Capitolo su richiesta tratto da un commento privato: Ackerhart
Continuazione del precedente.
I due giovani si sorrisero a mani strette seguendo la scia di una briosa frescura che li condusse sino all'auto di Mikasa, contro una delle portiere posteriori a gustarsi le labbra del rispettivo partner.
Il corvino si premette impetuoso sulla figura già affannata della propria compagna, le mani salde al finestrino alle sue spalle mentre altro non fece se non divorarle le labbra con chiara eccitazione, una rozzezza tale da far retrocedere Annie, non che le fosse possibile, dunque si limitò a lambirgli il bacino alla ricerca delle chiavi, e una volta trovate, sbloccare la portiera dietro di sé.
«Frenati bestiaccia... fammi entrare».
Lui si pizzicò la lingua lasciando spazio alla bionda, la quale voltatasi a spalancare ciò che li divise dal piacere ardente, divenne preda di qualche stuzzicante morsetto lasciatole sul collo al fine di invogliarla a sbrigarsi.
Le mani del corvino le scivolarono sino alle cosce nude, sode, le chiuse di riflesso cercando di spingersi dentro l'auto, finendo però gettata in essa dal bruto di cui si ritrovò vittima. Annie, piacevolmente infastidita, decise di rendergli pan per focaccia avvicinandosi a lui sulle ginocchia; gli leccò le labbra con la punta della lingua senza degnarlo di un sol bacio, scendendo a percorrere ogni zona sensibile del corpo tonico e pulsante del suo amabile compagno.
Un placido mugolio destò entrambi da quel frangente in stallo, lui mosse il capo e s'accinse fulmineo a voler abbassare i sedili così da poter stare comodi a sufficienza. Nella mente arrivò a chiedersi persino se fosse possibile, poiché non riuscii nel suo intento, al contrario, la foga di cui usufruii ne aggravò la difficoltà e si maledisse, imprecando in un sibilo controproducente.
«Fanculo».
Annie, divertita, portò una mano sul viso del corvino, posando le labbra sulle sue e guardandolo negli occhi- Hey... calmati un po' va- posò le labbra sul suo collo, lasciandovi in breve tempo un marchio possessivo, redarguendolo, poi scese progressivamente lungo il ventre, ormai libero da costrizioni di tessuto.
« Non è il momento di perdersi in cose del genere».
Lo guardò dal basso con un sorriso irritante, mentre aprì la cerniera dei pantaloni coi denti, liberando il suo membro dalla soffocante prigionia dei boxer.
«Dopotutto, io ti voglio ora» concluse sensuale leccandone la punta.
Il giovane in fomento corrucciò la fronte, emise uno sbuffo e non appena vide la bionda schiudere le labbra la scansò garbato ma lesto, premendole un rapido bacio sulle labbra prima di farla stendere lungo i sedili, solo per voltarla di schiena con estrema rozzezza, scrutandole ammaliato le scapole, ancor protette dagli abiti.
« Smettiamola con certe stronzate».
Privo di mezzi termini rischiò persino di farsi sbattere fuori dal veicolo, in quanto non fosse sicuro di poterle parlare a quel modo, dentro di sé chiese scusa ma proseguì nel proprio volere, chinandosi su di lei a cibarsene, affamato.
«Ho voglia di scoparti cazzo, di farlo subito».
Ringhiò ancora lui, mordendo le soffici, umide labbra che ricambiarono le voglie mostrate, e si, in quel momento comprese di non poter volere nessun'altra oltre lei, professandola perfetta oltre ogni ragionevole dubbio.
Un sorriso divertito le inarcò le labbra, sfioranti le gemelle. Nonostante la posizione scomoda, restò in torsione per guardarlo negli occhi lucenti.
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ᏢᎬᎡҒᎬᏟͲႮՏ ||【𝖬𝗂𝗄𝖺𝗇𝗇𝗂𝖾】𝐬𝐜𝐞𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚
Aléatoire𝐓𝐞𝐧𝐠𝐨 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐢𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢, 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥...