Ore 19:00. Alex chiama Jessie. Parte la canzone-suoneria 'trumpets' sul cellulare di Jess
Every time that you get undressed I hear simphonies in my head....
La suoneria non va avanti per molto perché mi fiondo in camera e agguanto il cellulare con l'accappatoio addosso e i capelli ancora bagnati che fanno un lago per terra. Chiudo in fretta e furia la porta sbattendola con foga, sia per allontanare gli urli della mamma che mi sgrida dicendo che mi sarei beccata una polmonite sia per mantenere un briciolo di privacy, che cavolo!
Io: pronto?
Alex: ciao Jessie sono Alex
Io: ehi Alex...hai chiamato...
Alex: non me ne sarei mai dimenticatoEro davvero contenta che ora non fosse vicino a me perché se mi avesse vista così in fibrillazione e di nuovo tutta rossa in viso sarei sprofondata nelle viscere della Terra!
Io: beh allora...che si fa?
Alex: volevo portarti a fare una visita in un posto davvero speciale per me e che so ti lascerà a bocca aperta...non dico altro però, voglio che sia una sorpresa
Io: non vedo l'ora! Affare fatto
Alex: ti passo a prendere alle 17 domani va bene?
Io: certamente è perfetto...non so che dire sono...ti sono davvero grata
Alex: no, ti sono grato io. A domani Jess 'notte
Io: notte...Alex
Termina la chiamataChe serata! Volevo mandare avanti l'orologio era troppo tempo da aspettare. Avevo bisogno di sentire la sua voce, di vedere i suoi lineamenti meravigliosi, si assaporare il suo profumo...e poi come faceva a sapere il mio nome?? E alla fine mi aveva addirittura chiamata col mio soprannome...quello con cui mi chiamiano i miei amici...ommioddio!
Guardavo con aria sognante il soffitto della mia stanza, fantasticando sulla giornata che avrei passato assieme al ragazzo che adoro...ma c'era sempre quel sentore che tutto questo non potesse durare... una parte di me era convinta che saremmo stati una bella coppia ma l'altra non era sicura che potesse nascere davvero qualcosa...
Torno in bagno e rientro in doccia. Apro l'acqua calda e lascio che insieme a lei scivolino giù anche tutte le emozioni della giornata: avevo bisogno di un momento per riacquistare la calma. E poi sotto la doccia nessuno poteva vedermi piangere: le lacrime di gioia mi rigavano il viso, confondendosi con le gocce d'acqua.
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Una ragazza, una pagina vuota e un sogno
DiversosQuesta non è una storia fantastica e non è neanche una biografia. È una storia e basta. Però quando ho deciso di scriverla ho cominciato a riflettere e a scavare in me: come sono?, cosa mi piace fare?, che idee si è fatta la gente di me?...Poi sono...