La pioggia scendeva insistente sul pianeta di Tona, precisamente a Opna piccola cittadina che accoglie un grande spazioporto per le navi che arrivano da ogni dove, il paese si trova in una posizione scomoda tra due grandi città, il che porta ancora più povertà. Chiunque vive lì è reduce di una vecchia guerra civile che ha portato il pianeta ad una grande crisi economica, nessuno ricorda con precisione quando è iniziata ma tutti sanno che sta portando alla distruzione il pianeta.
È quasi il crepuscolo quando una piccola nave accosta al porto principale, nessuno sapeva dell'arrivo e neanche se fosse stato avvisato qualcuno. Il mezzo trasporta degli umani appena prelevati dalla Terra, oramai morta, ci sono voluti giorni di viaggio e molta speranza, non è facile trovare un pianeta pacifico. Si spensero i motori della navicella e le porte si aprirono, il pilota fu il primo a scendere assieme ad una scatola contenete i documenti di imbarco dei passeggeri, poco dopo si sentirono urlare dei nomi. Donne assieme a bambini, ragazzi e uomini scesero dalla navicella, non c'era nessun anziano a bordo. Arrivò l'ultimo nome "Ryan Sponiji" il capitano guardò attentamente la foto sul documento di imbarco ed il viso del giovane ragazzo che aveva davanti, capelli mossi divisi a metà con dei ciuffetti a tendina sulla fronte e mori, occhi verdi, un paio di occhiali tondi dalle lenti gialle, un piercing sul ponte del naso ed un altro sul labbro inferiore a destra. Ryan sbuffò guardandosi attorno, ci mette troppo, pensa guardando negli occhi il capitano.
Una volta riconsegnato il documento il ragazzo scese dall'imbarcazione mettendosi apposto lo zaino con tutte le sue cose dentro, passa una mano tra i capelli e si avvia velocemente verso una tettoia poco lontana, l'ultima cosa che voleva era bagnarsi tutti i vestiti.
Pensò velocemente le ultime parole dei suoi genitori prima della loro morte, troverai te stesso là fuori ma ricordati chi sei veramente, sbuffa prendendo coraggio ed iniziando a correre nel vialetto davanti a sé.
Le case sono scure e sporche si possono intravedere poche finestre, dai vetri sporchi ed opachi, con la luce accesa, la strada è fatta di sassi scuri rovinati dal tempo e l'odore pungente di alcolici fluttua nell'aria misto al carburante delle navi. Questa città non è delle migliori ma a Ryan brillano gli occhi ogni volta che sposta lo sguardo, non aveva mai visto così tante case una vicina all'altra, la sua era da sola in mezzo ad un campo con nulla attorno, solo un albero di pesche gli faceva compagnia.
Perso nei suoi pensieri non si era accorto di essere in mezzo alla strada sotto la pioggia con il naso all'insù, senza aspettare corse verso la prima locanda che trovò, "Tregiri" diceva l'insegna. Spinse la grossa porta di legno con forza ed una botta di calore lo accolse facendolo sospirare, delle chiacchere e rumori di bicchieri che tintinnano arrivarono alle sue orecchie facendolo sorridere. Si tolse la giacca fradicia assieme alla sciarpa accorgendosi che tutti i vestiti erano bagnati, sbuffò guardando in alto. Esausto chiuse gli occhi ed inizia a sfregare le mani l'una contro l'altra, sulla fronte, collo e dorso delle mani, gli si formarono dei simboli rossastri. Delle parole che assomigliavano più a suoni lasciarono le sue labbra. In poco tempo una folata di vento fece svanire tutta l'acqua che aveva addosso, lasciando solo i vestiti asciutti.
Mise apposto gli occhiali e fece qualche passo verso la sala principale, uomini barbuti e sproporzionati ridevano tra di loro ai tavoli raccontandosi storie che rasentano l'impossibile, altri si alzano e si fanno riempire i bicchieri di alcolici di diverso colore ed altri ancora dormivano. Ryan si avvicina al bancone sotto alcuni sguardi sinistri da vari clienti, non gli importa più di tanto ha solo bisogno di qualcosa di caldo.
"Buonasera" una ragazza dai capelli lunghi e lisci si avvicina pulendo il bancone, Ryan sorride leggermente mentre si siede su uno degli sgabelli. "Che posso portarti?" chiede lei mettendo via lo straccio e riponendo tutta la sua attenzione su di lui, pensava fosse carino, per di più ragazzi della sua età non se ne vedono tanto in giro, scappano tutti in città. "Qualcosa di caldo" chiede Ryan con gentilezza mettendosi apposto gli occhiali. "Una zuppa va bene?" Ryan annuisce abbassando lo sguardo e rialzandolo quando la ragazza va nel retro.
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Radio Atmosfera
Science FictionUna dopo l'altra brillarono tutte, diventando una sola. Tutto parte da un viaggio al di fuori dalla Terra, oramai morta, che porta un ragazzo alla scoperta dell'universo infinito. Nel suo cammino troverà difficoltà e bellissime amicizie ma il suo de...