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*Bip bip bip bip* allungo la mano per spegnere quella maledetta sveglia tastando il comodino * bip bip bip*... finalmente ci riesco.

Appena apririi leggermente gli occhi mi resi conto che non ero pronta a riiniziare la scuola, già svegliarsi alle 7 di mattina era traumatico figurati ritornare in quelle quattro mura per cinque ore al giorno, sei giorni su sette, per nove mesi all'anno. Non mi ero ancora alzata dal letto che mi mancava già l'estate, con la consapevolezza che fino al giorno prima ero in spiagga, sdraiata al sole con le cuffie nelle orecchie. Era già passato un quarto d'ora e non mi ero ancora alzata, di conseguenza dovevo aspettare che mia madre entrasse in camera mia ad urlarmi di alzarmi tra 3, 2, 1

《Alza il culo da quel letto dormigliona, è il primo giorno del tuo quarto anno, vedi di non fare tardi》

Grazie mamma. Non avrei potuto avere un buongiorno migliore. Mugulai qualcosa di risposta ma neanche io sapevo precisamente cosa e, con riluttanza, mi alzai dal letto lentamente, molto lentamente.

Arrivai al bancone della cucina, sedendomi allo sgabello e appoggiando i gomiti al bancone con le mani che reggevano la testa. 《Buongiorno Andrea, com'è svegliarsi presto dopo tre mesi di vacanza? 》... già, Andrea era il mio nome, non potevano scegliere qualcosa di piu adatto, dovevano chiamarmi come un ragazzo, anche se dicono che Andrea vada bene per entrambi i sessi, e per rispondere alla "simpatica" domanda di mia madre sbuffai e chiusi gli occhi come se qualcosa di pesante mi tirasse giù le palpebre. D'improvviso la testa mi cadde dalle mani e fui costretta ad aprire gli occhi. Davanti a me una tazza di te fumante con dei biscotti. Grazie mamma. Finita la colazione strisciai come un verme in bagno per lavarmi e per vestirmi; ho preso una felpa a caso di mio papà e dei jeans, non avevo voglia di impegnarmi troppo nello scegliere i vestiti. Mi resi conto troppo tardi che si erano già fatte le 7.50, mi misi lo zaino in spalla, corsi a salutare mia madre e uscii di casa al volo; mio padre era già al lavoro da un'ora più o meno...

Arrivai in classe con una scivolata un minuto preciso dopo la professoressa, spalancando la porta, stile 007, rischiando di staccarla dallo stipite... imbarazzata per l'improvvisa entrata, per i capelli al vento e la mia faccia tutta arrossata per la corsa chiesi scusa alla prof. e mi sedetti ad uno dei due banchi in prima fila vuoti; ovviamente i posti migliori erano già stati presi dai fighettini della classe arrivati prima proprio per non stare in bocca alla profe.

Dietro c'era anche Felija, la mia migliore amica, e appunto perche la definivo cosi mi chiesi del perché non mi avesse tenuto un posto accanto a lei... ma abbandonai subito questo dubbio sapendo che ci sarà stato un motivo valido, e poi è solo un banco, non ne devo fare una tragedia, almeno ero in mezzo a Giovanni, il piu bravo in matematica, e Angela, la più brava in latino.

La prima ora c'era matematica, seconda ora scienze, con quel professore tanto bello che dimostrava 101 anni, aveva un bernoccolo in testa e mi ricordava la nemesi di babbo natale, o una tartaruga. La terza ora invece arte, mentre la quarta ora e l'ultima chimica; ero solo alla prima ora del primo giorno e già non ce la facevo più. Al cambio dell'ora mi accascia sul banco per sonnecchiare ma Felija fece sbattere sul banco i miei libri e sobbalzai, piegata a novanta di fronte a me si appoggia coi gomiti al banco e la testa tra le mani avvicinandosi sempre di più al mio viso e, quando è a pochi centimetri da me, mi dice con voce chiare e sicura: 《Ciao bionda, quanto sei bella abbronzata ! Come sono state le ultime due settimane senza di me ? Eh ? Scommetto non tanto emozionanti》con un sorrisetto e uno sguardo malizioso. Abbozzo un sorriso e mi alzai per abbracciarla; era bellissima, occhi azzurri, piccola naso a patata, labbra carnose e dei capelli lunghi e neri, con una felpa enorme che nascondeva tatuaggi e pearcing, era una gnocca super sexy e l'invidia era palese.

《Sono stata a casa a studiare tranne l'ultimo giorno, cara amica, mentre immagino che tu sia stata chissà con chi a fare chissà che cosa eh》

Mi guardò un attimo perplessa prima di scoppiare in una risata rumorosa per poi dileguarsi appena entrò il profe.

Arrivò in fretta la ricreazione ed io e Fel andammo alle macchinette a prenderci qualcosa da sgranocchiare; mentre eravamo in fila sentivamo dietro di noi ridacchiare delle ragazzine che immagino saranno state di prima o di seconda, non le sopportavo, le avrei prese tutte a schiaffi ma mi trattenni.

Le sentivo parlare di un ragazzo appena arrivato, ma smisi subito di ascoltare perchè di tutte le loro frivolezze non me ne fregava proprio niente.

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Suonata la campanella dell'ultima ora, salutai Felija e gli altri e corsi fuori, per accendere al più presto una sigaretta; ero fuori dal cortile della scuola quando mi sentii picchiettare leggermente su una spalla, girandomi vidi un ragazzo poco piu alto di me, occhi di un blu intenso, capelli neri, labbra in una linea sottile, indossa una canottiera bianca da cui si intravedevano le sue belle spalle da palestrato, scendendo giu verso gli addominali si può notare una stupenda V immergersi in quei pantaloni strappati, si insomma la versione maschile di Fel e ovviamente era bellissimo.

Alzai lo sguardo incrociando il suo, avevo la sensazione di essere "scoperta", come se mi stesse esaminando

《Hey, scusa, hai una sigaretta ?》mi chiese accennando un sorriso.

《Certo, aspetta un attimo》

Tirai fuori dallo zaino il pacchetto e glie ne porsi una, con nonchalance se l'accese e rimase li a fissarmi, mentre io distolsi lo sguardo per puntarlo chissà dove ... dopo qualche minuto la situazione diventò imbarazzante; insomma cosa aveva da fissare "?", stava iniziando a diventare irritante e ancora non lo conoscevo, aveva un'aria da sbruffone, come se il mondo fosse ai suoi piedi, come se potesse avere tutto ciò che vuole, non mi piace, scommetto che è uguale a tutti, uno Stronzo.

《Tu sei in quarta giusto ? Nell'indirizzo umanistico ?》mi chiese, e ovviamente notò la mia aria sorpresa del fatto che avesse iniziato a parlare, ma sembrava sicuro di sè, come se sapesse già tutto.

《 Eh già... Non ti ho mai visto qui a scuola, tu sei ?》 mi guardò come se dovessi sapere già chi fosse; si tolse la sigaretta di bocca e mi porse la mano libera per presentarsi

《 Ah scusa, piacere Marco, sono quello nuovo, forse è per questo che non mi hai mai visto, mi sono appena iscritto alla quarta ginnasio》

Sorrisi leggermente, come per fargli capire che avevo afferrato il concetto e che non avevo voglia di parlare, e mi accorsi che la mia sigaretta era finita, la buttai a terra e inizia ad incamminarmi, Marco lo notò e prima che potessi essere abbastanza lontana mi urla dietro

《Aspetta, non mi hai detto il tuo nome ?》

《 Andrea...》 gli risposi di rimando, e finalmente riuscii ad andarmene per la mia strada, per tornare a casa e mettermi a dormire.

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Mi svegliai ed erano le 18 passate, avevo dormito tre ore e mi sentivo riposata; pronta e carica per iniziare a fare i compiti che non avevo finito di fare per le vacanze... no scherzavo. Andai in cucina e mangiai una mela, decisi che quella sarebbe stata la mia cena, anche perchè i miei erano fuori a mangiare e non avevo voglia di cucinare, poi ritornai in camera mia per fare le solite cagatine per passare il tempo come leggere, scrivere, fumare, navigare su internet o parlare al telefono, e per scivolare nel sonno precisamente alle 23.32.

"Sii come la neve, fredda ma spettacolare"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora