Tuo James

263 19 8
                                    

Ted guardò la mano di James che combaciava perfettamente con la sua. Erano sdraiati sul letto, dopo pranzo, e Ted non sapeva dire se James dormisse o fosse sveglio, dato che di tanto in tanto, posizionato con la testa nell'incavo del suo collo, gli lasciava qualche bacio.

Quando sentì il rumore della serratura, si gettò a terra afferrando un libro accanto al cestino e James ridacchiò, continuando a tenere gli occhi chiusi.

Lily entrò nella camera con il computer tra le mani. "James dorme?" Bisbigliò a Ted.

Lui sollevò lo sguardo dal suo libro, con fare indifferente e annuì.
"D'accordo, quando si sveglia digli che l'ho cercato" disse, afferrando la maniglia prima di uscire, poi cambiò idea e la riaprì velocemente. "Comunque, non si legge un libro al contrario e hai dei bei succhiotti" fece un occhiolino e chiuse la porta dietro di sé.

Ted guardò subito James, che fece un sorrisino colpevole. Poi si alzò di scatto, precipitandosi allo specchio. "James che diavolo hai fatto!?" chiese nero dalla rabbia.

Aveva tre succhiotti; uno sotto l'orecchio, uno sopra la clavicola e uno proprio sotto la mandibola.

"Non prendertela Ted" sbuffò con voce roca, aprendo un occhio sentendosi lo sguardo in fiamme di Ted sul suo corpo.

"Non prendertela? Non hai capito, James. Quando scenderò e mi troveranno questi cosi, che prima di salire non avevo, sospetteranno che c'è qualcosa sotto. Vuoi non rivedermi più? E farmi perdere il lavoro?"

James si alzò con la schiena, cambiando espressione. "Nulla di tutto questo, Ted. Ma ho 19 anni, possono sembrare pochi ma sono abbastanza grande da scegliere cosa fare e con chi, non sono loro a dover fermare me o te dal vivere la nostra dannata vita" disse, iniziando ad irrigidirsi.

Ted scosse la testa. "È una cosa molto più grande, James. E se Lily avesse capito? Siamo nei guai."

"Poco importa, è solo Lily, non dirà una sillaba al riguardo" rispose il riccio, mettendo anche lui i piedi a terra. "Non fasciarti la testa per niente, ok?" domandò, prendendolo per il mento e sollevandogli gli occhi sino ai suoi per rassicurarlo.

Ted annuì. "Ok"

"Bene" prese la sua bacchetta dalla scrivania e bloccò la porta, cosa che in realtà avrebbe dovuto fare sin da subito. "Ora torna con me sul letto, perché stavo dannatamente bene"

>>>

Quando quella sera Ted rientrò a casa si sentì peggio del solito. La casa era vuota, spenta e fredda e mancava quel nonsoché di accogliente.

Lasciò il giubbotto di jeans sulla sedia e corrucciò le sopracciglia, nel vedere un biglietto bianco piegato sul tavolo. Lo prese tra le mani e aprì una delle due estremità.

"Sono sicuro che tu sia sorpreso dal trovare questo foglio e che tu non ti sia accorto di nulla. Volevo trovare un modo per ringraziarti, dato che non l'ho mai fatto; per tutte quelle volte che mi sono presentato da te nel cuore della notte, con qualche ferita perché magari avevo fatto a botte e non volevo farlo vedere a nessuno tranne che te. Tu sei speciale e di te mi fido, mi piace raccontarti le cose e soprattutto non sei come gli altri, non mi giudichi e non mi punti il dito contro per i miei errori, anzi cerchi sempre di migliorarmi. Ti ringrazio anche per tutte quelle volte che sono venuto, con più tagli sul cuore, per qualche delusione o per qualche litigio con i miei, e tu sei riuscito a risanarmeli tutti.

Auguro una buonanotte alla persona che per me è la più importante.
-Tuo James."

Ted sorrise contento e poi, spostando lo sguardo sul tavolo notò anche una catenina d'argento con un piccolo medaglione dove c'era disegnato lo stesso lupo che James aveva tatuato sull'addome, una catenina che suo padre tempo prima aveva regalato a Sirius Black, che James aveva ereditato per il suo nome e al quale era legatissimo.

Il biondo asciugò una lacrima, che era caduta dolcemente e silenziosamente dai suoi occhi. Aveva un po' il cuore che gli batteva forte per l'emozione e un piccolo tremore alla mano destra.
Ecco perché amava James, perché per quanto lui venisse giudicato male dagli altri, per i suoi modi arroganti, violenti e freddi, quella non era altro che una corazza che si era dovuto costruire col tempo, per non lasciarsi più ferire, perché dietro tutto quello, se riuscivi ad entrare, c'era il vero James, buono, premuroso, divertente e affettivo.

Prese la collana tra le dita e riuscì a sentire ancora il profumo del riccio, impresso su di essa. Poi con il cuore scaldato dalle parole di James, non poté che andare a dormire con il sorriso, non sentendo neanche più il freddo che veniva da fuori.

I'm yours; Ted+JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora