Los Angeles è davvero stupenda, è esattamente come lo ricordavo.Dopo aver attraversato gran parte della città parcheggia in una stradina buia.
"siamo arrivati" scendo e mi prende la mano invitandomi a seguirlo
"So perfettamente dove vivevi, ci sono venuto in vacanza due anni fa" svolta un angolo ed eccola lì. Il luogo dove ho trascorso tutta la mia infanzia.
"Non sono riuscito ad affittare casa tua, ma ho prenotato per quella lì, spero vada bene"dice indicando la casa accanto. Lo stringo fortissimo "È perfetta così" tira fuori le chiavi che tentennano a causa della leggera brezza proveniente dal mare
"Comincia a fare freddo, entriamo? " mi dirigo verso l'abitazione seguita da lui che si accende una sigaretta. Entriamo mentre posa un borsone a terra, immagino che dentro ci siano le sue cose.
"Devi proprio fumare dentro? " domando alzando gli occhi al cielo, mi fa una pernacchia e mettendo la sigaretta tra il pollice e l'indice la lancia fuori attraverso la porta ancora aperta che subito chiude. Salgo le scale e raggiungo la camera da letto, mi lancio sul letto e rimango un secondo a fare spazio tra i miei pensieri. È diversa dalla mia, ma ha ugualmente qualcosa di familiare. Non credo di essere mai entrata qui, ma le pareti, il bagno, il pavimento, sono identici. Da queste parti le case sono tutte identiche. "KABOOM" urla Gus e poco dopo il suo corpo cade sopra il mio, comincia a farmi il solletico così forte da non riuscire a respirare "Ahahahh-Gus fermo ti prego ahahah GUSTAV" urlo, lui mi posa un dito sulle labbra
"Risparmia fiato per dopo, piccola" come riesce a farmi cambiare umore, espressione ed emozioni così rapidamente?
Si sposta da me e si abbandona sul letto
"Ordino due pizze? " chiede voltandosi verso di me
"Okay" sussurro e lascio un bacio sul suo naso.
Al piano inferiore mi butto sul divano e accendo la televisione, scorrendo tra i vari canali. Gus si avvicina "Ti ho fatto un regalo" dice porgendomi un blunt, è così tenero. Lo accendo e lo ringrazio.Finalmente sono arrivate le pizze, adesso Gus sta pagando e io beh, sto assalendo il mio cibo. Oltre a non aver mangiato nulla oggi se non il cappuccino bevuto stamattina, ho fumato da poco quindi la fame chimica comincia a farsi sentire. Ci sediamo sul divano e mangiamo guardando la TV. Lui ha preso una semplice margherita mentre io una pizza con i carciofi così dopo un po' mi chiede "Mi daresti una fetta? " mi siedo a cavalcioni su di lui e prendendo un pezzo di pizza lo allungo verso la sua bocca, schiusa per lo stupore. Tira un morso con difficoltà mentre scoppio a ridere per il modo buffo in cui lo fa, purtroppo però mi segue a ruota e comincia a ridere facendo cadere gran parte del pomodoro sulla sua maglietta bianca.
"Cazzo" dice continuando a ridere e guardandosi il torace.
"Aspetta ti aiuto, alza le braccia" esclamo cercando di riprendere fiato, era da tanto che non mi divertivo così. Esegue i miei ordini e gli sfilo la maglietta, lasciandolo a petto nudo. È novembre ma a quanto pare non ha freddo, forse per i caloriferi accesi o forse per la nostra inaspettata vicinanza. Osservo il suo petto, non mi stancherò mai di lui, ogni suo piccolo dettaglio sembra così perfetto, fatto su misura per lui. Non voglio che questa serata sia come le altre e a giudicare da ciò che mi ha detto prima, non lo vuole neanche lui. Non resisto e passo la lingua sul lato del collo, senza preavviso inserisce una mano tra i miei capelli tirandoli e unisce le sue labbra con le mie con forza. Siamo in vacanza giusto? Siamo venuti qui per staccare la spina almeno qualche giorno. Le mie mani gelide passano dalle sue guance al suo torace rovente, ai fianchi fino al bordo dei jeans. Si allontana per guardarmi, i suoi occhi sono di fuoco e ardono persi nei miei.
"Toglili, adesso " sussurra velocemente mentre sbottono i due bottoni principali e tiro giù la cerniera. Lo libero dallo stretto indumento e torno sulle sue labbra come attratta da una calamita, mi costringe a staccarmi per qualche attimo solo per togliermi la maglietta. "Cazzo, ti amo così tanto" bisbiglia mentre posa le dita sul gancio del reggiseno. Il mio cuore perde un battito, l'ha detto davvero. In risposta mi fermo, mi allontano, lo guardo. Mi sfugge una carezza sulla guancia morbida e al tempo stesso ruvida di barba tagliata da qualche giorno. La barba tagliata da me, con indosso i suoi vestiti, tra le sue braccia, ridendo a crepapelle. Mi prende in braccio e mi porta in camera da letto, mi fa stendere delicatamente e incrocia le dita con le mie, mi accarezza il viso.
"Voglio andarci piano, voglio ricordarlo questo momento" la prima volta con lui, è qualcosa di speciale, che aspetto dal momento in cui l'ho visto. Siamo rimasti in intimo, solleva le coperte e mi aiuta ad infilarmi nel letto, lo aiuto a disfarsi dei boxer, mentre scosta le mie mutandine.
"Sarai delicato? " chiedo titubante
"Delicatissimo, promesso" ancora una volta cerca la mia mano per intrecciarla con la sua. La malizia e la lussuria di pochi minuti fa è sparita, lasciando il posto ad amore e desiderio. Ci sono momenti in cui gli ormoni prendono il sopravvento e se non ci fossero altre persone attorno a noi probabilmente si sarebbe già scatenato il putiferio, ma questa volta è diverso, c'è delicatezza nel suo tocco, c'è premura e dolcezza. Lo sento su di me, poggia la fronte sulla mia prima di entrare definitivamente. Sono innamorata, completamente.
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𝐻𝑎𝑢𝑛𝑡 𝑢 // 𝐿𝑖𝑙 𝑃𝑒𝑒𝑝
FanficAlice, una ragazza come tante finisce in coma per overdose e al suo risveglio non ricorda nulla se non il suo nome, sarà qualcuno di molto importante a farle ricordare tutto Aggiorno ogni giorno, o almeno ci provo