thirty-two

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«𝒊𝒔 𝒊𝒕 𝒄𝒉𝒂𝒓𝒍𝒊𝒆'𝒔 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒖𝒎𝒆,
𝒊𝒔𝒏'𝒕 𝒊𝒕?»

«𝒊𝒔 𝒊𝒕 𝒄𝒉𝒂𝒓𝒍𝒊𝒆'𝒔 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒖𝒎𝒆, 𝒊𝒔𝒏'𝒕 𝒊𝒕?»

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22 LUGLIO 1990






«Per me vincerà la Grecia.» Heather sorseggiò il suo frullato, si sventolò per il caldo. Nonostante fosse sera, e il sole era calato da un pezzo, faceva un caldo insopportabile.
Charlie la guardò confusa. Spalancò gli occhi, accusandola di non aver guardato i risultati delle scorse partite o di aver seguito uno dei suoi numerosi discorsi su quel campionato. «E' impossibile. Sono in finale per miracolo.» Disse lui, provò a spiegarle come era messa la squadra Greca. Heather non gli prestò la dovuta attenzione.

«Sono d'accordo.» Ingrid sorrise maliziosa al rosso. «Vincerà il Canada.» Affermò. Per tutta la mattina e prima di partire avevano studiato gli andamenti delle due squadre che avrebbero giocato la finale. Lui le aveva esposto tutte le sue teorie e predizioni per la partita di quella sera e lei lo aveva ascoltato con piacere.

Gli Atwood, Heather e Cordelia, si erano dati appuntamento con Bill, Charlie e Tonks, insieme alla sua famiglia, nella loro proprietà. Erano gli unici che potevano smaterializzarsi - Tonks aveva ridato l'esame dieci giorni prima - e raggiungere lo stadio di Quidditch tutti insieme. Il resto degli Weasley li avrebbe raggiunti direttamente allo stadio. Il padre di Ingrid aveva offerto loro la colazione mentre parlavano dell'imminente partita. Era l'oggetto di conversazione anche per i ragazzi, oltre al rientro ad Hogwarts, quello era alle porte. Ancora non riuscivano a credere di essere già al settimo anno, e quasi tutti loro erano maggiorenni. Bill aveva raccontato loro di come aveva passato il suo settimo anno, consigliò loro di goderselo, un po' gli mancava Hogwarts.

Ritornando al Quidditch, anche la ragazza di Heather concordava con loro. La Grecia non aveva speranza. «Hanno ragione.» Fece poggiando una mano sulla spalla della sua ragazza.
Heather alzò le mani in segno di resa, non ne capiva molto di Quidditch e quello lo aveva dimostrato.

Tonks fece un salto e si sedette in mezzo a loro. «Ho portato da mangiare... e mio padre mi ha dato questa... come funziona?» In mano aveva un oggetto babbano. Ingrid si sporse verso di lei e Tonks le porse quell'oggetto. L'osservò per bene passandoselo per le mani. «C'è scritto qui... è una polaroid. Ne ho una anche io.» La sua era grigia, quella di Tonks era più colorata. Era più vecchia della sua, doveva essere appartenuta a suo padre Ted. Ingrid gliela passò di nuovo.

La Metamorfomagus la diede al suo migliore amico, era seduta accanto a lui, lo usava come appoggio. «A che serve?» Domandò lui. Aveva visto altre fotocamere magiche, che scattavano foto incantate. Quelle riuscivano a muoversi e immortalavano meglio i momenti più belli. Era la prima volta che ne toccava una babbana.
«Ci scatti le foto.» Fece Cordelia, indicò il pulsante giallo vicino al dito di Charlie. Lei era quella che aveva più contatti con il mondo babbano tra loro, gli spiegò come funzionava. Charlie provò a seguire le sue indicazioni. L'affare emise un clic e una luce, aveva scattato. Aveva puntato l'obiettivo, per sbaglio, sulla sua faccia. La luce che aveva emesso la polaroid lo aveva colpito negli occhi, se li strofinò prima di riaprirli. Subito dopo da esso ne uscì una fotografia. «Charlie, ti sei fotografato le narici» Disse Nymphadora con tono divertito. Gli altri ridevano. Lei aveva preso la fotografia e l'aveva mostrata a tutti mentre Charlie si sistemava i capelli divertito.

𝐒𝐌𝐎𝐊𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐅𝐈𝐑𝐄 ─  charlie weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora