Cap 3 - Partenza

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"Ma sei diventata matta?" chiese Hiro alzandosi di scatto dalla poltrona. Già era stato un colpo vedere Elise rientrare bagnata fradicia, con alle spalle il loro avversario più coriaceo di sempre, ora gli stava anche dicendo che sarebbe partita con lui per un viaggio in chissà quale parte del mondo.

"Hiro" disse calma Elise "guardami negli occhi e dimmelo chiaramente: ti sembro pazza?" Chiuse le labbra e lasciò che Hiro e Iris la osservassero. Poi successe esattamente quello che si aspettava: i loro occhi si dilatarono, persero ogni colorito del viso e Hiro si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona.

"Elise, ti rendi conto di quello che stai dicendo?" disse Iris sull'orlo delle lacrime "Stai dicendo che andrai davvero con...lui?"

"Sentite" disse Elise "So che può sembrare assurdo, ma prima ho avuto un assaggio di ciò di cui è capace. E se mi dice che AllForOne è un pericoloso avversario, allora ho il dovere di andare con lui. Nemmeno io mi fidavo all'inizio, ma poi tutto ha iniziato ad assumere un senso. Pensateci: gli edifici per cosa sono andati distrutti? Per la battaglia che abbiamo iniziato."

"Che LUI ha iniziato" disse Hiro incrociando le braccia con tono di rimprovero

"No, lui ha danneggiato solo una panchina atterrando da quell'edificio" lo corresse Elise "siamo noi che abbiamo attaccato per primi, lui ci ha volutamente provocato per vedere cosa sapevamo fare. Noi abbiamo percepito un pericolo e abbiamo attaccato, ma cosa sarebbe successo se non fossimo partiti subito all'attacco?"

"Poteva dichiarare chiaramente le sue intenzioni" disse Iris "noi abbiamo seguito la procedura, ci siamo qualificati come eroi professionisti e abbiamo cercato di reperire delle informazioni"

"E se quello che ti ho appena detto lo avesse detto lui in quell'occasione? Gli avresti creduto?" Elise non aggiunse altro, sapeva che avrebbe colto nel segno

"Elise, ti ha detto quelle cose dopo averti quasi ucciso con un pugno allo stomaco! Come fai a fidarti?" sbottò Hiro battendo le mani sui braccioli della poltrona.

"Perché c'era qualcosa, nei suoi occhi, che mi diceva che è tutto vero. Lo dici sempre tu stesso, Hiro: non conosci bene una persona finché non ci combatti" Hiro parve spiazzato da queste ultime parole "Io oggi l'ho conosciuto. Avrei dovuto conoscerlo bene già mesi fa, ma i miei pensieri erano altrove, non ho colto i segnali che avrei dovuto"

Iris deglutì a vuoto "Quindi è il tuo istinto o il tuo cuore che ti dice di andare?" chiese con la voce quasi tremante. Elise se l'aspettava questa domanda, era tipico di Iris: andava sui sentimenti, mentre Hiro era più pragmatico.

"Entrambi, Iris. Il mio istinto mi dice di andare e il mio cuore mi dice che è giusto"

Ci vollero un altro paio di ore di discussione per convincere Hiro che era la scelta giusta, ma alla fine anche lui capitolò.

Il mattino seguente, la pioggia ancora bagnava la città, anche se era molto diminuita di intensità, e il campanello del loro appartamento trillò alle 8 precise. Hiro andò ad aprire e di fronte si trovò Ifrit, a cui lanciò uno sguardo di puro disprezzo "Aspetta qui" gli intimò.

"Ok" disse Ifrit serio.

Elise comparve dal corridoio tenendo per mano Iris (anche lei guardò male Ifrit). Si guardarono e si abbracciarono con Hiro. "Stai attenta" disse Iris piangendo. "Lo sono sempre" rispose Elise. Voleva piangere anche lei, ma si disse che non era il caso, meglio dimostrarsi determinata.

"Vieni qui, Elise" disse Hiro. Si posizionò davanti a lei e sollevò indice e medio uniti, glieli portò alla fronte e disegnò un simbolo "che la fortuna ti sia amica" disse quando ebbe finito.

Elise - the heroine of thunderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora