"Del primo giorno che si perde nel sale, risvegliata la sete"
mercoledì ventitré settembre
ore dieci e zero nove del mattinola sete di Cesare è inversamente proporzionale alla distanza che lo divide dal più piccolo,la prima cresce sempre di più all'accorciarsi della seconda;
fortunatamente dalla pasticceria Ornielli a casa di Nelson la strada non è molta da fare ed è lì in circa cinque minuti,anche se come sostiene ogni volta che fa quel percorso,sono quei cinque minuti che passano più lentamente di altri.
arriva lì davanti,spegne la moto e la parcheggia dentro il mini cortile,prende i due vassoietti,sale quelle due rampe di scale coi gradini minuscoli e si trova davanti alla porta marrone che saprebbe ricostruire ad occhi chiusi,cerca la chiave nella tasca della felpa,la trova,apre in un modo così lento e delicato quasi come se la stesse scassinando nonostante voglia solo cercare di far meno rumore possibile,entra.
prima che il riccio si svegli,prende le due tovagliette e le posa una davanti all'altro sul tavolo,dispone le paste,i caffè e un bacio perugina dalla parte del bello addormentato;ormai è tardi,si sveglierà fra pochi minuti,Cesare ha tolto la felpa e si è seduto dalla sua parte,adesso aspetta Nelson che ha appena sbadigliato,così forte che il grande non riesce a trattenere una risata semi insonorizzata per non farsi sentire dal Venceslai che comunque non sente mai nulla appena sveglio.
il disordinato entra in cucina,saluta ancora assonnato il Cantelli come se vivessero insieme,poi si rende conto e gli si butta addosso in preda alla felicità,Cesare non l'ha mai visto così felice,la sua sete si è colmata appena il suo corpo ha toccato quello dell'altro ragazzo.
dopo infinite domande da parte dell'ospitante iniziano finalmente a mangiare quel ben di Dio,la tranquillità regna sovrana e c'è profumo di amore,cornetto alla crema.
purtroppo questa pace dura letteralmente il tempo di un caffè,Nelson ha passato le ultime dieci notti a piangere per colpa di Cesare che quasi sembrava essersi dimenticato di lui,non gli ha scritto per un mese intero,era sempre lui ad iniziare la conversazione e quasi sempre veniva murato e,in questo momento,per quanto sia felice di vederlo non riesce a far altro che urlargli contro di quanto sia stato stronzo.
il grande è immobile,non sa cosa dire e vede il piccolo correre in lacrime verso la sua camera da letto,e lui inerme a riflettere,non gli ha contestato nulla,sa di averlo fatto star male ma seppur preso dalla sua sete non è riuscito a mollare l'università per un giorno e andarlo a trovare,o anche solo rispondergli seriamente,sì,gli mancava,ma lo stress e l'enorme mole di studio l'ha fatto agire senza pensare alle conseguenze.
è il primo giorno,la prima volta che litigano e ha iniziato a piovere.
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"stormi"|| Celson
FanfictionCesare e Nelson sono due persone all'apparenza molto diverse ma che si confondono facilmente fra loro,a dirla tutta riescono a fondersi con la stessa facilità di due stormi di gabbiani bianchi che al mattino del primo giorno d'autunno migrano spedit...