31 dicembre 2020, 18:45
Ad ogni semaforo rosso che incontrava, Macarena non poteva fare altro che battere le mani sul volante al ritmo della musica che trasmetteva la radio della sua auto: aveva messo una playlist di techno pop per scaricare tutta l'adrenalina e la tensione che aveva per quell' "appuntamento" che aveva rimediato con Zulema qualche giorno prima. Non stava davvero nella pelle. Seguiva le indicazioni che il Tomtom le dava per arrivare a casa della mora commentando ogni singola virgola, ennesima prova del suo nervosismo. Era arrivata in una zona di Madrid a lei totalmente sconosciuta, sicuramente nella periferia est, quando il navigatore le comunicò che era arrivata a destinazione. Scese dalla macchina con la sua pochette a tracolla in una mano, ed il regalo di cortesia nell'altra, sistemandosi il vestito grigio in maglia lungo le cosce, poi aveva chiuso la portiera dandosi una rapida sistemata ai capelli e riapplicandosi il rossetto. Dinanzi a lei si erigeva un complesso di condomini moderni, alti almeno nove piani; ma lo sguardo le cadde subito su una macchina che aveva già visto: il suv Audi nero di Zulema, prova che era riuscita ad arrivare alla giusta destinazione senza sbagliare strada. Arrivata al citofono, che notò che era provvisto di telecamera, si schiarì un attimo la voce prima di cercare e premere il tasto vicino all'etichetta solitaria con su scritto "Zahir Z.". L'adrenalina ora più che mai le percorreva tutto il corpo, sotto la giacca di pelle marroncina, i brividi salivano e scendevano su per la schiena e giù per le gambe, le quali tremavano da impazzire. Decisa permette il tasto serrando le mandibole e sforzandosi di fare un sorriso il più naturale possibile.
"Sube, rubia. Nono piano".
La risposta dall'altro capo del campanello non tardò ad arrivare, e lasciò esterrefatta Macarena per la profondità ed il tono seducente della vocedella mora. Si prospettava un fine anno indimenticabile.
Nello specchio dell'ascensore non fece altro che guardarsi, sorridere, abbassare lo sguardo e provare la posa più adatta per presentarsi alla porta, tanto che a riportarla alla realtà fu il suono di apertura delle porte. Il cuore le batteva ad un ritmo forsennato nella gabbia toracica, le gambe la reggevano a malapena e le mani sudavano freddo. Appena Macarena si voltò per uscire dall'ascensore, una visione la fece bloccare all'istante. Il cuore smise di battere. La bocca rimase aperta. Gli occhi fissi in quelli della persona davanti a lei. Ad accoglierla sul pianerottolo c'era una donna mozzafiato. "È davvero reale?" Pensò Macarena durante la sua estasi.
"Avvicinati prima che si richiuda la porta, rubìta. Sei spettacolare." ruppe il ghiaccio Zulema per invitare la ragazza ad entrare nel suo appartamento. La bionda fece giusto un passo per togliersi dall'ascensore, per ribloccarsi dinanzi alla mora, squadrandola da cima a fondo, o il contrario. Degli stivali di camoscio neri con plateau le ricoprivano le gambe fino a metà coscia, lì una giarrettiera in pizzo le risaliva fino a dove non si sa, perché iniziava, o meglio, finiva, il vestito di velluto nero con scollo a cuore e maniche bombate che partivano poco più sotto delle spalle. I capelli corvini le scendevano morbidi lungo il collo, adornato col solito chocker argentato ad anelli. Per la prima volta Zulema si era tinta le fini labbra con un rossetto rosso, ma la sottile linea di eye-liner nero, quella di matita turchese e quella lungo la guancia sinistra erano sempre presenti, e rendevano i suoi occhi arabi ancora più profondi ed espressivi.
Finalmente Macarena aprì bocca:
"Zulema io... sono senza parole. Eres una obra maestra, de verdad" si pronunciò senza neanche far caso al complimento che le era stato rivolto, per poi fiondarsi ad abbracciare la mora che, rimasta sorpresa dalla reazione della bionda, ricambiò calorosamente senza dir nulla, posandole le mani sui fianchi. A quel contatto Macarena potè certamente sentire un calore irradiarsi tra i suoi inguini, mentre Zulema notò, all'avvicinarsi del suo petto a quello della prima, che il cuore della bionda stava battendo davvero all'impazzata: i piani che la padrona di casa aveva per la serata risultarono essere confermati una volta ascoltato il petto della bionda.
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Hot chills
FanfictionZurena three-shot ff, psicologa/barista AU, capodanno 2021, Madrid.