Prologo

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15 gennaio. Una data alquanto anonima sul calendario fisso ad una parete d'ospedale, ma importante per la neo vita di una donna sdraiata su un lettino candido in una stanza di un reparto a lei non ben noto. Qualsiasi memoria riconducibile alla sua esistenza era stata spazzata via in un battito di ciglia.

Osservava, con sguardo vago, le nubi nere cariche di neve oscurare i palazzi della cittadina. Erano passati pochi giorni dal suo miracoloso risveglio, ma le erano parsi un inconsolabile eternità, priva di uno scopo.
'Chi sono?' era la domanda che più frequentemente si poneva, ma neppure il personale medico conosceva la risposta. L'avevano informata di aver allertato le forze dell'ordine per cercare un eventuale riscontro nell'elenco delle persone scomparse.
Era stata infatti abbandonata all'ingresso del pronto soccorso da un uomo ignoto, la cui identità si era celata nei filmati da un cappuccio ben calato sulla testa ed una mascherina chirurgica.
L'avevano trovata così, in fin di vita, priva di sensi e sprovvista di qualunque documento che potesse verificarne l'identità.

Per il momento, come le era stato ripetuto più e più volte, doveva aspettare e concentrarsi a guarire.

«Signorina, c'è qualcuno fuori che vorrebbe parlare con lei» l'infermiera mise piede nella stanza lasciando la porta sufficientemente aperta da lasciar intravvedere una scarpa maschile di cuoio logoro. Forse l'uomo le avrebbe detto qualcosa di utile.

«Lo faccia pure entrare»

L'uomo si presentò in un completo consunto al pari delle calzature e con una riccia chioma ribelle ormai tinta da colori spenti tendenti al grigio, ormai l'età si palesava non solo sulle rughe del viso.

«Amelia! Ormai non speravo più di rivederti» urlò prima di cingerla in un ferreo abbraccio.

«La conosco per caso?» Quel nome, Amelia, le suonava così famigliare, come se per la prima volta sentisse un legame con il suo passato.

«Signor Marzetti, le ricordo che la signorina ha subito un forte trauma cranico che le ha causato un'amnesia che speriamo sia temporanea. E la prego di limitare strette così forti, specialmente nella zona della cassa toracica. La signorina è ancora in cura» così dicendo l'infermiera se ne andò aggiungendo di dover andare ad assistere altri pazienti, ma promettendo di ritornare per controllare i parametri.

* * *

Il signor Marzetti si rivelò essere il suo capo. Le raccontò di essersi spaventato dopo non averla più vista in ufficio per ben una settimana, a quanto pareva Amelia era nervosa i giorni precedenti alla sua misteriosa sparizione e questo non aveva fatto altro che allarmarlo maggiormente.

Quando finalmente le fu comunicato che sarebbe stata dimessa il signor Marzetti si dimostrò entusiasta di riaccompagnarla personalmente a casa. Sinceramente Amelia non sentiva di appartenere a nessun luogo, ma quella parola, casa, le diede nuova speranza di ritrovare quel vecchio collegamento che l'aveva fatta sentire, un tempo ormai remoto, meno spaesata di quanto si fosse sentita da quando si era risvegliata.

Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in un appartamento completamente a soqquadro.
'Era realmente questa la tua vita, Amelia Romano?' Si ritrovò a pensare rimanendo a bocca aperta appena varcata la soglia.

Post-it di tutti i colori e forme tappezzavano ogni singolo spazio libero delle pareti. Sul pavimento pile di fogli e cartelle le resero difficile muoversi.
Più che un soggiorno quello le sembrò una stanza d'archivio.

'Forse' ragionò mentre si destreggiava tra il caos 'stavo lavorando su un qualche articolo molto importante per Lo Stato Attuale'.
Il signor Marzetti le aveva spiegato di essere il direttore di una testata giornalistica presso la quale lavorava come reporter specificando, diverse volte, di considerarla una delle migliori in quel campo. Dunque non era da escludere che stesse facendo ricerche per il giornale, ma diversi simboli rossi, dall'aria tutt'altro che rassicurante, l'indussero a pensare che quello forse era solo mezza verità.

Sulla scrivania, infatti, erano sistemati diversi documenti con la dicitura Top Secret.
Colta dalla curiosità iniziò a sfogliarne le pagine, molte delle quali censurate in neretto, ma una scritta particolare, ripetuta più e più volte, la fecero soffermare.

Progetto Omega

Spazio Autrice
Innanzitutto grazie per aver scelto di leggere questa storia, sono molto emozionata per questa nuova avventura 😊. Sto cercando di dare vita ad un racconto che da molto tempo sogno di pubblicare e spero che possa appassionare voi quanto me.
Prometto di postare nuovi capitoli appena ne avrò occasione, l'università si presta ad avviarsi presto e così anche il mio tempo si riempirà di studio, ma ritaglierò del tempo per scrivere; fino ad allora a presto e spero di ricevere da voi qualche commento, positivo o negativo che sia ✨

Dark SecretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora