Dove Louis trova tutti i giorni battute stupide da rimorchio sul suo armadietto, firmate da certo "Sugar".
Va tutto bene, tranne per il fatto che non sa chi sia questo "Sugar" e comincia a piacergli un po' troppo.
La storia non è mia, tutti i dirit...
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"Te l'avrei detto".
Louis alzò lo sguardo, le labbra leggermente separate sia per confusione che per sorpresa.
"Almeno io l'avrei fatto" disse ancora Harry, spostando il suo peso da un piede all'altro, un rossore che gli copriva le guance portando un piccolo sorriso sulle labbra di Louis.
"Anche se tu non l'avresti fatto, io non ti avrei lasciato scappare", rispose Louis, il sorrisetto che si allargava sul suo volto. La loro lezione d'arte era finita, la stanza era vuota e abbandonata - tranne che per questi due piccioncini. Louis guardò l'orologio, le sopracciglia si sollevarono un po' quando notò l'ora.
"Non dovresti essere in classe adesso? Sono abbastanza sicuro che tu non abbia un'ora libera adesso", Harry si leccò le labbra alla domanda di Louis. "No, io... la salto, tu sei più importante della lezione", lasciando uscire una risata affannosa dopo che le parole gli erano uscite di bocca, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Louis. L'intensità delle sfere blu lo fece tremare dall'interno, ma non poteva tirarsi indietro, non ora.
Così non lo fece.
"Le tue labbra sembrano troppo sole, vorrebbero incontrare le mie per caso?" Louis sbatté le palpebre. "Cos..." "Ho vinto", applaudì Harry, eccitato ed entusiasta. È carino. Pensò Louis. Louis trovava sicuramente carino e innocente il modo in cui Harry diventava così sollevato nel giro di pochi secondi. Ma Louis aveva altri pensieri in mente.
"Te la sei cercata" disse Louis, un sorrisetto che cominciava a formarsi sul suo viso. "Cosa?" Harry stava per continuare con le battute, ma non ci riuscì.
Come poteva quando le labbra della persona che amava da secoli erano finalmente premute sulle sue.
