La vera forma di Ted

230 16 4
                                    

James era finalmente tornato e con lui la felicità di Ted Lupin. Mancava un giorno all'inizio dell'anno nuovo e i due erano comodamente seduti sul prato di casa Weasley, mentre i raggi di sole di fine dicembre scaldavano debolmente i loro volti.

Il riccio infilò le sue dita adornate di anelli tra i, finalmente, capelli blu del più grande, facendo dei movimenti circolari. "Adoro i tuoi capelli blu, Teddy" ammise, giocherellandoci. "Dovresti lasciarli così. Adoro vederti nella tua vera forma, quando non cerchi di piacere a tutti... Come piaci a me"

Ted arricciò il naso. "Un Auror con i capelli blu è un Auror spacciato, Jam"

James scrutò attentamente il suo viso, facendo scivolare i suoi occhi numerose volte su di esso.
Il cuore del più grande iniziò a battere così forte, che temette che, da un momento all'altro, uscisse dal suo petto.

Non andava bene. Ted sollevò la testa dalle gambe del riccio, che subito corrucciò le sopracciglia.

"James non posso" iniziò, sentendo un enorme vuoto crearsi al posto dello stomaco.

"Va bene Ted, se non puoi tenere i tuoi capelli blu non c'è problema" rispose James indifferente, non capendo a cosa si riferisse.

Ma il più grande sospirò. Stava per fare la più grande cavolata della sua vita, ma non poteva più tenersi tutto dentro. "No James... Non posso più continuare così. Non posso più avere questo rapporto con te, mi sta uccidendo"

James alzò un sopracciglio con fare sgomentato. "Che diavolo stai dicendo?!"

"Sono giorni che non riesco più a dormire, ho perso totalmente il lume della ragione. Non riesco più neanche a controllare i miei poteri da metamorphmagus, perché nella mia testa non c'è nient'altro che te" ammise, ingoiando il magone alla gola. "Mi dispiace che sia andata a finire così, James. Mai avrei pensato che iniziare un rapporto di questo genere potesse rovinarmi in questo modo" una lacrima rigò la sua guancia, mentre apriva la chiusura della collana al suo collo. "Sei la cosa più importante per me, ma non ce la faccio più" si avvicinò al riccio, che lo guardava senza parole e fece scivolare tra le sue mani la collana del lupo, poi chiuse gli occhi e si smaterializzò.

Aveva deciso di non dare a James neanche la possibilità di parlare, in cuor suo già immaginava le parole che sarebbero uscite dalle sue labbra e per non essere ferito ulteriormente aveva preferito fuggire. Scappare come un codardo, un aggettivo che mai lo aveva caratterizzato prima di quel momento.

Decise di sigillare ogni tipo di entrata che conduceva a casa sua con degli incantesimi di protezione e poi scivolò nel suo letto, mentre numerose lacrime iniziarono a rigare il suo volto.

Come avrebbe fatto ora? Non riusciva ad immaginare la sua vita senza James, senza il suo profumo catturato dai cuscini, senza la sua presenza in giro per casa anche alle tre di notte e senza il suo sorriso.

Ted premette il suo viso sulla federa del cuscino, cercando di attutire i singhiozzi che scuotevano il suo corpo.

Questa scena si ripetette per giorni, mentre sul davanzale della sua finestra il cumulo di lettere arrivate con i gufi aumentava. Aveva passato così anche il Capodanno, con il viso soffocato dalle lacrime e la foto dei suoi genitori stretta al petto.

Avrebbe tanto voluto averli al suo fianco, avrebbe tanto voluto conoscerli ma invece la guerra se li era portati via con sé. Harry aveva numerose volte ricordato a Ted quanto lui assomigliasse a Tonks e non solo per i suoi poteri da metamorphmagus, ma per lo stesso sorriso che caratterizzava entrambi.

Avrebbe voluto non dover crescere da solo, senza qualcuno che lo mettesse in guardia prima di commettere degli errori e avrebbe voluto non dover contare solo sulla propria di spalla quando era triste o stava male.

Certo Harry lo aveva sempre trattato come un figlio, ma sotto molti aspetti non si era mai aperto con lui temendo un giudizio o temendo che il suo padrino potesse in qualche modo non volergli più bene.

I suoi pensieri però furono interrotti dal rumore di alcuni sassolini che colpivano la finestra.

Ted coprì le sue orecchie con il cuscino, cercando di ignorarlo ma il tocco divenne sempre più persistente, così raccolse le poche forze che aveva e si trascinò davanti alla finestra, spostando leggermente le tende per vedere chi fosse.

James era proprio lì davanti ai suoi occhi, impassibile e fermo, appena lo vide alzò un sopracciglio e con il gesto di un dito lo invitò a scendere.

Il cuore di Ted prese un battito, spalancando le iridi ambra. Si gettò molto rapidamente sotto la doccia e dopo aver indossato un pantalone e una t-shirt scese.

Posò la mano sulla maniglia in ottone e molto lentamente aprì la porta, rivelando un James stretto nel suo cappotto nero che cercava di riscaldarsi. Ted sospirò, cercando un po' di placare il suo battito accelerato e ponendosi di lato per concedere il passaggio al riccio.

"Non hai risposto a nessuna delle lettere" iniziò freddo, guardandolo con sguardo truce. "Sei uno stupido codardo Ted Lupin! Sei fuggito e hai preferito passare l'ultimo dell'anno da solo piuttosto che sentire una mia risposta"

Ted chiuse gli occhi, strofinandosi il viso. Ma James proseguì senza neanche aspettare una sua giustificazione; "Sai Ted inizialmente ci sono rimasto parecchio male. Hai parlato dei tuoi sentimenti nei miei confronti come un qualcosa di brutto, come se provare qualcosa per me e per la mia persona fosse la cosa peggiore al mondo. Quel giorno sono crollato, letteralmente, non capivo perché tu avessi parlato in quel modo e mi sono sentito la persona più orrenda al mondo. Non ho voluto più star con nessuno e ho urlato a tutti coloro che provavano a chiedermi cosa fosse successo finché Lily il giorno dopo non è entrata nella mia stanza e mi ha spiegato tutto"

Il riccio respirò profondamente. "Ma seriamente Ted? Come puoi fare considerazioni sulle cose al quale potrei pensare o sapere già cosa potrei dire senza farmi intervenire?"

"Si chiama paura James, mi sono autoconvinto del peggio proprio per essere già pronto a quello che sarebbe successo. Non ho voluto parlartene prima proprio per paura di perderti, ma poi con l'andare dei giorni non sono più riuscito a tenere tutto dentro"

"Ma Per Merlino! Non sei me, non sai cosa succede dentro di me. Avresti dovuto lasciarmi la possibilità di parlare e avresti saputo che: anche per me sei importante, che anch'io non ho intenzione di perderti ma soprattutto che anche tu circoli nella mia testa dalla mattina alla sera e provo anch'io qualcosa per te"

Il più grande aprì gli occhi, sorpreso e cercò di formulare una frase ma letteralmente sembrò esser rimasto a corto di parole.

James ridacchiò. "Non fare quella faccia da sciocco Teddy, tutto questo si sarebbe potuto evitare" lo tirò per il polso e lo abbracciò. "Non farlo più, va bene?" chiese, addolcendo finalmente il suo tono, sollevandogli il mento in modo da guardarlo nelle iridi color miele e premere un dolce bacio sulle sue labbra.

Ted chiuse gli occhi, beandosi del calore corporeo di James e del suo profumo alle mandorle dolci, che nient'altro per lui assomiglia alla definizione di 'casa'. Rilassò i muscoli e lo strinse a sé. "Assolutamente Jam, mai più"

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 28, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

I'm yours; Ted+JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora