Qualcuno crede davvero in me

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E così comincia anche questo giorno. Avevo passato tutta ieri pomeriggio a squadrare fogli da disegno, tracciare linee perfettamente dritte e disegnare figure geometriche; tecnologia è una materia che mi piace ma...certo quella prof mi fa proprio passare la voglia di prendere in mano stecca e matita a forza di riempirci di compiti e istruzioni! È arrivata proprio quest'anno questa qui a tartassarci...beh ecco un motivo per cui odio il giovedì: niente giornata libera.

(Entra in classe la professoressa di tecnica) 

'Sedetevi ragazzi. Rapidi! Tirate fuori la teoria e togliete dal banco qualsiasi fonte di distrazione'

Pff come no! Come se potessero impedirmi di pensare, di far viaggiare la mente. Infatti è successo proprio questo: come ogni volta ho cominciato a pensare ad altro, uscendo dalla classe e cercando i miei soliti mondi rassicuranti e familiari            È mia abitudine trasformare il mio banco in un pianoforte e suonare come se avessi delle cuffie, così nessuno può sentire la melodia che mi accompagnia mentre tocco note immaginarie su un piano che vorrei tanto avere a portata di mano per suonare quando ne sento il bisogno (una necessità molto frequente). Oppure comincio a guardare fuori cercando spunti: gente che passeggia, mamme dall'andatura frenetica, gatti solitari, alberi dalle folte chiome...chissà se, quando sarò finalmente diventata una giornalista, mi capiterà di comporre servizi nel mio paesino....vabbè in quel momento più che fantasticare e comporre servizi avrei dovuto comporre frasi da esporre nella mia interrogazione!  Dovevo prendere la scuola con più serenità,  ero sempre così impegnata e meticolosa nei miei compiti! Forse avevano ragione a darmi della 'secchiona'...

(Bussano alla porta della nostra aula, gli alunni cioè noi si alzano in piedi)

"Buongiorno a tutti, scusate l'interruzione posso rubarvi un'alunna per qualche minuto?"

Eccolo. Il momento era arrivato. Il prof mi aveva avvisato che voleva parlarmi ed io avevo passato i seguenti giorni a rodermi tentando di capire cosa volesse dirmi...           Esco dalla porta insieme al prof, il mio caro prof di italiano e storia, che mette il cuore nelle sue spiegazioni, con quegli occhi dal colore indefinito....conosceva me ed i miei compagni dalla prima media e anche in quest'ultimo anno ci siamo ritrovati    ah! Quante belle esperienze condivise assieme!

Cammino dietro di lui, intimorita, pensando alla mia fine e facendo scena muta. Anche lui rimane in silenzio e tutto è così frustrante...questo silenzio mi ha fatto imbarazzare ed ora sarò tutta rossa in viso....che figura farò! Ma chissene! È una delle tante...

"Chiudi la porta, Chainley"      Oddio.   ODDIO!  

- Non preoccuparti questa è una chiacchierata amichevole, non c'è nulla di negativo in ciò che sto per dirti

- Oh, okay. Cominciavo a preoccuparmi...

(....chiacchierata che si ampia e poi si arriva al nocciolo...)
-Chainley non devi avere tutta quest'ansia indosso! Sei tra le alunne migliori, hai voti fantastici...se dovessi darti un voto complessivo sarebbe il massimo senza alcun dubbio; quindi ecco non sforzarti eccessivamente, il meglio di te lo stai già dando- (sorride)

Sorride. La tensione si sta allentando per fortuna

- E poi devo farti una confidenza personale, in base a quello che ho potuto conoscere di te in questi tre anni...: tu sai scrivere. Ma nel senso che hai talento, inserisci l'aggettivo perfetto nella frase, hai un modo di esprimerti...è una cosa meravigliosa e tu la sai fare ad'opera d'arte. So che sei una ragazza che non solo studia molto e accuratamente,  ma ha anche la passione della lettura...beh mi permetto di darti un altro consiglio: non cambiare. Non cercare di leggere di più o di rendere perfetti i tuoi testi! Coltiva questo tuo dono e sii te stessa. Vedrai che le tue parole allora diventeranno magia-

Ero sconvolta. Lo stava dicendo proprio a me. Ero troppo felice per parlare e facendolo mi sentivo impacciata, non sapevo che dire! Era tutto fantastico, un sogno che si stava avverando       e poi lo sguardo del mio caro professore mentre ricevevo questa notizia era quasi paterno.... lui sapeva davvero quanto significasse per me, l'aveva capito benissimo.

Lo salutai ringraziandolo per la milionesima volta e poi schizzai in classe: dovevo sedermi o sarei svenuta. Mentre riprendevo il mio posto e la prof continuava la lezione non sentivo le voci dei miei compagni che chiedevano ' che cosa ti ha detto?? Cos'è successo??'     Sentivo solo il battito alterato del mio cuore e una piccola lacrima di commozione e gioia che trattenni per non dare da pensare ai miei compagni.... stava nascendo un sogno

Una ragazza, una pagina vuota e un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora