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Il corvino canticchiava le parole della canzone che tanto amava mentre con la stecca colpì la battente per imbucare la palla da biliardo. Si mise dritto, accennando un ghignò vincente e prendere la stecca fra le mani, facendo toccare l'estremità di essa il pavimento di quel locale in cui stava da ormai tempo. Mantenne con una mano la stecca e prese il drink alcolico che poggiava sul un tavolo di cristallo, ne fece un sorso e guardò la palla n. 6, colei che aveva colpito, che finiva direttamente in buca proprio come aveva previsto, ripose il bicchiere sul tavolo, guardò il tavolo che situava davanti a se, aggiustandosi le maniche della camicia bianca che andava ad evidenziare molto i bicipiti del diciannovenne e colpì la battente, facendo finire in buca la palla n. 8 annunciando la fine e la vittoria del ragazzo. Sorrise e strinse la mano del suo avversario, ringraziandolo della partita che avevano appena giocato, mise la stecca sul tavolo da biliardo e fece l'ultimo sorso del suo drink, poggiandosi al tavolo e tenendo fra le mani il bicchiere. Sentì che qualcuno lo stesse toccando e si voltò verso quell'entità, con il suo solito sorriso in volto "dimmi" disse semplicemente, con il suo solito tono di voce profondo.
