𝗸𝗶𝗻𝗴 𝗳𝗼𝗿 𝗮 𝗱𝗮𝘆 :: 𝟮

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╰┈➤ ❝ continua

Quando usciamo, trema di freddo.

− Cazzo, mi sono dimenticato la giacca. - è la prima cosa che dice quando l'aria sferza direttamente sulle sue spalle.

In effetti per quanto questa stramaledetta canottiera gli stia da Dio addosso, devo ammettere che non lo copre più di tanto.

− Posso fare come nei film? - gli chiedo, osservandolo mentre mi fermo sul marciapiede.

Alza un sopracciglio.

− Ovvero? -

Slego dalla mia vita la giacca di jeans che ho da anni, scura e rovinata quel che basta per darle un aspetto indie un po' trasandato, e gliela porgo.

− La mia è dentro... posso... posso andare a riprenderla, non devi... − inizia a farfugliare, ma arrossisce al punto che ormai so che no, non può andare dentro a riprenderla e sì, devo.

− Su, l'ho persino lavata ieri. - lo invito.

Storce il naso, e sembra stizzito ma le sue mani sono delicate quando finalmente la prende. Se la infila sopra le spalle con calma, e devo ammettere che la visione del suo corpo che annega nei miei vestiti è tremendamente allettante.

− Sei troppo grosso, mi sta larga. - borbotta.

− Sei adorabile. - è l'unica cosa che rispondo.

Distoglie lo sguardo con il naso che diventa rosso.

− Questa cosa è disgustosamente cliché. Mi fa quasi schifo. - sbotta, ma so che non lo intende davvero. Non dalla faccia tremendamente timida e soddisfatta che sta facendo.

Sorrido e basta, e penso che è proprio carino, questo sconosciuto.

Scrolla la testa come se volesse cancellare un pensiero dalla sua mente e poi indica un punto alla mia destra.

− Casa mia è di là. Se... se vuoi ancora venire. - mugugna.

Ricordate quando ho detto che ha un carattere aggressivo? Non era vero. Era una stronzata. Questa è letteralmente la cosa più tenera che io abbia mai visto nella vita. Nella. Vita.

Annuisco.

− Se mai ti dicessi di no portami al reparto psichiatrico, Kat. - ribatto.

Inarca le sopracciglia.

− Kat? -

− Che c'è, ti fa schifo? Se ti fa schifo non lo dico più. -

Sorride appena, le guance che si alzano impercettibilmente quando lo fa.

− Mi fa schifo, ma puoi... puoi dirlo. -

Quello che sta dicendo è che lo adora. Lo so.

Senza nemmeno ragionarci su gli prendo la mano, le dita che si incastrano fra le sue stranamente accondiscendenti.

− Ok, allora. Andiamo, o il bottone dei pantaloni non reggerà la pressione e dovrò camminare in mutande. -

Ridacchia facendo spallucce e mi segue quando inizio a camminare.

− Sei davvero stupido, lo sai? -

− Perfettamente. Non hai scoperto nulla di nuovo. -

Il palmo della sua mano sembra fatto apposta per stare a contatto con il mio, mi ritrovo a pensare quando irrigidisco la stretta. Non ha le mani piccole, né più grandi delle mie. Sono della misura perfetta.

− Da quanto canti con Denki? - è la prima cosa che chiedo, genuinamente interessato alla risposta.

Lo vedo pensarci un po' su, poi alza le spalle.

anime one shot !au || collectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora