sempre.
Un brivido percorre la mia schiena, come la prima volta
in quella sera di novembre.
Faceva freddo e non avevo un cappotto
ma tu mi prestasti il tuo, immediatamente
il calore e il profumo
inondarono il mio intero essere.
Li capi che la mia povera anima solitaria si era unita alla tua,
così benevola e bella.
Spledi ancora oggi,
per me,
come la stella più luminosa dell'universo...

-Asteria