30. La Lettera

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Il giorno dopo

Passai tutto il giorno a piangere. Katsuki cercava di tenermi su il morale, e lo ringrazio per ciò, ma nulla. Perdere una madre non è una cosa che succede tutti giorni. Oggi sarei dovuta passare in ospedale per vederla l'ultima volte, anche se non sarebbe stato bellissimo, e per prendere le sue cose personali, Katsuki mi avrebbe accompagnata . 

Katsuki: "hey" la sua voce mi risvegliò dal mio stato di trance. Ero in bagno, a contemplare i miei pensieri guardandomi allo specchio. Non avevo chiuso completamente occhio stanotte, anche se quando dormo con Katsuki di solito dormivo. 

Katsuki: "sei sicura di volerci andare?" disse avvicinandosi a me. Io annuii a fatica. 

Katsuki: "non sei riuscita a dormire, vero?" ero ancora lì a fissarmi come una pazza. Lui mi accarezzava le braccia.  Le lacrime cominciavano a scendere da sole senza fermarsi. Katsuki mi fece girare verso di lui e mi abbracciò. Il suo odore, il suo calore è ciò che ho sempre voluto. Restammo così per un paio di minuti. Dopo un pò mi staccati lentamente mettendo le mani sul suo petto, sentivo i suoi occhi su di me.

Io: "è meglio se mi preparo" lui annuì.
Katsuki: "dimmi quando sei pronta" dopo di che uscì dal bagno e io mi preparai. Erano le 9:24 di mattina, una volta pronti scendemmo da casa e ci dirigemmo con la macchina in ospedale. Una volta arrivati ci fecero salire nella stanza dove la tenevano. Prima che potessimo entrare il dottore che si occupava di lei mi parlò.

Dot: "abbiamo fatto il possibile signorina Kota, ma a quanto pare non si poteva fare un granché. Ci dispiace tant-"
Io: "sarebbe successo prima o poi" dissi fredda e con lo sguardo sul pavimento. Alzai la testa e gli feci un grande sorriso "grazie comunque" lui annuì dolcemente e se ne andò. Katsuki aspettava che io facessi un solo passo o anche un movimento per entrare in quella stanza.
Katsuki: "non devi per forza entrare" guardai la sua mano.
Io: "posso tenerti la mano?" dissi sempre tenendo lo sguardo su di essa. Lui me la tese e io la strinsi. Entrammo dentro la stanza. Le finestre erano abbassate e l'aria era pesante. Solo due luci illuminavano la donna coricata sul lettino evidentemente scomodo. Mi avvicinai lentamente, Katsuki mi teneva ancora per la mano, me l'accarezzava con il pollice. Arrivati vicino il lettino la vidi.
Pallida. Due occhiaie che le solcavano il viso. La sua bocca perse colore diventando un violaceo. Quel corpo. Non era mia madre,non ci vedevo lei in quel corpo ormai più che andato. Con la mano libera le presi la mano. Era fredda. Le guardai il viso.

Io: "ehi.... Ciao...." dissi con voce stanca e molto bassa "non ci posso ancora credere..." sentii la presa di Katsuki farsi più stretta "*sniff* non volevo *sniff* non voglio...." le lacrime cominciarono a scendere sempre di più "sei sempre stata la bella donna che è meravigliosa anche dentro" la guardai e sorrisi "ti-ti ricordi quando *sniff* quando per rincorrermi *sniff* io inciampai sul tappeto e tu.... T-tu mi hai avvolto come un salame" dissi sorridendo a quell'episodio. Sentii Katsuki sospirare "spero che adesso tu mi stia ascoltando. E spero che tu sia in un posto più bello e sereno di questo mondo" tolsi la mano dalla sua e le accarezzai il viso.
Mi girai verso Katsuki, lui mi prese il viso con le mani e mi fece alzare lo sguardo. Era così calmo e apprensivo che mi fece rilassare. Sorrisi leggermente.
Io: "vado a chiamare l'infermiera, così che la possano portare via" mi misi in punta di piedi e lo baciai dolcemente per poi uscire dalla porta.

Katsuki's Pov

Furorahana uscii dalla porta per andare a chiamare l'infermiera. Io rimasi lì a guardare quello schifo di posto. Gli ospedali mi mettono angoscia. Guardai un pò intorno finché mi soffermai a fissare il comodino che poggiava di fianco al letto. Due lettere.

Una era per me
"Per Bakugou Katsuki"
L'altra per Furorahana
"Per la mia bambina"

Perché avrebbe scritto una lettera per me?

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