" Mentre la vita mi scombussola, ogni punto fermo, ogni punto saldo"
È cosi bella la città di notte.
Anna lo pensava ogni volta che chiudeva la biblioteca comunale, e si aggirava per le strade buie , silenziose e ne studiava ogni piccolo particolare.
Camminava sicura, le piaceva sentire il rumore dei suoi passi , se ne stava lì da sola e si sentiva al sicuro nelle tenebre , mentre rimetteva in ordine nella sua testa i pensieri e le paure più segrete, si metteva le cuffie, alzava il volume al massimo e, azzardava qualche passo alla Frank Sinatra, convinta che nessuno la guardasse.
Come ogni sera prima di rincasare, finiva la sua camminata alla panchina sul molo, le piaceva guardare il mare, scrutava l'orizzonte come in cerca della luce di un faro.
Accendeva una sigaretta, prendeva il suo taccuino dalla borsa e mentre ascoltava il rumore delle onde infrangersi sugli scogli, scriveva tutto quello che le passava per la testa, la penna scorreva e quell'inchiostro sulle pagine bianche la rendeva a ogni parola più leggera.
Quando scriveva, il mondo reale si fermava, era come se entrasse in una realtà parallela, non sentiva niente altro se non la testa alleggerirsi e il polso scricchiolare ...
"Ehm scusa" .... " SCUSAMI"
Qualcuno le toccò la spalla e saltò in aria come una molla impazzita, facendo volare il taccuino ...
"Ma porca ... ma dico io le sembra il caso in piena notte di arrivare alle spalle di una donna" , il ragazzo alle sue spalle si teneva la bocca per non scoppiare in una fragorosa risata, cosa che la indispettì ancor di più.
Se ne stava lì con i suoi capelli biondi, la sua giacca di pelle posata sulle spalle larghe e dritte, non si soffermo sui particolari, ma le sembrava un tipo strafottente.
" Beh " iniziò la frase con un sorriso compiaciuto, "ho provato a chiamarti ma non mi sentivi e ..." , lo stoppò mettendo una mano a mezz'aria " E quindi hai ben pensato di prendermi per una spalla, in piena notte , e vedo che ne sei anche molto divertito" .
Si accorse subito di essere stata una perfetta stronza dal tono che aveva appena usato, ma non provò rimorso , per una vita aveva usato uno scudo di ghiaccio con gli estranei, "Ora che hai la mia attenzione ...." , alzò un sopracciglio come in attesa di una rivelazione, lui ne rimane stupito.
Era così strano quanta arroganza e freddezza ci fosse in quella ragazza così minuta e con il viso così dolce, provò a studiarla con lo sguardo, ma si rese conto da subito che avrebbe affrontato un muro , e poi il suo sguardo così cupo, ma di una bellezza disarmante.
Rimase due minuti in silenzio a guardare quegli occhi di un verde così intenso , lei tamburellava con le dita sullo schienale della panchina...
" Volevo solo chiedere da accendere" , mentre lo disse si toccava la nuca come per scacciare l'imbarazzo che si respirava , Anna tirò fuori dalla tasca uno zip rosa antico e glielo porse senza mai staccare lo sguardo dal mare e sottovoce aggiunse " Tieni e non lo fare mai più" , era seria quando lo disse, alzò lo sguardo per accertarsi che glielo restituisse e ...
Vide quel viso illuminato dalla fiamma, i lineamenti marcati ma non troppo, il piercing al naso e le labbra carnose, e d'un tratto il loro sguardo s'incrociò , cinque interminabili secondi ma sentì il peso di quegli occhi verde smeraldo sullo stomaco.Lui buttò fuori una nuvola densa di fumo e con un cenno della testa la liquidò.
Rimase ferma, non riuscì a dire nulla , lo guardò rimettersi sulla moto, senza neanche rimettere il casco che aveva appeso al manubrio, e prima di sparire tra le strade e il buio , " Grazie e abbassa il volume delle cuffie così non salti per la paura " , e con un ghigno compiaciuto accelerò facendo strillare le ruote sull'asfalto e sparì nella curva che porta alla statale.Anna scrollo le spalle, stava ancora ascoltando il rumore del mare ma non riusciva più a sentire i suoi pensieri, sentiva solo una sensazione strana allo stomaco e chiudendo gli occhi, vedeva solo quegli occhi verdi.
Tra il rumore delle onde, l'odore di gomme bruciate e il suono della musica che proveniva dalle cuffie decise di tornare a casa, e non si sentiva più sicura, ma era turbata dal fatto che un perfetto sconosciuto avesse appena scalfito il muro di diffidenza che per anni aveva usato contro tutti.
Arrivata al portone mise le mani nella borsa per prendere le chiavi e sbiancò in volto...
"Dove cazzo è finito il mio taccuino " .
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EFFETTOPLACEBO
ChickLitCi sono delle strade che prima o poi , senza volerlo, sono costrette ad incontrarsi, nessuno stop nessun cartello si trovano semplicemente a condividere l''asfalto senza che nessuno glielo abbia chiesto. Anna ha sempre cercato di evitare che il mond...