Remus Lupin pt.4

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Remus' Pov 

Mi sento così male che potrei anche decidere di trasformarmi qui, in infermieria, tanto non me la sento nemmeno di camminare fino al Platano Picchiatore. Sono in piedi, stringo le mani alla spalliera di un lettino dell'infermeria per poggiarmi e mantenermi, e mi dondolo in avanti e indietro dall'ansia e dalla paura, mentre attendo l'arrivo del preside per accompagnarmi alla Stamberga Strillante, posto che ormai conosco fin troppo bene. Sono sicuro di parere una bambola di pezza, dal volto pallido, quasi verdastro, i lucciconi agli occhi che hanno perso ormai la vivacità, e capelli scompigliati. Se potessi, crollerei al suolo anche in questo esatto momento, e resterei lì per ore, se non per il fatto che tra non molto arriverà la luna piena, e non me lo posso permettere di uccidere mezza Hogwarts; la Stamberga è più sicura, anche se buia e mi mette quasi paura, ma ormai ci passo una notte al mese, so com'è fatta da cima a fondo. Quando entro mi mette angoscia, nonché sui muri stanno ancora graffi incisi dal lupo mannaro che mi vive dentro, quasi come se ogni momento passato lì dentro mi si ripetesse in un loop infinito. D'un tratto mi ritrovo la sagoma del professor Silente che entra nell'infermeria e si avvicina lentamente a me. Ciò significa che è venuto per accompagnarmi nella Stamberga, e che manca ancora meno alla luna piena, e mi faccio prendere ancor più dall'ansia. Così anche senza volerlo, inizio a dondolarmi ancora più velocemente, raccogliendo tutte le mie emozioni in un volto disperato, mentre Silente mi poggia delicatamente una mano sulla spalla.

Silente: "Calma signor Lupin, si calmi!" mi dice, mentre rallento i miei dondolii. "La vedo troppo agitato"

Remus: "Si professore...è solo che sono-"

Silente: "Sei ansioso, capisco. Beh, sono qui per questo, o sbaglio?"

Gli rivolgo un mezzo sorriso per lo più forzato, e con il capo mi fa segno di seguirlo avvolgendomi un braccio attorno al collo. A passo lento, nonché mi senta così a pezzi anche per camminare, usciamo dall'infermeria, e prima di incamminarci al Platano Picchiatore, ci fermiamo qualche secondo nei corridoi dove Silente si volta a guardarmi con un sorriso compassionato.

Silente: "Prendi la tua barretta, magari ti sentirai meglio"

Metto una mano nella tasca dei pantaloni e ne estraggo una, togliendola dalla carta, e ne tiro un morso accompagnato da una smorfia. Anche il cibo per me la sera della luna piena fa proprio schifo, e Silente lo nota.

Silente: "Forza ragazzo, anche stanotte passerà" e poi usciamo dalla scuola.

Fine Remus' Pov 

Rimani qualche secondo per riformulare le tue ipotesi, e aspetti che Silente e Remus se ne vadano per andare al Platano Picchiatore. Dopo 10 minuti che resti lì ad aspettare, vedi dalle grandi finestre che il preside sta rientrando nella scuola, così ti nascondi dietro un angolo e  lo vedi svoltarlo per poi dirigersi verso il suo ufficio. Poi, salti fuori dal tuo nascondiglio e ti avvii verso l'uscita.

Nonostante tu non sia così coraggiosa, senti comunque il bisogno di sapere cosa si nasconde dietro il Platano Picchiatore, nonché nessuno ha il permesso di avvicinarsi e il fatto che il preside di Hogwarts conduca un'innocuo studente a quell'albero ti insospettisce molto. Così esci dalla scuola, e a passo svelto ti avvicini al luogo prestabilito, combattendo tra il freddo e il gelo della notte, ma niente ti impedirà dal dare una risposta ai tuoi dubbi. 

Arrivi al grande e maestoso albero, dai rami appuntiti rivolti al celo buio, e che si muovono al leggero fruscio del venticello fresco. Ai suoi piedi, noti un'apertura del terreno, ma non riesci ad approfondirci meglio perché il platano picchiatore inizia a dimenarsi in movimenti bitorzoluti, violenti, tentando di prenderti in pieno con uno dei suoi rami. Riesci a sfiorarli evitando qualcuno ti colpisca, correndo a gambe levate il più veloce possibile dalla pianta. Arrivata ad una certa distanza, estrai la bacchetta e pronunci "Immobilius!", rimanendo incantata dal modo in cui il Platano ritorna tranquillamente alla sua posizione originale, molto tranquillamente.

Adesso, ti concentri sulla grossa buca del terreno ricoperta dalle grossi radici dell'albero, ma che lo rende lo stesso accessibile, ora che hai immobilizzato il platano. Così cerchi di entrare in questa fossa, inoltrandoti in questo tunnel e calpestando quel che sembrava essere un terreno fangoso, quasi bagnato, dove erano rimaste impronte di un cane, o uno simile. Continui a camminare, finché non ti avvicini a dei rumori di singhiozzi e respiri affannati.

Remus: *alza lo sguardo e ti vede* T...T/n? COSA CI FAI QUI?!

T/n: "Ho visto che Silente ti accompagnava qui e così ho deciso di-"
Remus: "DEVI ANDARTENE"

T/n: "Cosa?"
Remus: "VAI VIA! PER FAVOR-..."
Quello che davanti ai tuoi occhi sembrava essere un ragazzo normalissimo, ora si sta dimenando in movimenti strani, come se qualcosa stesse per uscire da sé, e in tutto ciò tu rimani immobile, con la preoccupazione che ti porta a non capire cosa stia succedendo. Il naso di Remus inizia ad allungarsi in quello che sembrava il muso di un cane, la sua faccia quasi si trasforma, e le sue gambe che si irrigidiscono in una magrezza unica. Il suo corpo comincia ad ingrandirsi, ancora ed ancora, fino a quando la sua maglietta si strappa, seguita dalle scarpe e poi dai pantaloni. Le mani si incurvano in degli artigli affilati, così come i suoi canini, affamati di sangue. Inutile dire che ti ritrovi davanti un lupo, e solo ora realizzi di aver a che fare con uno mannaro. Ma ora non c'è tempo per ricollegare ogni tua ipotesi, che l'animale ringhia rumorosamente, leccandosi i baffi. 

T/n: "AAAAAAAAAAAAH!" urli.

Cominci così ad arrampicarti per tutta la via, affondando ogni tuo passo in quel fango che ti blocca i movimenti. Il lupo salta in un balzo furtivo afferrando il tuo busto e infilzando gli artigli nella carne. Mentre lui tenta di tenersi a te per non lasciarti sfuggire, tu cerchi di raggiungere l'uscita del tunnel, per niente distante, urlando con più forza possibile aiuto e lasciando che le lacrime ti bagnino il viso sporco di sangue. L'animale inizia a graffiarti anche le costole, la schiena, le gambe, strappandoti così la maglietta che indossi e i pantaloni, e cerca di portarti a sé per tirarti un morso di quelli letali. 

Ma tu non vai di certo incontro alla morte, e nonostante il mostro ti stia tirando indietro, metti una forza innata nelle braccia arrampicandoti in su ed uscendo dal Platano Picchiatore strisciando. Siccome il lupo è troppo grosso per riuscire a passare attraverso le grossi radici dell'albero, tenta di afferrarti con un braccio che estrae dalla fessura, agitandola velocemente. 

Ti alzi zoppicando, e respirando vagamente, corri via dall'albero guardandoti indietro, al lupo che ti fissava con sguardo malvagio, diabolico. Ti rivolti verso la tua strada, ma le ferite che ti ha provocato ti lasciano rotolare al suolo, nell'erba, e ti rannicchi in una posizione di protezione, lasciando che i capelli castani ti coprano il volto. Rimani lì, non hai forze per rialzarti, e mentre tremi come una foglia, le tue lacrime bagnano il suolo, disperdendosi nel terrore ti poco prima. Ancora non realizzi dell'accaduto, che anche se durato molto poco, provoca così tanta paura che riesce a paralizzarti del tutto.




||ANGOLINO AUTRICE||

Ciao ragazziiii. Scusate per l'assenza, ma questo periodo non sono stata molto attiva. Volevo avvisarvi che questa è la penultima parte dell'Immagina di Remus, e che purtroppo la prossima sarà l'ultima :")

Spero vi piaccia, enniente, byeeeeee.

- Lunastorta







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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15, 2021 ⏰

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