Capitolo 2: La prova di Jo

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Le sirene giunsero finalmente sul luogo dell'evento,arrivarono due pattuglie della polizia e un'ambulanza,gli agenti furono molto occupati a tener lontani i curiosi e anche alcuni residenti che volevano solo "fare la pelle" a chi aveva quasi compiuto quello scempio. Noi raccontammo la nostra versione e fummo portati in questura per degli accertamenti. La ragazzina fu portata al pronto soccorso in stato di shock e il malcapitato molestatore fu portato anche lui in ospedale su una seconda ambulanza con degli agenti della polizia come scorta. Fu una mattinata intensa e pesante,continuarono a farci domande,ci fecero parlare con un ispettore della squadra mobile. Il colloquio fu molto generico:
Ispettore:"Cosa ci facevate la?"
Decidemmo che sarei stato io a rispondere alle domande rivolte a tutti e tre;
Io:"Stavamo solamente andando a scuola come ogni mattina"
Ispettore:"E come mai passavate in quel cortile?"
Io:"Ci passiamo quasi sempre,accorciamo la strada per andare a scuola"
Ispettore:"D'accordo. E chi di voi tre ha conciato così quel disgraziato?"
Jack alzo timidamente la mano,l'Ispettore con aria severa disse:"Per questa volta chiuderò entrambi gli occhi ragazzi. Ma ricordate che qua la legge non siete voi,siamo noi e le altre forze dell'ordine."
Albi scattò in piedi e urlo:"E allora dov'era vate stamattina quando quella ragazzina stava per essere stuprata? Dov eravate l'altra sera quando hanno tentato di bruciarmi l'auto?"
L'ispettore si alzò e con molta calma invito Albi a sedersi,Albi si sedette.
L'Ispettore continuo dicendo:"Noi non siamo infallibili,non possiamo essere in ogni posto in ogni momento,questo è un quartiere difficile ragazzi,io lo dico per voi,se vi sostituite alla legge e vi fate giustizia da soli avrete solo guai."
Jack stizzito rispose:"Ma questo è l'unico modo per mantenere l'ordine in questo quartiere!"
Il poliziotto stanco di quella discussione si lasciò andare e esclamò:"Ve lo ripeto per questa volta non vi diciamo nulla ma la prossima volta rischiate guai seri ok ragazzi?!"
Tutti e tre esclamammo un sonoro "Ok".
Ispettore:"Comunque ho avvertito le vostre famiglie,le vostre madri stanno venendo a prendervi."
Fummo accompagnati fuori e c'erano le nostre madri a dire poco scure in volto,che ci guardarono storto e ci dissero che questa volta non l'avremmo passata liscia. Non eravamo nuovi a questo tipo di azioni. Ma dal nostro punto di vista era la cosa giusta.
Jack era nella Firm quello più motivato dopo che suo padre due anni prima era stato ucciso in una via del quartiere per sventare un tentativo di rapina compiuto da un gruppo di Baggio.
Sembrava che la sua unica ragione di vita ormai fosse la vendetta e nessun'altra cosa.
Dopo aver rassicurato le nostre madri tornammo a casa,erano appena le 12.30. A casa ceravamo solo io e mia madre i miei fratelli, Francesco 17 anni e Leonardo 15 erano a scuola come mia sorella Beatrice 15 anni sorella gemella di Leonardo.
Mangiammo in fretta io presi le mie cose e uscii di casa per incontrare Jack e Albi e andare a prendere gli altri a scuola. Andammo prima al Caravaggio a prendere Fede e gli altri,arrivammo cinque minuti dopo il suono della campana e vedemmo subito un po di movimento,c'era uno strano ammasso di gente fuori dai cancelli e,nel dubbio corremmo per accertarci che nessuno dei nostri era nei casini. Troppo tardi. Jo aveva scommesso con un balordo di San Siro su chi resistesse di più nel fare flessioni,iniziarono la gara,Jo ne fece 50,due in più del balordo che indispettito dalla sconfitta si alzò e accuso Jo di aver barato,Jo che era mezzo filippino era molto orgoglioso di se stesso e gli rispose che era solo un pallone gonfiato tutto aria e parole e niente fatti. Il balordo cerco di spingere Jo ma lui si spostò appena in tempo. Scoppio una rissa tra i due sedata sul nascere da Fede e Gio con l'aiuto mio,di Albi e Jack e di altri nostri conoscenti. Il Balordo che si chiamava Stefano Bevilacqua era un figlio di papà capitato per sbaglio nella scuola sbagliata della città,abituati fin da piccolo a credersi superiore agli altri amava fare sfide e scommesse fisiche con altri alunni. Propose a Jo una nuova sfida segreta che sarebbe stata molto fisica. Jo orgoglioso ignoro i nostri consigli e accettò. Avrebbero dovuto vedersi il pomeriggio seguente alle 16 in una traversa di via Bixio parte popolare di Quarto. Jo accettò,dopodiché scambiandosi un'occhiata rabbiosa i due si separarono e il balordo se ne andò seguito da due piattole che erano la sua ombra.
Raccontammo agli altri l'accaduto e morivano dalla voglia di sapere i particolari,io mi limitai a dire:"per un po cerchiamo di fare i bravi perché i riflettori li abbiamo puntati proprio addosso ora. Quindi per un po basta cazzate che ne dite?"
Albi:"Ha ragione Ale! Meglio far calmare le acque." Gli altri annuirono.
Ci dirigemmo verso l'Ipsia meccanica per andare a recuperare Hedi,Elmo e Bacchio.
Erano le 13.55,loro uscivano alle 14.00. Appoggiati al muro esterno della scuola scambiai due parole con Albi mentre gli altri gozzovigliavano lì intorno.
Iniziai io:"Albi cosa ne pensi di come si stanno svolgendo i fatti?"
Albi:"Cè qualcosa che non va Ale. Troppe cose strane ultimamente,non lo so c'è qualcosa che non va.
Io:"cosa intendi per strane?"
Albi:"Molte e diverse cose,per esempio perché non me L hanno bruciata la macchina? Ce l'avrebbero fatta comunque anche se mi sono affacciato alla finestra urlando. Eppure sono scappati. Poi quei tre stamattina,in quella zona.."
Io:"Si lo so Albi sono cose che ti fanno riflettere..ora però parlando di altro. Chissà che prova avrà in mente quel balordo per Jo."
Albi:"Una di quelle prove idiote tra chi è il più pompato dei due di sicuro."
La campana della scuola suonò.
Bacchio,Hedi e Elmo uscirono da scuola insieme tutti e tre accendendosi avidamente la sigaretta. Arrivo anche Chuck la cui scuola distava appena duecento metri dall'Ipsia Meccanica di Hedi e gli altri.
Dopo averli salutati visto che era una bella giornata decidemmo di andare prima a casa di Hedi e poi di fare un giro per la zona.
Io,Albi e Jack raccontammo agli altri dell'Accaduto e le loro reazioni furono eloquenti.
Bacchio ci rimase proprio male mi ricordo che disse:"Come fanno a farlo mi chiedo io?! Come si può fare una cosa del genere? Con che moralità e con che coraggio lo fanno?"
Albi rispose con la testa bassa:"Proprio non lo so."
Il viaggio continuo in silenzio e finalmente arrivammo a casa di Hedi,abitava in un palazzo di cinque/sei piani stile '800 all'ultimo piano. Entrammo in casa e salutammo suo fratello maggiore e ci dirigemmo in salotto dove puntualmente come quasi ogni pomeriggio c'era la registrazione di 8Mile ad aspettarci ci mettemmo comodi sui due divani e le due poltrone. Inizio il film e nella casa piombò il silenzio,si poteva percepire il rumore della pioggia contro i vetri delle finestre,così forte che quasi non si sentiva il film. Aveva riiniziato a piovere all'improvviso,sconsolati guardammo tutto il film e poi decidemmo di andare lo stesso a fare un giro per il quartiere nonostante la pioggia incessante. Passammo accanto al negozio di abbigliamento che era situato sotto casa di Hedi e intravedemmo dei ragazzi che gironzolavano all'interno,erano i miei fratelli Francesco e Leonardo in compagnia dei loro amici,entrammo a salutarli.
Io:"Cesco! Leo! Cosa ci fate qua?"
Cesco:"Secondo te? Stiamo guardando vestiti fratellone."
Io:"la mamma lo sa che siete in questa parte del quartiere?"
Cesco:"perché avremmo dovuto dirglielo? Sapevo che eravate in giro per il quartiere quindi è sicuro fare un giro."
Io:"Capisco ma non possiamo essere in ogni zona del quartiere in ogni momento capisci? Questo non è una zona per un ragazzino di 17 anni e tanto meno per uno di 15 come Leonardo!"
Cesco:"Fatti i cazzi tuoi Ale! Noi giriamo dove vogliamo!!"
Io:"No che non girate dove volete ora voi tornate a casa e alla svelta!"
Leonardo timidamente disse a Francesco:"Forse Ale ha ragione è meglio tornare a casa.."
Cesco:"Sta zitto tu! Non so nemmeno perché tu e i tuoi amici siate venuti con noi!"
Leo:"Ragazzi io vado a casa insieme a loro! Ale puoi stare tranquillo!"
Ale:"No loro vengono con te! Anche tu Cesco!"
Cesco:"Perché devo fargli da Baby-Sitter?"
Io:"Perché la strada per il ritorno è lunga e di sicuro sarà già buio quando arriverete a casa! Preferisco che andiate insieme!"
Cesco:"Eh va bene! Ma è l'ultima volta! Perché non possiamo far parte anche noi del vostro gruppo?"
Stavo per rispondere quando Jack mi anticipò:"Primo perché non puoi a meno che tutti i membri della Firm siano d'accordo. Secondo perché non hai ancora esperienza ne rispetto nel quartiere. E terzo perché finiresti per cacciarti nei casini subito e dovremmo fare i salti mortali per risolvere i problemi che causereste te e i tuoi amici!"
Io:"Jack ha ragione. Non siete ancora pronti!"
Cesco:"Non siamo ancora pronti?! E allora perché voi siete entrati a 14 e a 15 anni nella Firm?"
Hedi rispose:"Perché siamo cresciuti quando il quartiere aveva un. Disperato bisogno di qualcuno che mantenesse l'ordine! Mio fratello e i vecchi membri della Firm non ce l'avrebbero fatta da soli,perché anche se erano i migliori erano troppo pochi e alcuni avevano già famiglia. E quando hai una moglie o un figlio devi fare una scelta.
Loro L hanno avuta noi no. Voi invece ce l'avete."
Albi continuò:"Non pensate che tutto quello che facciamo ci abbia reso invincibili anzi! Nulla ti rendi ne immortale ne invincibile. Avete ancora tempo per cambiare strada e scegliere qualcosa di migliore e soprattutto fuori da questo schifo di posto! "
Francesco e i suoi tre amici abbassarono la testa e Gio aggiunse infine:"Noi siamo quelli che siamo perché non siamo amici,ma perché siamo fratelli e sappiamo di poter contare sempre sull'appoggio degli altri membri della Firm,ognuno di noi è pronto a rischiare tutto quello che ha anche la vita per gli altri fratelli. Voi siete pronti? "
Fede:"Questa è la condizione fondamentale per poter appartenere a una Firm. Senza questa condizione non riuscirete mai a far parte di una Firm soprattutto di questa."
Francesco ancora con la testa bassa disse:"D'accordo."
Io:"Non abbiamo mica detto che non vogliamo che voi facciate parte della Firm,abbiamo soltanto detto che per ora non siete pronti tutto qua! Dimostrateci che siete degni di farne parte e noi saremo subito d'accordo sul farvi entrare ma fino a quel momento la Nostra risposta sarà sempre no. Ora andate a casa e niente cazzate mi raccomando!"
Francesco e Leonardo accompagnati dai loro amici uscirono dal negozio e andarono verso casa. Noi ci concedemmo un giro di circa un'oretta,dopodiché visto che erano le 18 in punto decidemmo di andare al Bar dove ci troviamo sempre al mattino e berci una birra. Arrivammo nel giro di pochi minuti,entrammo e trovammo dentro un gruppo di ragazze sedute ad un tavolo che non avevamo mai visto nel quartiere. Andammo verso il bancone e chiedemmo al Barista:"Wei Joe chi sono le donzelle a quel tavolo?" Joe rispose:"Vengono da Rozzano,sono qua da circa dieci minuti,ma non mi unirei a loro tra poco arrivano "Amici" da quanto ho sentito".
Hedi rispose:"Tranqui Joe noi siamo bravi ragazzi lo sai!"
Joe rispose:"Se non vi conoscessi potrei quasi darti ragione ahaha".
Stammo al bancone a bere con gli occhi fissi sulla porta. Gli "amici" del gruppo di ragazze non si fecero attendere,arrivarono cinque minuti dopo di noi. Erano in sei,ed erano un miscuglio di tamarraggine mista allo stile classico dei ragazzi di Rozzano:Testa rasata,cappotti imbottiti con pelo,tuta e scarponi da muratore. Erano un gruppo davvero particolare ai limiti del ridicolo. Non ci diedero molta attenzione,si sedettero al tavolo delle ragazze e iniziarono a far prova della loro ignoranza e stupidità,finimmo le birre salutammo Joe e ce ne andammo.
Decidemmo che saremmo stati un po' da me è così ci dirigemmo sulla strada che ci avrebbe condotti al palazzo dove abitavo io,distava circa 800 metri,ma delle grida ci fecero deviare in una via a fondo chiuso e con mio dispiacere vidi mio fratello Leonardo e i suoi amici con la schiena al muro e dei balordi che li stavano probabilmente minacciando per una rapina. Guardai gli altri e partimmo tutti insieme,i balordi erano quattro,noi eravamo più del doppio,piombammo su di loro come degli avvoltoio piombano su delle prede morenti,riuscimmo a farli fuggire,tesi una mano a mio Leonardo e gli dissi:"Ora va tutto bene Leo andiamo a casa."
Leo:"Grazie a tutti!"
Io:"Cosa ci facevate qua?"
Leo:"Stavamo tornando a casa come ci hai detto di fare tu Ale!"
Io:"E Francesco dov'è?"
Leo:"Non lo so,ci ha lasciato al bar e se n'è andato coi suoi amici!"
Io:"Quell'idiota! Questa volta me la paga!"
Provai a chiamarlo sul cellulare ma era scarico. Persi le speranze e portammo a casa mio fratello e accompagnammo anche i suoi amici alle proprie abitazioni. Poi provai di nuovo a richiamare Francesco,era straziante l'attendere al telefono e sentire ripetutamente quel suono monotono e che dà ai nervi. Persi le speranze e tornammo a casa erano ormai le 19.30. Chissà dove si era cacciato! Quando stavamo da me Stavamo sempre in cantina,la quale avevano arredato con tavolo,Amache,divani,luci di Natale e qualche volta passavano di lì gli amici Birra e Narghilè a trovarci ma quella sera ci concedemmo solo una birra.
Hedi vedendomi preoccupato disse:"Forse sono andati a casa di qualch loro amico!"
Fede:"Forse sono usciti con delle ragazze."
Jack:"Forse sono nei guai e noi siamo qua cazzo!"
All'improvviso sentimmo dei movimenti nel palazzo e salimmo in casa,Francesco era la insieme ai suoi tre amici scemi. Appena lo vidi lo afferrai per il collo della maglietta e lo buttai sul divano. Lui spaventato urlo:"Che cosa ho fatto?"
Io risposi selvaggiamente indicando Leonardo:"Hai lasciato tuo fratello e i suoi amici da soli brutta testa di cazzo! Li stavano derubando e se non fossimo arrivati noi sarebbe potuto succedere qualcos'altro! Possibile
Che non ci pensi a ste cose?! Dici tanto che vuoi far parte del nostro gruppo ma se abbandoni tuo fratello sarai solo un codardo!" Mia madre non aveva detto niente perché avevo ragione,ora bisognava aspettare il rientro di mio la padre che sarebbe stato a momenti.
Dopo la sgridata Francesco si rifugiò in camera sua insieme a Leonardo,mia madre andò avanti a cucinare insieme a mia sorella e io e gli altri scendemmo di nuovo in cantina per mangiare qualcosa.
La serata trascorse in modo piacevole senza disturbi ne problemi di alcun genere,verso le 22 alcuni iniziarono ad andare verso casa e rimasero solo Jack e Fede.
Inizio una viva discussione su chi dei tre fosse più bravo a giocare all'Xbox e allora decidemmo di giocare un po a Call of Duty. Giocammo fino alle 2 di notte poi andammo a letto. Jack e Fede si fermarono da me per la notte. Dormii bene,senza niente che mi disturbasse,ci alzammo verso le 6.30 e dopo esserci fatti la doccia uscimmo e ci incamminammo verso il bar come ogni mattina. Arrivammo per le 7.20 e dentro c'erano solo Jo,Hedi e Albi degli altri non c'era traccia. Jo era molto nervoso per la prova che lo attendeva quel pomeriggio,sapeva che avrebbe battuto Quell'idiota ma essendo una prova a sorpresa non sapeva cosa dovesse fare. Jo era un ragazzo dalla pelle olivastra e gli occhi leggermente a mandorla,che testimoniavano le sue origini orientali,aveva capelli color nero pece e gli occhi di un marrone scurissimo,alto e magro ed era il più scherzoso della compagnia. Gli altri non si fecero attendere,arrivarono tutti insieme e dopo una veloce colazione ci dirigemmo a scuola,il solo pensiero di dover fare sei ore dentro quell'edificio mi faceva venire la nausea e il mal di testa,ma poi pensai che ero in quinta e che sarebbe presto finita.
La mattinata scorse veloce tra una materia e l'altra a ogni cambio dell'ora io e Jack ci concedevamo una sigaretta nel cortile entrando sempre cinque minuti dopo il suono della campana. Tra un cambio dell'ora e l'altro arrivarono le 13.30 e uscimmo da scuola,ci incontrammo con gli altri al bar da Joe,entrammo e c'erano solo Jo,Gio e Fede,Jo era molto nervoso poiché non sapeva quale prova dovesse sostenere quel pomeriggio,Fede lo calmo un po. Jo non era tipo da aver paura o temere qualcosa e sapeva di poterlo battere ma non sapeva che tipo di sfida lo aspettasse e quindi l'ansia e il nervosismo presero il sopravvento. Jo era un ragazzo sul metro e settantacinque,dalla carnagione olivastra e occhi leggermente a mandorla che testimoniavano le sue origini orientali,aveva capelli nero pece e occhi di un marrone scurissimo,molto magro era il più scherzoso della compagnia.
Arrivarono anche gli altri e stemmo li ad aspettare l'ora della prova. Strano a dirlo noi eravamo li,perché anche se era una prova di Jo i suo fratelli non l 'avrebbero lasciato da solo.
Erano le 15 ed entrarono due ragazzi,li riconobbi,erano gli amici del ragazzo che aveva sfidato Jo. Dissero:"La sfida si svolgerà sulla 33esima,devi venire da solo,loro restano qua."
Gio perse le staffe e afferrò per il collo uno dei due è grido:"Ma per chi cazzo ci hai preso?! Noi non lasciamo uno dei nostri da solo sulla 33esima pezzo di merda!"
Lo colpì con un pugno in volto,Albi e Jack bloccarono Gio e lo spostarono indietro. Il ragazzo si avvicinò all altro e dissero di nuovo:"Alle 15.30 li. Da solo"
Chuck disse a risposta:"Lui li da solo non ci va perché.."
Prima che potesse finire la frase Jo disse:"No. Andrò da solo alle 15.30 li. "
I due ragazzi si allontanarono e uscirono dal bar,Jo rimase con noi per cinque minuti e ci disse che era una sua prova non la nostra. Allora decidemmo di lasciarlo andare e lui andò.
Non eravamo preoccupati per la prova,ma per il luogo dove si sarebbe svolta,la 33esima è una strada che divide Baggio da Quarto,terra di nessuno,zona neutrale,molte volte i Guerrieri di Quarto e i Devastatori di Baggio si erano affrontati in quella strada. E tutte le volte sia per una che per l'altra fazione c'erano state delle grosse e brutte conseguenze. Per questo eravamo preoccupati,ci stavamo fissando quando Bacchio disse:"Ma che cazzo abbiamo fatto?"
Chuck:"Abbiamo lasciato andare da solo uno dei nostri"
Hedi:"Cristo Santo,dobbiamo andargli dietro!"
Fede:"Ma come se si accorgono che lo seguiamo salterà la sfida!"
Elmo:"Che si fotte la sfida Jo viene prima di quella cazzo di sfida!"
Io:"Dividiamoci in due gruppi quattro arriveranno dalle 31esima e altri quattro dalla 29esima così arriveremo dai due lati della strada e ci accorgeremo subito se c'è qualcosa che non va."
Bacchio:"Perfetto!"
Gio:"Cosa stiamo aspettando?!"
Hedi:"Andiamo!"
Uscimmo e salutammo Joe,e poi ci dividemmo,io sarei andato con Chuck,Hedi e Gio sulla 29esima,mentre Albi,Elmo,Fede e Jack sarebbero arrivati dalla 31esima.
Io:"Ok sono le 15.15 e abbiamo più di un chilometro e mezzo da percorrere direi che si corre!"
Albi:"Ok ci vediamo la! Hasta Luego"
Io:"Vamonos!"
Nel frattempo Jo era quasi arrivato sul luogo dell'incontro,poteva sentire il sangue pulsare nelle sue vene,le gambe gli dondolavano,le mani erano fredde nonostante fossero dentro le tasche del giubbotto. Arrivò e vide i due ragazzi che prima erano venuti al bar aspettarlo su un lato della strada,li raggiunse.
Loro dissero:"Seguici,la prova si svolgerà in una via chiusa dove la gente non vede ne sente nulla."
Jo si era già insospettito,anche perché la via dove si stavano recando era proprio al limite del confine di Baggio. Seguì i due ragazzi e volto l'angolo della via. Fu preso da sgomenti,dentro la via c'erano tre ragazzi incappucciato e con il volto coperto e davanti a loro c'era lo sfidante di Jo. Era una trappola.
Jo:"Quale sarebbe la sfida? Sei contro uno? Sei coraggioso!"
Uno dei tre incappucciati parlo con una voce profonda e cupa:"Cosa c'è Jo? Non si salutano più gli amici?"
Jo sgranò gli occhi,la voce era chiara e riconoscibile nonostante avesse la bocca coperta. Era quella di Roberto Spairani detto "The Miracol",ed era il braccio destro di Stefano Bevilacqua capo dei Devastatori.
Jo disse:"Da quando aiuti i dementi e gli idioti Rob?"
Lui rispose:"Da quando gli idioti mi pagano per i servizi che faccio!"
Jo era caduto in una trappola e non sarebbe stato facile uscirne tutto intero,anche perché sei contro uno voleva dire predere in partenza. Jo però sapeva che essere un Guerriero di Quarto significava non avere paura e affrontare tutte le sfide con coraggio e determinazione. Così prese coraggio è afferro il suo sfidante lanciandolo contro il muro e si scagliò contro "The Miracol",questo fu più veloce,e tiro fuori da dietro i pantaloni una Beretta Calibro 9 e la punto alla testa di Jo. Jomarie si bloccò,ora le condizioni erano cambiate,era come se si fosse paralizzato. Rob inizio a parlare e disse:"Ora non fai più lo spaccone eh? Nessuno verrà in tuo soccorso ormai,i tuoi amici ti hanno lasciato da solo!"
Jo urlo di risposta:"Sta zitto! Non parlare cosi dei miei fratelli!"
Jo pero sapeva che nessuno sarebbe arrivato ma lo sperava con tutto se stesso.
Nel frattempo io e il mio gruppo arrivammo di corsa sulla 33esima e ci incontrammo con gli altri,sul luogo designato però non c'era nessuno. Il panico e la rabbia si insidiò in noi. Chuck:"Dove cazzo sono finiti?" Dove lo hanno portato?!"
Jo intanto era ancora paralizzato,gli altri due ragazzi incappucciati lo presero da dietro e Spairani cominciò a colpirlo con il calcio della pistola e con diversi colpi al viso.
Sentimmo i rumori e corremmo verso il vicolo.
Appena capimmo cosa stesse succedendo imboccammo l inizio del vicolo e ci schierammo orizzontalmente uno in fianco all'altro. Otto contro sei,ora eravamo noi in vantaggio,Jo ci vide e disse con un filo di voce:"Te l'avevo detto che sarebbero arrivati!"
Spairani urlo:"Troppo tardi,il vostro amico è finito!"
Carico la pistola,tiro indietro il cane,la pistola era pronta per fare fuoco.
Noi non potevamo muoverci,perché se no Jo ci sarebbe finito in mezzo,Jo era abbastanza malconcio ma ancora cosciente. Con nostro stupore Jo con un ultimo sforzo diede una spinta a Spairani e lo butto per terra,le condizioni ora erano di nuovo cambiate,la pistola puntante non c'era più,Jo si libero dalla presa e noi partimmo alla carica,come una carica di cavalieri contro un castello nemico. Io e Chuck ci scagliammo su Spairani,Elmo porto al sicuro Jo e lo scontro iniziò più violento che mai. Chuck colpi alla testa Spairani con il calcio della sua stessa pistola,si mise la pistola in tasca e lascio il vice capo dei Devastatori privo di sensi a terra. Lo scontro era ormai finito,I guerrieri di quarto avevano avuto la meglio. Ci allontanammo ritornammo al bar e con l'auto di Albi portammo Jo in ospedale. Il referto del medico diceva:"Tre costole fratturate,due costole incrinate,zigomo destro fratturato e leggere lesioni al setto nasale e allo zigomo sinistro. Si consiglia riposo per minimo due mesi"
Jo era fuori gioco per almeno due mesi. Questo ci diede molta tristezza,ma ripensando a quel giorno nei mesi che seguirono ci chiedemmo sempre cosa sarebbe successo se noi non fossimo arrivati in tempo?! Cosa sarebbe successo se non avessimo deciso di seguire Jo e di non lasciarlo solo?!
Questa è la caratteristica migliore del nostro gruppo. Nessuno sarà mai abbandonato o lasciato solo. Ogni membro della Firm sa di poter contare sull appoggio di qualunque altro membro in ogni momento. E questa è una caratteristica che prevale su tutto. Perché i fratelli non si abbandonano mai,e noi eravamo dei veri fratelli.
Jo aveva superato la sua prova affrontando con coraggio da solo dei nemici. Ma noi avevamo superato una prova ancora più grande,non avevamo abbandonato un nostro fratello. Entrambe le prove erano state superate,spalla contro spalla,mano con mano,passo dopo passo,cuore con cuore,fratello con fratello. I giorni seguenti sarebbero stati molto difficili per tutti noi. Ma noi eravamo più pronti che mai! Perché? Perché i Guerrieri della Notte,noi i Guerrieri di Quarto saremmo Stati Uniti! Sempre! E niente e nessuno può distruggere un legame così forte! I Guerrieri di Quarto erano tornati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 07, 2015 ⏰

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