Extra ❤️ San Valentino

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Quegli occhi color smeraldo mi fissano spaventati ma anche curiosi per ciò che ho appena detto. Sfilo un sorriso furbo e inarco un sopracciglio, compiaciuto a livelli estremi nel vederla così spaesata.
«San Valentino?» ripete. Le guance arrossate dall'imbarazzo che le tinge la voce in un tono estremamente interessante.
«San Valentino, papavero. Che te ne pare?» chiedo e mi alzo dalla poltrona. La raggiungo in poche falcate sorpassando il tavolo da fumo. Violet mi guarda e senza rendersene conto mi dedica un'accurata radiografia dall'alto al basso, oggi indosso uno dei suoi completi preferiti, uno di quelli che adora togliermi di dosso.
«B-Black!» balbetta. Oh... ha balbettato? Davanti a me? Mai farlo, mio bel papavero.
«Il jet privato arriverà domani sera per riportarci ad Hollywood. Perciò potremmo approfittare di questa cosa e fare una passeggiata per la Champs Elysées dove avrò il piacere di comprarti un bel vestito... che indosserai per cena, questa sera» mi chino e poso le mani sui braccioli della poltrona dove lei è seduta. Sporgo il corpo verso il suo, mi abbasso e accosto le labbra all'orecchio di Violet: «Ceneremo su una terrazza proprio davanti alla Tour Eiffel e dopo faremo l'amore. Tutta la notte. Senza alcuna pietà...» inclino il capo e la guardo a mia volta. Ha le labbra dischiuse e il respiro affannato. Le iridi luccicano e vedo la voglia che ha di lasciarsi andare. A venticinque anni non ha mai fatto nulla del genere, tantomeno passare il San Valentino con una persona, poiché mai a nessuno ha dato le possibilità che ha riservato a me.
«Black...» mormora. Chiude gli occhi e deglutisce. «Mi stai stravolgendo la giornata! Come pensi riesca ad organizzarmi?» sbuffa e si volta verso di me.
«Ci riuscirai. Anzi, dammi la possibilità di aiutarti...» drizzo la schiena e le porgo una mano, «...a fare una doccia» decreto. Non aspetto il suo consenso, dunque mi affretto a prenderla di peso per scortarla nella vasca della suite dove alloggiamo da qualche giorno. Le riprese del film che uscirà il prossimo anno sono ormai giunte al termine, perciò possiamo goderci un po' di pace. Inizio a spogliarla e lei si occupa dei bottoni della mia camicia.
«Ti amo» sussurro. Non mi aspetto una risposta e quindi mi prendo le sue labbra con ingordigia. La mia bocca passeggia su ogni lembo esposto della sua pelle liscia e godo appena percepisco i brividi che le provoco. Roteo la lingua attorno all'ombelico e scendo, giù, sempre più giù...
«Oh... Black...» sussurra. Le sue dita si intrecciano ai miei capelli, poiché sono in ginocchio davanti a lei.
«Tu... sei il mio colore preferito».

VIOLET JACKSON • FREEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora