Saluti e cattivi inizi

2.9K 115 14
                                    

Puntellò le ginocchia sul materasso permettendo così alle sua mani di afferrarle i fianchi stretti, sollevandoli per poter spingere più in profondità.
Spinse in modo selvaggio, quasi volesse entrarle dentro l'anima e non uscirne mai più.
Le prese una gamba, posizionandosela sulla spalla, per avere maggior accesso nel suo corpo.
"Salazar Draco!" la ragazza gemeva incontrollata, preda alla corsa sfrenata per arrivare al culmine.
Malfoy le strinse un seno, rallentando i movimenti dei fianchi quando sentì i muscoli interni della ragazza stringerlo.
Il corpo sotto il suo si inarcò, rovesciando gli occhi all'indietro per l'orgasmo travolgente.
Draco si concesse di dare libero sfogo al suo piacere, trattenuto per aspettare la ragazza.
Bastarono un paio di spinte prima di rovesciare il suo seme nel ventre della donna.
Si accasciò esausto di lato, prendendo un lenzuolo e coprendo entrambi.
La ragazza si accovacciò sul suo petto, spargendo i suoi capelli neri sul suo torace.
La donna prese aria, cercando di far tornare il respiro irregolare alla normalità.
"Per Merlino Draco! Oggi hai dato il meglio di te!" Malfoy rise, accarezzandogli i capelli.
Si passò una mano fra i capelli bagnati, impregnati di sudore.
"Non ci vedevamo da un po' Astoria, potrai capire la frustrazione." La piccola Greengrass ghignò, accarezzando l'addome del ragazzo.
"Hai ragione scusami, sono stata presa dalle preparazioni per il matrimonio di Daphne..."
Aveva completamente dimenticato il matrimonio in vista della figlia maggiore dei Greengrass.
Daphne era ufficialmente fidanzata con Terence Higgs, l'ex cercatore di Quidditch della squadra Serpeverde, da ormai tre anni.
Si sarebbero sposati fra sei mesi, ma Daphne aveva già iniziato con i preparativi.
"...Ma adesso sarò tutta tua. Potremmo vederci domani, dopodomani e quando vuoi."
Si baciarono languidamente, un bacio sazio dopo l'amplesso furioso appena consumato.
"Mi piacerebbe tanto, ma domani partirò per lavoro." Astoria si mise a sedere sul letto, osservandolo con sguardo confuso.
"Partirai? e dove? perché non me ne hai parlato?" Malfoy rise, dalle tante domande dell'amica.
Astoria tendeva ad essere logorroica quando veniva pervasa dalla preoccupazione.
"Si devo andare in Spagna. Non te ne ho parlato perché è stata una cosa dell'ultimo minuto..." Mentì spudoratamente. Non aveva nessuna intenzione di raccontare alle persone a cui voleva bene il vero motivo del suo viaggio, non voleva che si preoccupassero. "...ma non preoccuparti, sono solo riunioni noiose da Ministro. Non so quando tornerò, credo alla fine del meeting." Astoria ritornò di nuovo sul suo petto, evidentemente soddisfatta delle risposte.
Fece scorrere una mano sotto le lenzuola, afferrando il membro del ragazzo.
Malfoy boccheggiò confuso dal repentino gesto della ragazza.
La Greengrass iniziò a muovere la mano velocemente, sentendo il corpo del ragazzo rispondere alle sue carezze.
"Allora dovremmo salutarci come si deve.."
Malfoy la spinse sotto di se, riprendendo la danza che avevano terminato da poco.
Si unirono innumerevoli volte quella notte, con il bisogno di sfogare i loro furiosi desideri.
E salutandosi nel loro modo preferito.

Aprì gli occhi, cercando di abituarsi alle luci dell'alba.
Allungò la mano sul lato destro del letto, toccando un ammasso di peli.
Sorrise nel costatare che Grattastinchi non se ne fosse andato durante la notte.
Il giorno precedente aveva salutato i suoi amici e i suoi genitori, promettendo l'oro che si sarebbe fatta sentire.
In fine era ritornata nel suo appartamento, per preparare i bagagli.
Aveva deciso di portare vestiti di ogni genere: estivi, autunnali, primaverili e invernali.
Era ottobre, non sapeva come sarebbe stato il tempo in Spagna.
In qualche vecchio libro aveva letto che fosse abbastanza mite, ma non aveva informazioni del tutto veritiere su cui basarsi, per cui si era arrangiata.
Aveva usato un incantesimo di Estensione Irriconoscibile sulla valigia, in modo che entrassero tutti i vestiti senza superare il peso predisposto per gli aeroporti Babbani.
Aveva consumato una cena in solitudine, per poi infilare il pigiama e costringere Grattastinchi a dormire con lei come una sorta di modo per salutarlo, dato che avrebbe dovuto portarlo dai coniugi Potter.
Si costrinse ad alzarsi, abbandonando il tepore del suo letto.
Si recò in bagno, per fare una doccia.
Ne uscì una mezz'ora dopo, si era coccolata per bene, usando varie fragranza profumate sul suo corpo.
Si rese conto di non avere tempo per fare colazione, quindi mandò un gufo a Ginny, dove avvisava l'amica che avrebbe lasciato la chiave sotto le zerbino per quando sarebbe arrivata a prendere il suo gatto.
Si vestì velocemente, indossando un paio di jeans e una semplice camicetta.
Agguantò la valigia, e una volta indossato il cappotto si smaterializzò davanti al Ministero, dove Malfoy le aveva dato appuntamento.
Dopo diversi minuti, passati ad aspettare sull'orlo del marciapiede, Draco Malfoy degnò il mondo della sua regale presenza.
Indossava un pantalone nero e una camicia bianca abbastanza spiegazzata, senza evidentemente preoccuparsi del freddo Londinese.
"Buongiorno Malfoy." il ragazzo sbuffò, borbottando qualcosa, afferrò saldamente la mano della Gryffindor smaterializzandoli entrambi.
Hermione dopo un momento di sbigottimento e confusione, si ritrovò nella Londra Babbana.
Malfoy mise la mano nella tasca dei pantaloni, estraendo un cellulare.
Dedicò uno sguardo disgustato all'oggetto, prima di passarlo alla ragazza.
"Questo aggeggio mi è stato dato da Blaise, dice che dobbiamo chiamare un tax qualcosa." farfugliò.
"Un taxi. Okay ho capito." la ragazza digitò il numero, ordinando una corsa per l'aeroporto.
Arrivati all'Aeroporto di Londra-City, effettuarono il check-in per il volo.
Hermione osservava la faccia disgustata di Malfoy, con un pizzico di divertimento.
Cercava di non farsi sfiorare dai Babbani che correvano da una parte all'altra per non perdere i loro voli, con scarso risultato visto che l'aeroporto quel giorno era affollato.
Ogni volta che qualche Babbano si avvicinava troppo, per i gusti di Malfoy, lui si nascondeva automaticamente dietro la ragazza come per proteggersi da eventuali malattie contagiose.
Solo una volta salito sull'aereo parve tranquillizzarsi, quando finalmente si sedettero nei due posti prenotati dalla Gryffindor.
Evitò accuratamente di guardare fuori dal finestrino, non aveva paura di volare ma che non si fidasse dei marchingegni creati dai Babbani era risaputo.
Stette rigido, seduto nel suo posto occhieggiando di tanto in tanto le graziose hostess.
Durante la sua permanenza in Italia, aveva dovuto accettare il fatto che, se voleva svagarsi un po' con il genere femminile, avrebbe dovuto farle con dei Babbani.
Quindi da un po' di tempo a quella parte, non si creava problemi a spassarsela con le donne del Mondo non Magico.
La Granger dal canto suo sembrava abbastanza tranquilla, per lei non era di certo la prima volta su un aereo, se ne stava seduta tranquilla a leggere un libro.
Quando dopo due ore strazianti di volo, atterrarono all'Aeroporto di Siviglia, li accolse un Uber prenotato da Hermione.
Quando la macchina si fermò nell'indirizzo della villetta, Hermione rimase incantata.
La villetta era immersa in un'atmosfera suggestiva ed incantata, accentuata dalla presenza di castagni secolari e da vegetazione di querce e ginestre che componevano il bosco circostante.
La struttura all'esterno era di un color Bianco di titanio, donandole un'atmosfera elegante e luminosa.
All'interno era ancora più incantevole.
Il salotto era adornato con un enorme divano angolare in tessuto grigio, con un tavolino in vetro temperato ed una televisione al plasma, uscita in quell'anno.
La cucina era in perfetto stile americano, con un piano cottura e elettrodomestici di ogni tipo sui vari piani. Al centro vi era un grande tavolo con dei sgabelli.
Al piano di sopra vi erano varie stanze, dalla grande stanza padronale a delle semplici stanze per gli ospiti.
"Tu prendi la camera padronale. Io prenderò una camera degli ospiti." Malfoy la superò per poi dirigersi nella camera accanto alla padronale, chiudendosi all'interno.
Hermione sospirò, per poi recarsi nella camera.
Vi era un letto matrimoniale in semilpelle bianco, che si intonava con le mura della stanza.
In una porta frontale, una grande cabina armadio faceva bella mostra di se.
Sistemò i vestiti con un incantesimo di lievitazione, e decise di lavarsi nel bagno della sua camera prima di andare al piano di sotto per pranzare.
Una volta uscita dalla doccia indossò una semplice tuta con una felpa e si diresse in cucina.
Malfoy non era ancora uscito dalla sua camera, quindi decise di provvedere lei per il cibo.
Il frigorifero era pieno, ne estrasse una confezione con del pollo e una busta di insalata.
Si mise ai fornelli, iniziando a preparare il tutto.
Fu così che la trovò Malfoy, con un mestolo in mano nell'intento di girare una coscia di pollo dalla padella.
Si avvicinò al frigorifero, facendosi notare dalla ragazza.
Estrasse un po' di salame, infilandolo poi dentro un panino.
"Io torno in camera, devo capire come muoverci per fare conoscenza con il signor Price."
non si degnò nemmeno di notare che Hermione avesse preparato anche per lui, uscendo velocemente dalla stanza e salendo le scale per ritornarsene in camera.
Hermione spense i fornelli, sistemando il cibo in un piatto e sedendosi sullo sgabello.
Sospirò esausta.
Avrebbe mangiato sola anche quel giorno.

Erano le quattro del pomeriggio, il sole batteva sulle grandi finestre del soggiorno.
Il vento soffiava sugli alberi al di fuori della villetta, emettendo un piacevole frusciò.
Hermione era raggomitolata sul grande divano, sfogliando distrattamente una rivista di arredamento trovata sul tavolino.
Non vedeva Malfoy dall'ora di pranzo, si era rintanato nella stanza tutto il tempo, senza nemmeno emettere alcun rumore.
Supponeva che si fosse appisolato, magari stanco dal viaggio.
Si ricredette quando sentì la porta aprirsi e poi richiudersi, dopo poco vide il ragazzo scendere le scale.
Si diresse verso il mobiletto bar accanto alla televisione, versandosi un bicchiere di Brandy.
Si sedette sul divano nel lato opposto al suo.
Fece tintinnare il ghiaccio contro lo spesso strato di vetro e lasciò che quello fosse l'unico suono per qualche secondo, poi se lo portò alle labbra bevendone tutto il contenuto.
Si girò verso Hermione, la quale distolse subito lo sguardo imbarazzata per essersi fatta cogliere in flagrante ad osservarlo.
"Dovremmo andare a presentarci al signor Price, e tu vedi di fare amicizia con la moglie. Devi renderti utile, non ti ho portata qui per leggere ed oziare sul divano." Derisorio e irriverente. Hermione avrebbe voluto schiantarlo volentieri.
"Non stavo oziando. Stavo aspettando indicazioni da parte di sua maestà!" Ironica e tagliente. Se quel borioso credeva che si sarebbe fatta trattare come un elfo domestico si sbagliava di grosso.
"Avresti potuto iniziare evitando di indossare questi pantaloni orribili. Ti nascondono l'unica cosa bella che possiedi." fece scivolare lo sguardo malizioso sulla sua tuta, eludendo al suo fondoschiena.
Hermione aprì la bocca sconcertata, alzandosi di scatto.
"Fottiti Malfoy, io vado a prepararmi." si diresse verso le scale, con le mani strette a pugno lungo i fianchi.
"Con te? Potrei anche farci un pensierino." sentì Malfoy gridarle la sua risposta dal piano di sotto.
Chiuse la porta con violenza, appoggiandosi ad essa una volta chiusa.
Perfetto. Malfoy cominciava a tormentarla.
Sarebbe stata più dura del previsto.

Il nuovo Ministro della Magia |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora