Jack era davvero giù di morale quel giorno.
Senza un motivo ben logico aveva litigato con Calmoniglio.
Nord che l'ospitava in una delle stanze del suo laboratorio aveva notato qualcosa nello sguardo del ragazzo e si rivolse imperioso al coniglio: «Vai subito a parlare con lui!»
«Non ci penso nemmeno!» lo sguardo dell'uomo si rabbuiò e sbottò con il suo solito accento russo: «Calmoniglio! Jack stava solo guardando quell'uovo e di certo non l'ha fatto cadere di proposito. Adesso vai e parlagli!» il coniglio borbottando andò fino alla stanza dove sapeva esserci il ragazzo.
Sentendo il silenzio assoluto, entrò nella stanza restando nascosto nell'ombra rimase sorpreso nel vedere Jack giocare con un piccolo coniglietto di neve.
Stranamente quello a colpirlo di più furono le lacrime di cristallo che gli scivolavano sul volto.
«Qualsiasi cosa io faccia, riesco solo a farlo arrabbiare. Non mi ha ancora perdonato per quello scherzo, che gli ha rovinato la caccia alle uova» il coniglietto con il quale stava giocando esplose in tanti piccoli fiocchi di neve e Jack si distese sul letto dando la schiena alla porta.
Calmoniglio senza far troppo rumore si avvicinò a Jack e gli posò una mano sulla spalla. Per un attimo solo Jack si bloccò ascoltandolo: «Jack...» non ottenendo risposta disse: «Ho reagito male prima. So che non l'hai fatto di proposito» il ragazzo si mosse di poco mettendosi seduto tra le candide coperte e lo osservò per un attimo, ma poi qualcosa nel profondo del cuore lo smosse e abbracciò Calmoniglio sorprendendolo: «Jack, cosa?» sentendo il respiro del ragazzo farsi calmo e regolare capì che si era addormentato, sorrise per un attimo, una pausa non gli avrebbe fatto poi così male.
Presa questa sua decisione coprì sé stesso e Jack con una coperta, lasciando che dormisse poggiato al suo petto.
Quando Nord, Dentolina e Sandman entrarono nella stanza trovandoli addormentati sorrisero, finalmente i due avevano trovato un punto di comunicazione.
Un ora più tardi i due si svegliarono e Jack gli domandò: «Perché tenevi tanto a quell'uovo?» Calmoniglio distogliendo lo sguardo dai suoi occhi tanto limpidi e curiosi da fargli battere forte il cuore disse: «Perché sei stato tu a regalarmelo tantissimo tempo fa» quelle parole sorpresero Jack che posandogli una mano sul volto lo fece voltare verso di lui per poi posare la fronte sulla sua e dire sommessamente: «Mi dispiace» adesso Jack sapeva il perchè della sua reazione per questo motivo una volta lasciata la stanza con Calmoniglio sparì nel nulla.
Tornò solo alcune ora prima che il coniglio andasse a portare le uova da tutte le parti del mondo per la classica caccia alle uova di Pasqua.
«Calmoniglio...» la voce del guardiano lo fece voltare, notò subito che teneva le mani nascoste dietro la schiena, ma non disse niente, si limitò ad attendere che finisse di dirgli quello che doveva: «So che non potrò mai esser bravo quanto te, ma questo è per te» gli tese un piccolo uovo tutto decorato, molto più bello dell'altro che lui stesso gli aveva regalato tempo fa.
Con delicatezza Calmoniglio lo prese dalle sue mani e disse: «È bellissimo, grazie» Jack alzò il volto sorridendo: «Buona Pasqua, Calmoniglio»
«Buona Pasqua, Jack»