Toccasti il lividi presenti sul tuo collo, i lividi che cercavi di coprire perché non volevi che i Winchester e Bobby li vedessero, ma soprattuto che li vedesse Sam. Era stato proprio lui a procurarti quei lividi, in un momento in cui non era cosciente, non sapeva di star facendo te del male perché aveva perso l'anima. Durante i vostri momenti di intimità era solito essere duro, un po' troppo brusco e cominciasti a non riconoscerlo più, fino a quando Castiel non vi informò del fatto che la sua anima foste rimasta nella gabbia con Michele e Lucifero. Lì capisti tutto, comprendesti il perché della freddezza del minore, per quale motivo se ne fregasse se in quel momento soffrivi e decidesti di non dire lui niente dopo che Morte lo rimise in sesto, inalzando nella sua testa un muro che impediva lui di ricordare gli avvenimenti dell'ultimo anno.
In compenso non riuscivi a stare più da sola con lui, ogni volta che provava ad avvicinarsi tu lo scansavi oppure cambiavi stanza e la cosa non passò inosservata ai tre. Dean molte volte aveva provato a parlarti, ma tu chiudevi subito la conversazione dicendo lui che stavi bene, anche se non era cosi. Se avesse saputo della cosa, di quei lividi che contornava il tuo corpo, molto probabilmente avrebbe rispedito il fratello all'inferno e come lui anche Bobby. Così decidesti di fare finta di nulla, di vivere la tua vita come l'avevi sempre vissuta, indagando sui vari casi e facendo fuori qualche mostro.
Ti mancava Sam, ti mancava abbracciarlo e sentire il suo calore su di te, ma non riuscivi ad eliminare quell'ostacolo dalla tua mente, era come un punto fisso che non sapevi quando e se se ne sarebbe mai andato.
Sapevi che il minore dei Winchester non fosse stupido, aveva capito che qualcosa non andasse e che il tuo problema era rivolto principalmente a lui, per questo non voleva lasciarti in pace, aveva bisogno di capire che cosa avesse fatto, che cosa ti avesse fatto. Non glielo avresti mai detto, volevi tutelarlo da se stesso perché sapevi che non se lo sarebbe mai perdonato e tu non volevi che questo accadesse, ne aveva passate tante, non poteva incolparsi anche di quello. Preferivi soffrire in silenzio pur di vedere le persone che amavi tranquille.
Adesso ti trovavi in salotto, cercavi alcune informazione negli innumerevoli volumi di pelle di Bobby, avevi speso un'intero pomeriggio seduta a quella scrivania, ma ancora non avevi scovato nulla che facessi al caso tuo.
D'improvviso nella stanza fece il suo ingresso lui, il minore venne spedito verso la tua figura, intenzionato a chiarire le cose. Non avevi intenzione di tirare fuori l'argomento, cosi ti alzasti e facesti per andartene, ma la sua presa sul tuo polso ti fermò.
-"Lasciamo!"- dicesti brusca, forse fin troppo brusca.
-"Ti prego T/n parlami, ho bisogni di capire cosa sia successo. Non mi guardi più, appena mi avvicino a te sussulti, come se fossi un mostro"- la sua voce era spezzata e questo ferì il tuo cuore -"Cosa ti ho fatto?"-.
D'istinto portasti le mani al collo, scoprendo le macchie violacee che vi erano sopra e Sam sgranò gli occhi.
-"Cosa sono quelli?"- disse avvicinando la sua mano, ma tu ritraesti la tua figura di qualche passo -"Sono stato io?"- una lacrima rigò il suo volto.
Ti sentivi male, vederlo soffrire in quel modo ti faceva male e così scoppiasti a piangere anche tu. Decidesti di raccontargli tutto, dovevi farlo o si sarebbe tormentato a vita pur non sapendo.
Era sconvolto, arrabbiato con se stesso e anche se non parlava sapevi che si stesse incolpando di ogni singola cosa. Ti sentisti una persona orribile in quel momento, ma non avevi avuto altra scelta.
-"Non mi perdonerai mai per questo e neanche io lo farò. Come ho potuto farti questo? Come ho potuto farti questo"- disse tra le lacrime.
Posasti una mano sulla sua guancia -"Ti ho già perdonato Sam, devi solo perdonare te stesso"- cercasti di consolarlo.
-"No!"- esclamò alzandosi dal divano sulla quale vi eravate seduto -"Ti ho fatto del male e questo non posso perdonarmelo"-.
Lo raggiungesti cercando di calmarlo -"Sto bene, guardami"- portasti il suo volto a guardare il tuo -"Mi fa più male vederti ridotto in questo modo"-.
Non aveva neanche il coraggio di guardarti negli occhi, si sentiva uno schifo, aveva fatto del male alla persona che più amava al mondo, quella ragazza che avrebbe solo dovuto proteggere.
Accarezzasti la sua guancia e poi lo baciasti sulle labbra, ti era mancato così tanto. Quelle brutte sensazioni, quelle paura che ti portavi addosso sembrarono svanire, sentisti di nuovo quel calore, quell'attrazione che avevi sempre provato. Era tornato, il tuo amato Sam era di nuovo lì con te, contava solo quello, tutto il resto non contava.
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Short StorySe ami questa serie alla folia come la amo io, allora questa è la raccolta che fa al caso tuo. Qui troverai tante mini storie che ti faranno vivere milioni di avventure in compagnia dei personaggi più amati della Serie. Spero che la lettura sia di v...