18.

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non odiavo Jade, la invidiavo solamente, per qualsiasi cosa, il fisico, i vestiti sempre perfetti e stirati e per lo stato sociale

aveva dei capelli lunghi e biondi, anche se tinti, occhi chiari e pelle abbronzata

ero il suo contrario, capelli corti fino alle spalle castani, occhi marroni scuro e la mia pelle era bianca cadaverica coperta da tatuaggi

avevo sempre considerato queste cose futili, non mi importavano realmente ma sapevo che lei stava minimo due gradini sopra di me

ed io stavo minimo due gradini sopra lei a livello di personalità

"buongiorno" mormorai con fatica prendendo posto al tavolo

"ciao" mormorò Aiden mentre mi abbracciò forte provocandomi un sorriso

"dopo devo parlarti" mormorò Jahseh "quando torno dallo studio vieni in camera" continuò facendomi l'occhiolino, baciò la fronte della madre ed uscì velocemente di casa con in mano una merendina

il suo atteggiamento mi faceva venire il nervoso ma ormai era routine

"chissà cosa ti vuole dire mio fratello" accennò il piccolino facendomi sorridere "secondo me gli piaci molto" continuò facendo scontrare il suo gomito con il mio

scossi la testa sorridendo e portai alle labbra il bicchiere contenente il succo alla pera

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"signorina mi sta ascoltando?" mormorò il professore di matematica sbattendo una mano sul mio banco

"mi scusi" risposi desolata, i miei pensieri stavano facendo troppo rumore e non capivo assolutamente il nuovo argomento, le equazioni di secondo grado

ho sempre avuto voti bassi in quella materia fino all'età delle medie, mi risultava difficile risolvere quelli ammassi di numeri e lettere totalmente inutili

continuai a cercare di seguire a lezione, con lo scopo di trovare qualcuno disposto a darmi ripetizioni, avrei dovuto farlo in fretta

il suono della campanella mi distraette, misi il mio materiale scolastico all'interno dello zaino e mi incamminai velocemente fuori dall'aula

"ciao" dissi, non appena entrata in casa, a Cleo che mi salutò dolcemente

"com'è andata?" mi chiese cortesemente mentre mi aiutò a levarmi la giacca, per poi appenderla all'attacca-panni colorato

posai lo sguardo sul tavolo da pranzo e notai, per mia sfortuna, Jahseh, seduto al tavolino di vetro con in mano il cellulare

"benino, devo solo trovare qualcuno per le ripetizioni di matematica, non è arte mia" sorrisi cercando di rendere simpatica la mia affermazione

"posso aiutarti io" rispose il ragazzo, alzando gli occhi dal telefono sorridendomi

"non ti preoccupare, cerco qualcuno di competente"dissi sperando che accettasse, l'idea non mi allettava parecchio e non volevo che fosse lui a seguirmi in matematica

"io lo sono, lasciati aiutare, lo faccio con piacere" affermò "adesso vieni con me" congedò la madre, che ci sorrise e mi indirizzò verso la sua stanza

𝙗𝙚 𝙢𝙞𝙣𝙚~𝙭𝙭𝙭 𝙩𝙚𝙣𝙩𝙖𝙘𝙞𝙤𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora