POV ITA
Osservai il cadavere di mio padre, appeso come un prosciutto, la sua giacca bianca ricoperta di sangue. Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, conoscevo i crimini commessi da mio padre e non biasimavo gli autori di questo gesto, ma in cuor mio non riuscivo ancora a concepire questo tipo di brutalità: lui era pur sempre mio padre. Mi guardai attorno: ero tenuto in braccio da un americano che sorrideva orgoglioso per la vittoria, accanto a me stava mia sorella (CLN) il suo sorriso in quel momento sarebbe stato in grado di illuminare tutto il piazzale, dietro mia sorella ci stava un russo con una faccia completamente apatica, non si capiva se fosse felice o no, ma d'altronde lui quale motivo avrebbe avuto per essere triste. Tutti sorridevano e sventolavano le bandiere; invece io non sapevo se seguire il mio cuore e piangere mio padre o ascoltare il mio cervello e adeguarmi alla folla in festa. Presi la decisione più ragionevole: sorrisi.
Mi svegliai con la melodia di "Bella Ciao" che pulsava ancora nella mia testa. Mi misi seduto e guardai fuori dalla finestra, ormai nonostante questo sogno ricorrente non riuscivo neanche a ricordarmi la faccia di mio padre, l'unica frase che compariva nella mia testa quando ripensavo a lui era "Se lo meritava, aveva distrutto migliaia di vite umane. La punizione che aveva subito era giusta", per questo motivo non ero mai riuscito a piangere mio padre: lui le mie lacrime non se le meritava.
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One-shot Countryhumans (Richieste Aperte Per Ora)
Short StoryAttenzione: La lettura è sconsigliata a un pubblico che soffre di depressione per via di tutta la tristezza contenuta in questo libro. Non sono il massimo ma proverò a creare qualcosa di carino.