Una volta uscita dalla struttura, inutile dire che non mi sembrava per niente familiare, ho seguito Gustav fino alla sua auto, un Benz truck completamente nero. Istintivamente mi sono fermata ad osservare il suo modo buffo di camminare, mi piace, ha l'aria di uno che non si preoccupa del parere degli altri.
"Ma sei scemo, cosa fai? É rosso! " urlo ridendo e aggrappandomi alla cintura, non capisco proprio chi li abbia dato la patente.
"Mi sto annoiando, cazzo" esclama guardandomi e scoppiando a ridere. Senza accorgermene torno seria e mi soffermo ad ascoltare la sua risata,mi spunta un breve sorriso.
"Tutto ok? " aggrotta le sopracciglia e torna a guardare la strada.
"Gira qui, siamo arrivati" in qualche modo, il mio piccolo appartamento mi era mancato, con i vicini sempre fuori per lavoro e il soggiorno che profuma di caffè.
"Allora addio amico, ci si vede" lui mi rivolge un cenno con un piccolo sorriso, nei suoi occhi percepisco un velo di... tristezza forse? Cosa c'è Gus, niente battutine ora?
Un po' lo capisco è venuto a trovarmi tutti i giorni, si è preso cura di me senza chiedere nulla in cambio è una volta sveglia Tutto quello che ha ricevuto in cambio è stato un caffè e qualche ora insieme.
"Passami il telefono" ordino al ragazzo prima di aprire lo sportello, obbedisce con un'espressione confusa e rapidamente digito il mio numero, fortunatamente ricordo le cose essenziali.
"Ci si vede" dico ed esco dalla vettura, dirigendomi al portone.
Poco tempo fa mi sono stati consegnati i miei effetti personali e assieme al telefono e 20 dollari ho trovato anche le chiavi.
Direi che è tutto in disordine, come al solito. Devo rimettermi in sesto ,merda. Mi lancio verso il frigo e tiro fuori la prima cosa che trovo: wurstel del supermercato, ottimi per scordarsi del cibo dell'ospedale che mi hanno iniettato per due settimane. Personalmente non so cosa mi davano perché beh... non serve dirlo. Ma se è vero quello che ho sentito nei corridoi, quel posto fa davvero del cibo orribile. Dopo aver cucinato e divorato il mio pranzo, opto per un bagno caldo e frugando un po' in giro trovo persino delle boom bath. Ne scelgo una all'aroma di rose e in poco tempo mi addormento nella vasca. Sogno di essere ad un concerto, pieno di gente che canta a squarciagola i suoi problemi e i suoi sentimenti. Assieme al loro idolo, che ha i loro stessi complessi e non si atteggia, ne si sente superiore, canta sul palco e abbraccia e guarda tutti, vorrebbe aiutarli perché sa cosa si prova. Poi il cantante si gira verso di me e la musica si interrompe, non riesco a identificare il suo volto, ma è molto magro.
"I always be here" canta e poi scompare.Mi sveglio con la suoneria del mio cellulare a bordo vasca, lancio un'occhiata verso la finestra e realizzo di aver dormito almeno fino alle sette di sera. Prendo il telefono e rispondo, senza considerare di guardare il numero
"Pronto? "
"A-Alice, è un problema se passo un attimo da te? " cosa vuole da me? però glielo devo, mi è stato accanto come nessun' altro, anche perché al momento è l' unica persona che conosco.
"Certo ,che succede? " mi scandalizza un po' sentirlo con una voce tremante, così vulnerabile...
"Poi ti spiego, arrivo" chiude la chiamata e valuto le mie opzioni, asciugarmi o prendere una broncopolmonite rimanendo ancora qui dentro. Esco dal bagno e metto su un po' di musica mentre mi preparo, vale davvero la pena di vestirmi bene per lui? In fin dei conti mi ha visto in un pigiama per due settimane.
Apro l'armadio e realizzo quanto siano belli i miei vestiti, non li ricordavo per niente.
Dopo essermi guardata un po' intorno, indosso quello che ho scelto e guardo il risultato allo specchio, niente male.Dopo qualche minuto sento il campanello suonare, vado ad aprire e la scena che mi si presenta davanti mi stringe il cuore: Gus ha gli occhi rossi e mi guarda con un sorriso spento, mi sposto dalla soglia per permettergli di entrare e mi mostra la mano che teneva dietro la schiena con due birre.
"Per farmi perdonare dell'intrusione" abbozzo un sorriso, figurati.
Accendo la TV e gli faccio spazio accanto a me sul divano
"Allora, hai ricordato qualcosa? " domanda, tornando la persona allegra che ho conosciuto 24 ore fa.
"Nada de Nada"dico con una smorfia
" Bene allora dobbiamo festeggiare, meno cose ricordi di questo mondo, meglio è "
la parola " festeggiare " mi sblocca qualcosa, mi fiondo sul mobiletto accanto alla televisione e ne tiro fuori un barattolo con dentro circa 50 dollari di erba.
Gli occhi di Gus si illuminano e pieno di euforia mi prende a mo di sposa e comincia a correre per tutta la casa io rido e cerco di liberarmi, finché non inciampa in una scarpa e cadiamo entrambi sul letto. Ovviamente lui si trova sopra di me. Penso di dover fare un reality show a puntate: "Le situazioni imbarazzanti di Alice".
si solleva per non pesarmi addosso, fa un paio di flessioni e crolla su di me. Lo sposto facendolo rotolare giù dal letto mentre continuiamo a ridere. In quel momento mi viene un idea: mi alzo per spegnere la luce e accendo la televisione che si trova di fronte al letto. Alzo leggermente il cuscino in modo da stare comoda e guardo Gus alzarsi e imitarmi. Comincia a preparare il blunt mentre io faccio partire un documentario sui pinguini. Prevedo tante risate.
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𝐻𝑎𝑢𝑛𝑡 𝑢 // 𝐿𝑖𝑙 𝑃𝑒𝑒𝑝
FanficAlice, una ragazza come tante finisce in coma per overdose e al suo risveglio non ricorda nulla se non il suo nome, sarà qualcuno di molto importante a farle ricordare tutto Aggiorno ogni giorno, o almeno ci provo