Capitolo 1

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Akane

Mi svegliai di soprassalto con il fiato corto e le lacrime agli occhi.
"Non ne posso più di questi incubi..." poggiai una mano sulla fronte, e una volta riacquistata la calma, mi alzai dal letto uscendo dalla stanza: era notte fonda e il silenzio dominava i corridoi della villa. Entrai di soppiatto in una delle stanze lì presenti, chiudendomi velocemente la porta alle spalle: Eri dormiva beatamente, le sue esili braccine erano avvolte in vari strati di fasce.
-Mi dispiace piccola Eri...- dai miei occhi ricominciarono a cadere numerose lacrime, mentre nella mia testa si riproponeva la solita domanda a cui non sapevo rispondermi: che ci facevo ancora lì? Come mai non ero ancora scappata portandomi via Eri?.
Mi sedetti accanto a lei, prendendole la mano e accarezzandole dolcemente il dorso con il pollice: scappare dalla mafia non era affatto semplice, anzi forse era impossibile...la cosa più ragionevole sarebbe stata contattare qualche Hero e chiedere aiuto...se non fosse che all'interno della mafia, qualsiasi comunicazione con l'esterno è strettamente controllata.
-Troverò un modo per tirarti fuori...te lo prometto piccola- le schioccai un bacio sulla fronte, uscii dalla stanza percorrendo nuovamente il corridoio: la cosa migliore sarebbe stata uscire e rendersi visibili e sperare che davvero qualcuno ci notasse, o almeno che notasse che qualcosa non andava.
"Chissà se i miei amici stanno bene...se Shoto..." rabbrividii, ero arrabbiata e ferita, decisi di tornare in camera accantonando quei pensieri.

-Guarda Akane! Guarda che bella giornata che è oggi- ritornai in me sentendo la voce di Eri chiamarmi, mi alzai dal letto correndo a vestirmi.
-Come mai tutta questa fretta?-
-Eri, io e te oggi usciamo- le sussurrai per non farmi sentire, la bimba mi sorrise e vidi nei suoi occhi una luce nuova, che non vedevo da tempo ormai: Eri era felice. Le presi la mano e, stando sempre attenta a non farci vedere, corremmo verso la prima porta disponibile per uscire. Eri mi seguiva a ruota, stando attenta e silenziosa, sapeva bene il rischio che stavamo correndo, ma non fu questo a fermarla, il suo desiderio di libertà era nettamente più forte.
-Eri...siamo fuori...- le dissi poi, lei per un attimo chiuse gli occhi quasi intimorita dalla luce del sole, ma una volta abituatasi, mi guardò in un modo che mi scaldò il cuore. Svoltammo l'angolo e ci addentrammo in una via: Eri esitò guardandosi indietro.
-Akane...se ci scoprissero...-
-Dirò che la colpa è mia...e tu semplicemente mi sei venuta dietro...Eri ti prego, fidati di me- la bimba era sul punto di piangere quando vedemmo due ombre avvicinarsi.
-Va tutto bene?- ad avvicinarsi fu un ragazzo robusto, i capelli biondi e gli occhietti piccoli ma dolci, lo si percepiva lontano un miglio che quel ragazzo fosse un Hero, un passo più indietro c'era un'altra figura e subito mi irrigidii: i suoi capelli verdi, i suoi occhioni, il suo portamento...non avevo dubbi: era proprio Midoriya. Anche lui mi riconobbe subito, vidi subito la sua espressione tramutare in un'espressione di gioia mista a incredulità
"Brutto colpo vedermi così eh?"
Feci per aprire bocca quando mi sentii toccare la spalla.
-Dovete scusarci, le mie sorelline si sono perse, insomma sapete che non dovete allontanarvi...rischiamo di perderci e pi come farei senza le mie sorelline- mi voltai immediatamente e subito mi ritrovai faccia a faccia con Chisaki, il sangue mi si gelò nelle vene, riuscii a girarmi e a guardare Midoriya con aria impaurita.
"Aiuto...ti prego" ma in quel momento nessuno dei due Hero mosse un muscolo.
-Scusateci ancora, buona giornata- salutò Chisaki prendendoci poi per un braccio, durante il tragitto per tornare a casa, nessuno proferì parola, mi voltai verso Eri: il suo viso era pallido e dai suoi occhi traspariva tutta la paura che in quel momento provava.
-Questa è un'idea tua, no Akane? A casa facciamo i conti...- probabilmente avevo appena firmato la mia condanna a morte, ma in quel momento non riuscivo a provare paura, non potevo o Eri come avrebbe fatto senza un ancora a cui aggrapparsi?
-Si, ho preso la decisione di scappare e volevo portare con me Eri-
-Che eroina...non me lo sarei mai aspettato...insomma sei pur sempre la figlia di Stain...- disse con tono sarcastico, il mio stomaco si ritorse su se stesso, quel nome mi disgustava, sentirmi ancora affiliata a quel nome mi faceva soffrire.
Una volta tornati, Eri venne portata nella sua "camera", mentre io fui obbligata a seguire Chisaki.
-Non fatele del male!- urlò Eri in preda alla paura, le arrivò uno schiaffo che la fece cadere a terra, guardai la scena inorridita.
-No vi prego! Non la toccate!- immediatamente l'uomo si fermò e cadde a terra perdendo i sensi.
-Non permetterti di usare qui il tuo schifossismo quirk!- urlò Chisaki, i miei occhi divennero rossi come il fuoco, arrivò un pugno nello stomaco che mi fece perdere il fiato.
-N-Non toccatela...vi prego...lei non c'entra nulla. È tutta colpa mia...- Chisaki fece una faccia divertita e senza rispondere alla mia richiesta mi trascinò via, mi rinchiuse in una camera al buio.

Todoroki

-Forza stronzo a metà! Datti una mossa!- urlò Bakugo dall'uscio della mia camera, presi in fretta il quaderno e mi affrettai ad uscire dalla camera. Eravamo in ritardo per le nostre lezioni supplementari per la licenza provvisoria.
-Dì un po', hai sentito qualcuno dei nostri?- chiesi freddamente a Bakugo, il quale rispose semplicemente scuotendo la testa in segno di negazione, sbuffai cercando di riportare la mia testa sulla lezione e non su...
-Sei riuscito a trovare Akane?- mi chiese dal nulla, scossi la testa ripensando a tutte le mie rondi notturne inutili. Era come sparita nel nulla, e una persona non sparisce nel nulla in quel modo, giusto?
-Mi capita spesso di sognarla...ma onestamente nessuna delle strade sognate porta realmente da lei...- sospirai scuotendo la testa, non era il momento di lasciarsi a sentimentalismi.
-Okay ora basta bastardo a metà! Non sono mica il tuo psicologo!- sbraitò il ragazzo innervosito, feci un sorrisino divertito per poi dirigermi con lui verso la classe. In quel momento una piccola fiamma si fece viva sul mio lato sinistro.
"Sta succedendo qualcosa, e non promette nulla di buono..."

To be continued...

Near but distant << Todoroki Shouto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora