Un fantasma.

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Sto uno schifo. Chi lo avrebbe immaginato? Insomma, sta mattina si è confessato, mi ha baciata e poi si ingelosisce per un abbraccio dato al mio amico che conosco da una vita e si comporta come se io non esistessi. La cosa peggiore è che non si fida di me.

Chiamo Giulia, ho bisogno di stare con lei e di parlarle.

< Giu, a casa mia. Ora. Ti prego. >

Spero in un si.

< Arrivo subito. Che è successo? >

< Dopo ti racconto. >

In men che non si dica è sotto casa mia, appena entra la abbraccio.

< Ehy, cos' è tutto 'sto affetto? >

Le racconto tutto ciò che è successo in pochi minuti. Beh, sono costretta a qualche pausa per non piangere, ma riesco a fare un discorso comprensibile.

< Che stronzo. Ho un piano. >

Piano? Piano?! Mi fanno paura quelle sue parole.

< Nulla di perverso, spero. >

Lo spero davvero.

< Ti trucchi e usciamo. Vuoi venire con me al concerto di Emis Killa? Ho anche i Pass per il Backstage! >

Come rifiutare un' offerta così?! In qualunque stato, anche morta andrei al suo concerto.

< Ovvio! Tu mi conosci troppo bene. Dovrei preoccuparmi. >

< Già. Ti conosco abbastanza anche per intuire che non vuoi che io ti trucchi. >

Perspicace la tipa.

< Esattamente. >

Così mi trucco un po' come il pomeriggio precedente. Mi metto una felpa grigia e bianca con su una scritta nera : "Smile " degli shorts con sotto i leggins, le mie amate Diadora rosse personalizzate di Emis e un cappellino New Era.

Ci precipitiamo all' Alcatraz di Milano. Dobbiamo essere PER FORZA in prima fila. Così accade.

Dopo quel fantastico concerto ci dirigiamo verso il Backstage, sembra quasi che ho dimenticato tutto l' accaduto.

In pratica dono venuta per dimenticare tutto e nel Backstage chi trovo? Gionata.

Rimango pietrificata.

< Grace, guarda da un' altra parte. >

Tutto quello che riesce a dirmi é " Guarda da un' altra parte " ?!
< Ci poverò >

Emis si avvicina.

< Che hai? Sembra che hai visto un fantasma. >

Un fantasma sarebbe una bella visione a confronto.

< Beh, non esattamente. >

< Cos' è successo? >

Non so perché gli interessa.

< Storia piuttosto lunga. >

Oh si, lunghissima. Quattro giorni.

< Se vieni con me al bar qua dietro ti ascolto volentieri. >

Sto svenendo, non capita tutti i giorni che il tuo idolo ti chieda di uscire.

Mi chiedo se sto sognando oppure no.

Ma non posso lasciare Giulia da sola.

< Ma Giulia? >

< Non preoccuparti, è presa totalmente da Fede. >

Da Fede? Da Fede?! Doveva aiutarmi, traditrice!

Gliela faccio vedere io a casa.

< Okay, andiamo. >

Cavolo, mi ha salvata. Come sempre, mi salva sempre con la sua musica, e ora mi salva da quello stupido, anche se a me quello stupido piace, e non poco.

Il Senso Che Ho Dato A Sto Mondo SbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora