Libello II

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Appresso nove girationi de lo grande Febo rincontrao madonna nel ginnasio della mi' cittade.
Ella era insolubile e del ver' sì invisibile che ogn'om le declinava 'l salutare o fisso sguardare. Deh, cara mia, siate ora pur amasia fuorché la presentia me dinanze evitiate e gite for, se vi è convenuto, di cinquantamila leghe, oltre la spera che più larga gira, dacché per tutta la sfera 'l Amor mio vi segue. Io mi limito in caverna a stare già discosto da te, però da omne potenziale male. Poscia pria dal ginnasio or iti in liceo cielo, tu in amore con donne et io co' te; dissolti pensieri travaglio in me come erba su neve. Per lo mio mezzo della gioventade in terra sto, tu in ghiora usi gir', cagionando a chi irradi dolzore e bona, come qui est per secula bendictus, nei cieli altitade. Stare ov'io disira, la ove Apollo per calore brucia paglia e tu à nomme Gaia.

Esercizi Di Stile: Lo mio cor' reca seco doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora