Riflessioni sul 2020

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Liberamente copiato dalla mia pagina Facebook.

Salve lettori.
No, non sono morta. No, il Covid non mi ha sconfitta. Ma si, ho quasi appeso la matita al chiodo.
Non perchè non mi piaccia più scrivere, ma perchè preferisco creare le storie nella mia testa. E lì devono rimanere. Sono mie ed io sono molto gelosa di ciò che è mio.
Ci ho provato a scrivere qualcosa di nuovo, durante il lockdown. Ma come sempre mi sono arenata. L'ennesima incompiuta.
Buon proposito per il 2021: non cominciare più nulla. Tanto non lo porto a termine. E questo è un fatto.
Ma tanto so che io i buoni propositi non li rispetto. Ne faccio uno o due al massimo, ma durano al massimo qualche giorno.
Quindi vi do un consiglio: non fatene! Tanto lasciamo il tempo che trovano.
Comunque: oggi è l'ultimo giorno di questo 2020, qualche riflessione ci sta, no?
Allora, penso che tutti concordino sul fatto che questo sia l'anno peggiore mai visto.
Okay, probabilmente ce ne sono stati di peggiori, ma per chi ha mediamente 30/40 anni, questo vince a mani basse il titolo, no?
Che poi, okay la pandemia (ci ritornerò tra poco), ma sembra che ogni essere senziente (o quasi) abbia dovuto combattere anche una sua personale lotta a fianco di quella globale.
Quindi due fronti di battaglia. Estenuante a dire poco.
Io ho dovuto combattere qualcosa di ancora più deleterio della pandemia. Qualcosa che ha minato molto seriamente al mia (già fragile, lo ammetto) sanità mentale.
E per fortuna che sono riuscita a schivare il virus, anche se un paio di brividi di averlo contratto me li sono avuti. Ma io sono troppo cattiva anche per uno stupido virus!
Eh, già. Cattiva. Questo è quello che sono.
Allora, chiariamo una cosa: io sapevo già da tempo di avere un lato “brutto”, ma ero molto brava a tenerlo a bada, in modo che nessuno lo vedesse.
Però i problemi extra virus lo hanno tirato fuori prepotentemente. E ora non c’è più verso di rimettere in catene il demone che è in me.
Da una parte sono contenta, comunque. Non so bene perché, ma sono contenta.
Sarà perché mi sono stancata del buonismo e dell’ipocrisia che regna in questo mondo?
Questa è una delle tante scoperte non troppo belle che ho realizzato in questi ultimi 366 giorni.
Questo mondo è altamente ipocrita, si nasconde dietro a clichè, usanze, assiomi che vomitevoli è solo dire loro un complimento.
Ma la cosa più triste di tutto questo è che se tu provi a ribellarti allo schema, ad andare controcorrente, sei subito giudicato e criticato. Perché non ti allinei al buonismo e all’ipocrisia imperante.
Quanto ho sofferto questa cosa. L’ho sofferta da morire, perché io sono stata la giudicata perché non allineata allo schema.
Insieme alle scorie dei miei problemi, questo mi ha fatta davvero quasi impazzire. Ero arrivata ad un punto che volevo addirittura mollare la corrispondenza – cosa che adoro e probabilmente non mollerei neanche sotto minaccia – almeno per un periodo.
Volevo solo riavere la mia sanità mentale.
Non so se l’ho riavuta, ma ora mi sento meglio. Anche se…vabbè. Questa (forse) è un’altra storia.
Venendo al grande problema globale di questo disgraziato 2020, che dire della pandemia?
Ci ha colpito come un maglio in piena faccia. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Io seguivo le prime notizie in arrivo dalla Cina, ma mai mi sarei aspettata un tale disastro!
E così lungo, poi. Così lungo che mi chiedo se avrà mai una fine.
Appena si intravvede uno spiraglio, siamo subito ricacciati giù ad affogare.
Inizio a dare i primi segni di insofferenza anche perché, siamo sinceri, che è davvero così ligio alle regole che ci sono dettate? NESSUNO!
Ecco, quindi…un po’ lo vogliamo rimanere in questa situazione.
Sembra quasi che non vogliamo fare davvero quei sacrifici che ci vengono chiesti. Lo so, è duro dover rinunciare alla nostra vita ma…se si continua così la nostra vita non la torneremo ad avere mai. MAI. Avete capito?
E io la mia vita la rivoglio, la rivoglio tale e quale a com’era!
Voglio poter essere libera di nuovo!
Conservo la speranza che questo accada, ma – vista in maniera oggettiva – non so se accadrà davvero.
Poi che dire del lockdown? (Perché non si può citare la pandemia senza parlare di quest’altra piaga)
Beh, a dirla tutta, non è stata la peggior cosa di questo 2020. Anzi, a me – togliendo il fatto che eravamo nel pieno di una pandemia e i miei problemi personali – è anche piaciuto.
Non vedere nessuno, le strade vuote, il silenzio. Se ci ripenso, quasi quasi mi manca.
Stare chiusi a casa con tutti i comfort non è certo la fine del mondo, no? Voglio dire…abbiamo il riscaldamento, l’energia elettrica, televisioni, tablet, cellulari, connessioni internet, abbonamenti a Netflix, Amazon Prime e quant’altro, Spotify, Youtube, dvd, cd, e non so che altro!
Non possiamo di certo lamentarci. Okay, non potevamo vedere (o meglio toccare) i nostri affetti…ma con tutti i modi che ci sono ora per tenerci aggiornati penso proprio che siamo riusciti un po’ a tamponare (ops, lo so che è una brutta scelta di parole, ma non mi viene in mente un altro termine migliore) questa situazione.
E io in questo confinamento imposto sono andata ancora controcorrente: mi sono resa conto di quanto sono insofferente ai miei simili, definitivamente.
Una volta mi infastidiva solo il rapporto dal vivo e con la protezione di uno schermo mi sentivo a mio agio, ora…nemmeno uno schermo riesce a farmi stare tranquilla.
L’unico modo in cui riesco a tollerare i rapporti umani è con carta e penna. Basta.
Mi sono stancata dei messaggi inutili su Whatsapp, della gente che non appena ha il tuo numero ti tampina con 2000 mila tra chiamate e messaggi. Mi sono stancata di chi ti tampina solo per chiacchierare (odio le chiacchiere inutili. Io scrivo a qualcuno solo quando ho davvero qualcosa da dire!), che se non rispondi da una parte, ti tampina ovunque perché poi?
Sono diventata ancora più gelosa della mia privacy e dei miei spazi.
Ho dato una bella tagliata ai social e ho disinstallato Whatsapp. Che liberazione!
L’ansia perenne che mi perseguitava se n’è andata – almeno per la maggior parte del tempo.
Chi ha davvero bisogno di me, sa dove trovarmi. Questo è quello che mi basta. 
Mamma mia, non pensavo che potessi scrivere così tanto su un anno che francamente è dimenticabile al più presto!
Per concludere – come si dice dalle mie parti – buona fine e buon principio. Conservate la salute che è il bene più prezioso che abbiamo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01, 2021 ⏰

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