Scelta

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Mirai alla finestra che divideva il mio proiettile dalla testa del mio bersaglio, uno dei ribelli, molto probabilmente disperato, aveva commesso il grave errore di entrare nell'unica stanza con delle finestre piuttosto grandi e non antiproiettile. Un errore da polli, o almeno questo è quello che pensai appena intravidi la figura dell'uomo posizionarsi davanti alla finestra, visibile da tutti i passanti. Pensandoci successivamente mi resi conto della mia stupidità, chi sano di mente si metterebbe davanti a una finestra del genere con lo sguardo puntato sul panorama, che tra l'altro non era altro che desolante, palazzi grigi e strade del medesimo colore, durante un possibile colpo di stato? In quel momento non ci riflettei. Fu solo quando sentii una voce non familiare irrompere dal mio auricolare che compresi che qualcosa stava accadendo. La voce era calma, rilassata e soave, come se volesse sciogliermi, farmi abbassare le difese, "Salve Signor Häyhä, avrei una proposta per lei". Pensai subito che fosse uno scherzo, oppure uno di quei call center che chiama sempre agli orari e nei momenti meno opportuni, ma mi ricredetti immediatamente appena udii la voce continuare a parlare, "Ci servirebbe il suo aiuto nella nostra causa, lei è il cecchino migliore del Reich e un cecchino ci farebbe estremamente comodo". Non suonava come una minaccia, neanche una richiesta e tantomeno una sfida, non sembrava niente, fu questo quello che mi inquietò. "D'altronde non vedo perché lei debba rifiutare, non ha niente da perdere, neanche la vita a quanto mi risulta, io la conosco, lei non è un fascista" quello che diceva era vero, ma come faceva una persona del genere a sapere queste cose di lui e a dire di conoscerlo. "Non è un mistero il fatto che lei non condivida le stesse ideologie dei suoi colleghi, già il fatto che lei non abbia premuto il grilletto dice molto, le fa onore, ascoltare le mie parole prima di decidere se rifiutare la mia proposta o no" la voce continuava con un tono lento e mellifluo che avrebbe fatto venire una catalessi a chiunque, furono le sue parole le uniche cose a tenermi attaccato al discorso. "Ha due opzioni: premere il grilletto, rifiutando, oppure smettendo di mirare contro di me, accettando la mia proposta" basta, a quel punto non ce la feci più, dovevo essere sicuro delle intenzioni del ribelle "Cosa ti dice che smettendo di mirare assicurerò la tua vita", appena smisi di parlare una risata proruppe dall'auricolare. "Lei è un uomo sicuro, che va dritto al punto, non starebbe qui a parlare se non fosse interessato", tutto quello che diceva era vero, strinsi più forte a me il mio Mosin-Nagant e smisi di mirare. "Scelta eccellente", sperai che il ribelle avesse ragione, forse era stata una scelta stupida o forse no, questo dovevo ancora scoprirlo.







Simo Häyhä è il nome della mia versione umana di Finlandia, è riferito all'omonimo cecchino della Seconda Guerra Mondiale, anche soprannominato "Morte Bianca". Anche questa storia fa parte del mio AU e non ha connessioni con la vera storia.  

One-shot Countryhumans (Richieste Aperte Per Ora)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora