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Kokichi non osava proferire parola. Aveva paura? Sì. Conosceva il motivo di questa paura? No. Continuava a crucciarsi, cercando di capire cosa avesse in mente Saihara, ma proprio non ci riusciva. Eppure era sempre stato bravo a prevedere qualcosa, ma con lui proprio non ne era capace, per quanto si sforzasse. Shuichi era diverso da tutti i ragazzi della loro età, e questo Kokichi lo aveva già ben capito, ma non gli era chiaro in che modo. Saihara era un punto interrogativo, forse l'unico nella vita del piccoletto, e lui avrebbe fatto di tutto per scoprire almeno la metà dei pensieri che passavano per la testa del suo grande amore. Si sentí chiamare dalla voce soave del più grande, certo non calzava affatto col suo carattere e modo di vestire, sembrava davvero femminile, ma ciò alle orecchie di Kokichi risultava solo adorabile. "Illuminami, Oma-kun" esordí Shuichi, tornando indietro di qualche passo per mettersi accanto al piccoletto, circondandogli le spalle con un braccio. "Quale sarebbe il motivo delle minacce di morte di Kaede?". Kokichi avvampò, non avrebbe mai immaginato di potersi trovare in una situazione simile, di sicuro è così tranquillo per colpa dell'erba, pensò. "Ecco...mh...non lo so in realtà, solo un giorno ero stanco dei suoi soliti commenti e le ho detto di stare zitta, c-credo che sia per quello..." rispose, osservando le proprie converse nere che si muovevano sull'asfalto. "Ah, quella biondina è una rompipalle, se la prende tanto per una cosa del genere credendosi forte, ma è solo una cretina in cerca di attenzioni con un bel culo" rispose Shuichi ridacchiando, abbassando lo sguardo sul ragazzo accanto a sé. Mosse appena la mano, in modo tale da portare l'indice e il medio sotto l'orecchio di Kokichi. Come pensava, il suo battito era irregolare, segno che era agitato. "Sta tranquillo, siamo quasi arrivati, se vuoi ne rollo una anche per te, così ti rilassi" rise Saihara, ottenendo un flebile sorriso da parte del piccolo. "N-no grazie, non ci ho mai provato e avrei un po' di paura" rise Kokichi per la prima volta in quella serata. "Ma no paura di cosa? Starai solo calmo, senza pensieri, e fidati ti farebbe bene un po' di tranquillità tesoro". Il piccolo trattene per un attimo il fiato, giurando di sentire le gambe tremare. Davvero lo aveva chiamato tesoro? Kokichi era ancora esterrefatto, tanto dal non accorgersi che ormai si trovano davanti ad una porta. "Siamo arrivati".

Hey hey, perdonate la mia assenza, non è mia abitudine fare un "angolo autrice", ma volevo scusarmi per essere sparita, non è stato un periodo stupendo e non volevo che ciò influenzasse la storia. Chiedo ancora venia, spero vi sia piaciuto questo capitolo <3

𝔞𝔟𝔦𝔰𝔰𝔬| 𝔰𝔞𝔦𝔬𝔲𝔪𝔞 (𝔭𝔯𝔢𝔤𝔞𝔪𝔢)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora