//capitolo3//

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A scuola il casino che facevano giornalmente i cinque coglioncelli non cambiava affatto, se non per l'aggiunta di Lee Minho, il bravo ragazzo big crush di tutto l'istituto e Jisung: non che fosse un casinaro, anzi, se ne stava sempre buono buonino a guardarli urlare in giro per il cortile e si divertiva a fare da mammina, però ogni tanto qualche marachella piccina la faceva, come fare il leccaculo coi prof e far alzare il voto a chi glielo chiedeva. 

Piccina picciò.

Nessuno sapeva cosa volesse in cambio, il che creava gossip a scuola data la sua popolarità, ma tutti quelli che si erano fatti aiutare da lui dicevano sempre che Minho non chiedeva nulla se non nome e cognome dell'alunno per chiedere di fargli alzare il voto. Come? Chiacchiere e sceneggiate in pausa caffè. "Professoressa, ho conosciuto lo studente Park e mi ha detto che ultimamente sta avendo dei momenti davvero difficili a casa... volevo chiederle un aiuto, su come potrei aiutarlo! Mi fido di lei, avrà sicuramente una soluzione."; oppure "professore sono davvero triste, un mio amico ha seri problemi con i genitori che lo minacciano di cacciarlo di casa... Perché? Penso sia per la scuola... Davvero potrebbe aiutarlo? Ma è fantastico! Non lo dirò a nessuno!" e così via a peridi per non insospettire nessun insegnante.

A volte era probabile sbattesse semplicemente i soldi sulla cattedra dato che aveva convinto anche quelli più stronzi, non che i soldi per lui fossero un problema.

Piccolo bonus: Jisung, nella sua (esagerata) ossessione verso Minho, aveva scoperto che gli alunni che aiutava erano... unicamente maschi. Il che l'aveva portato a pensare e pensare, ovviamente, con e senza il cazzo in mano al bagno.


"Dunque Chan," fece Minho al ricciolino quando si trovarono in corridoio verso la palestra, seguiti dagli altri loro amici che dietro di loro facevano baccano come al solito, "mi chiedevo se avessi bisogno di una mano con i compiti, o i voti, sai. Sei mio amico e ti vedo sempre stanco quindi sono preoccupato per il tuo rendimento..."

Changbin si ritrovò a cadere addosso a Jisung quando quello si bloccò di colpo nel sentire le parole della sua cotta, avvinghiato al braccio del povero Chan che non capiva. Non che fosse la prima volta che gli si accollava, però...

"Oh no, tranquillo! Ho sempre questa faccia, mi dispiace farti preoccupare. Ho qualche problema a prendere sonno la notte, tutto qua. Ma ti ringrazio!"

"Problemi col dormire...? Dimmi di più se non ti spiace, magari posso aiutarti!"

Andarono avanti così fino agli spogliatoi con Changbin e Hyunjin che si litigavano Jeongin per tenergli la manina ("ne ho due, sapete...") e Jisung che invece origliava la conversazione dei due più grandi del gruppo, cercando di non rosicare e soprattutto farsi beccare. 

"Io oggi non faccio motoria, quindi vado direttamente in palestra; a tra poco bel manz- CHAN!"

Hyunjin fece per aprire bocca e far notare a tutti quello che stava CHIARAMENTE per dire Minho, ma Jeongin lo zittì immediatamente sbattendogli un mano in faccia nel vedere che nessuno aveva capito. 

"Quel tipo non me la racconta giusta, gli sta attaccato al cazzo in continuazione..."

"Sei geloso?"

"Non è mica il mio fidanzato, è il tuo! Dico solo che mi sembra troppo troia."

Nessuno l'aveva visto fare così tanto lo struscione con qualcuno e ancora sospettosi andarono finalmente a cambiarsi negli spogliatoi; la loro classe era probabilmente a farsi le canne dietro scuola quindi le scenate di Hyunjin che molestava Changbin non misero in imbarazzo nessuno se non il povero Chan, ancora non abituato. Con uno scappellotto allo spilungone e un bacino sulla guancia al nano Jeongin riuscì a ripristinare l'ordine e una volta fatto finalmente andarono in palestra: neanche cinque minuti e Minho si era già portato via Chan per mettersi a chiacchierare con lui sulle panchine a parete in attesa che la lezione cominciasse.

"OI, bucchin!"

Nell'enorme stanza cadde il silenzio. Minho si alzò, osservando di sbieco Hyunjin che gli aveva urlato davanti a tutti, e il gruppetto di amici nel panico si misero tutti ad afferrare l'amico che sembrava pronto a lanciarsi contro l'altro, ora più serio.

"Come mi hai chiamato?"

"Bucchin. Non ci senti, troia?"

Chan spaventato dalla situazione improvvisamente fattasi grave prese le parti di Minho e gli posò una mano sulla spalla per farlo calmare mentre intorno a loro gli altri studenti fischiavano e mormoravano.

"Che ti è preso, Jinnie?"

"Vedi di non fare cazzate."


"STA ARRIVANDO LA PROF!"

Immediatamente tutti sgomberarono se non per i due che ancora si guardavano in cagnesco, senza muoversi però, fissandosi immobili.

Jeongin tirò leggermente il fidanzato dalla mano che gli aveva preso, e solo Changbin riuscì a risvegliarlo con una mano sulla nuca e un'occhiata che fece rabbrividire anche Jisung, dietro di loro. 

"Stagli alla larga, Lee."

"Chiudi la fogna succhiacazzi che non sei al-"

"Minho!"

Il tono sconcertato di Chan fu come una sberla per Minho che voltò di scatto la testa per trovarsi gli occhietti stanchi di Chan che lo guardavano con delusione, e fu quasi triste vedere l'espressione dell'altro quando lui gli si allontanò per tornare con i suoi amici.

Jisung era sconvolto, ma lo sapeva che c'era un lato sporco del ragazzo che gli piaceva, se lo aspettava. Non poteva essere così perfetto come faceva vedere a tutti. 

"Hyunjin, ma che ti è preso..."

"Non ti fidare di lui, vuole il cazzo."

"Ma che dici?!"

"Vi fidate di me?"

Ci fu un "no" in coro ma Hyunjin lo ignorò completamente.

"Fa lo struscione, peggio di me. Lo so per certo che sta facendo la zoccola."

"E come fai a saperlo?"

"Fa come me, ma con avidità. Io mi diverto solo a dargli fastidio - scusa Chan ti vi bi - ma Minho è morboso e lo vuole per sé."

"Io lo terrei d'occhio, mi sta sul cazzo."

"Changbin, a te stanno sul cazzo tutti."

"Zitto-"

"E basta un po'!"

Dopo scappellotti e spintonate tornò la pace finalmente e la lezione iniziò; di Minho, alle panche, nessuna traccia.

//Poly// ChanLix [Stray Kids]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora