Dio, Christian!

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< È un buon segno. Gli piaci >

Giulia-spara-cazzate mode: ON

< Hai problemi seri. >

< Oh, io, non lei che non ammette di essere innamorata. >

Si, forse lo sono. Ma non c' è nulla di male, almeno penso.

< Giulia, Giulia! Se ti dico che è carino ti accontenti? >

< È un inizio,ora fammi vedere quello che hai intenzione di mettere. >

Non è nulla di che, ho pensato a qualcosa di semplice.

Una maglietta con su un graffito, gli shorts e le Diadora rosse personalizzate del mio idolo, Emis Killa.

< Buono. Brava bimba. Ora ti trucco io. >

Alzo le mani in segno di resa.

Appena finito mi guardo allo specchio.

< Sono io? Non l' uomo di Nightmare, vero? >

Per chi non lo sapesse quell' uomo ha ucciso la madre della protagonista apparendo dallo specchio. Comunque era troppo appariscente.

Così ho preso gli struccanti e sono partita da zero con Giulia offesa per finta che fa da sottofondo. Mi trucco come sempre: mascara, matita leggera e rossetto rosso chiaro. Guardo l' orologio.

< Gionny arriverà a momenti. >

Esclamo io, sembro molto più calma di quello che sono. Ho paura di innamorarmi di nuovo, l' ultima volta è finita male, molto male. Ecco, il citofono suona, vado spedita e apro la porta.

< Dio santo, Christian, fratellone! Entra! >

< Stavi uscendo Grace? >

< In realtá aspettavo una persona >

< Non voglio disturbare, torno tra poco, sta volta non scappo senza preavviso. >

Ho un mini-infarto, non vedo Chri da mesi. Ha due anni in più di me e il suo lavoro lo tiene lontano da qui

< A dopo Chri! >

Lo abbracciati con tutta la forza che avevo. In fondo oltre a Giulia e a Giorgio è l' unica persona che ho.

Ecco Gionny, stupendo come sempre. E con sempre intendo tre giorni.

Indossa jeans neri attillati e una camicia bianca.

< Ciao sorellina, divertiti >

Gli faccio cenno con la mano e saluto Gionny.

< Dove andiamo? >

< Dove ci porta la moto.>

< Scherzi, vero? >

< Yes. Sei perspicace. >

< AH. AH. AH. >

Saliamo sulla moto, ma poco dopo mi lamento: Quel maledetto ragazzo va troppo veloce.

< Dovrai tenerti più forte! > ecco la sua stupida risposta.

< Dai, rallenta. Ti prego. >

< Solo se mi stringi più forte. >

< Sei impazzito. >

Dico io stringendolo di più. Mi fa uno strano effetto.

< Ecco. Ora rallenta. >

Lo sento ridacchiare.

< Va bene. >

Siamo arrivati. Per fortuna.

Il Senso Che Ho Dato A Sto Mondo SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora