Prologo

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La luce della notte, pallida come argento fuso, si staglia sul suo corpo magro e longilineo, disegnando curve perfette sulle linee di gambe, fianchi e spalle. Ritto dinnanzi allo specchio della sua camera, Dean si osserva scrutando con occhi di ghiaccio la nuda bellezza del suo corpo.

Piega la testa di lato, una mano che sfiora le clavicole per poi salire alla curva della mandibola e soffermarsi sulla linea dura delle labbra. Indugia, lo sguardo concentrato. Con l'altra mano percorre invece la pancia piatta, gli addominali appena accennati e la bianca striscia di peli sotto l'ombelico, prima di incontrare l'erezione che stringe; un sospiro a scivolargli dalle labbra.

Il suo tocco è freddo ma deciso, una scintilla di desiderio a increspargli la pelle mentre, un movimento alla volta, comincia a darsi piacere. Geme piano, poi si morde un labbro; e infine viene contro lo specchio, uno sbavo denso a imbrattare la liscia superficie e con essa il suo riflesso abbagliato.

Si guarda ancora, soddisfatto, il respiro accelerato che lentamente torna alla normalità assieme allo sbiadire delle fitte di piacere che ancora lo percorrono.

La mano, ora tremante, è stretta al membro che dopo un singulto torna a indurirsi da sé.

Dean sospira e, socchiudendo gli occhi, ricomincia a masturbarsi in una lenta, silenziosa, ricerca del piacere.

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