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"But first, coffe."

Guardai la tazzina riempirsi piano piano di un liquido ambrato, riconoscibile dal delicato aroma. Aspettai fino all'ultima goccia, che scosse la superficie macchiata del caffè. "Panna...", pensai, dirigendomi verso il piccolo frigo. Una brezza, fredda ma piacevole, mi investì, facendomi venire la pelle d'oca sulle braccia mentre senza neanche prestare troppa attenzione a tutti i barattoli colorati andai a prendere quel barattolino di latta azzurra dal tappo bizzarro che tanto adoravo.
Lo appoggiai con cautela sul bancone ma mi soffermai sui bei colori che la latta rifletteva grazie al sole che, passando dalle grandi vetrate della caffetteria, illuminava l'ambiente circostante rallegrando il locale e facendo risaltare il bel tempo di quel pomeriggio di primavera.

Era una bella caffetteria dai tavoli rotondi, grandi finestre e bizzarri lampadari adornati da alcune  piante, delle candele poggiate su ogni tavolo davano un atmosfera vintage e trasmettevano tranquillità come le piccole fiamme che danzavano con calma su esse.

Ma torniamo a me, posai di nuovo la mia attenzione sulla tazza che avevo lasciato in sospeso per poi colmarla di  panna formando una piccola montagna di dolcezza che adornai presto con del cacao ,propio come piace a me.

Stavo per prendere tra le mani la calda tazzina, ero pronta ad affondare un dito sulla soffice panna mi stavo lentamente perdendo in quel profumo di caff-

"YAHOO!"

Una voce squillante e energica che conoscevo fin troppo bene interruppe il mio momento di tranquillità facendomi quasi cadere la mia povera tazzina dalle mani ma, per fortuna riuscii ad afferrarla in tempo prima che la mia piccola opera si riversasse sul pavimento.

Squadrai leggermente con lo sguardo il propietario di quella voce irritante ma bella allo stesso tempo

"Sei in ritardo di 5 minuti e 28 secondi"

Dissi guardando l'orologio e appoggiando con cautela la tazzina sul bancone

"Solo perché hai preso paura non meritò questo trattamento puntiglioso!"

Roteai gli occhi per poi ridere leggermente, andai per prendere una tazzina anche per lui quando sentì chiaramente il rumore della ceramica appoggiarsi sul bancone. No. Non poteva essere vero. Avevo girato le spalle per dieci secondi.

Mi rigirai di scatto notando le sue labbra macchiate di panna. La tazzina vuota sul bancone. Una goccia di caffe che era accidentalmente uscita dai bordi di ceramica la rigava e stava per macchiare il bancone.   Tutte le prove del delitto davanti ai miei poveri occhi.

" Y/n tutto bene? Ti sei pietrificat-"

"Quello. Era. IL MIO CAFFÈ CON PANNA."  

"oh cazz-"

"OIKAWA TOORU SE TI PRENDO SEI MORTO!"

¸.·'¯✿✿Coffee✿✿¯'·.¸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora