Tutto perfetto fino a quando...

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Che bella l'estate, abito in New Jersey, vicino alla costa e...dimenticavo non mi sono presentata. Sono Irene, Irene Sanders e la mia vita non può che andare meglio di così, anche se non è passato molto da quando mio padre non c'è più, ma ormai sono riuscita a superare il dolore. Oltre a ciò ho tutto, una madre bravissima, una migliore amica e...Ethan. No, non è il mio ragazzo, è solo la mia cotta dalla 1 media, solo che non mi ha mai considerato. Vabbè, primo o poi ci riuscirò a farmi notare.
Fra pochi giorni inizia la scuola e...oh il cellulare, è mia madre: "Pronto?"rispondo. "Irene, ti devo dire una cosa molto importante, ritorna subito a casa" mi dice lei, mettendomi ansia.
Sono in spiaggia con la mia migliore amica, ah scusate non vi ho detto il nome, si chiama Brenda.
"Chi era?" mi chiede. "Mia madre, devo andare; mi ha detto che mi deve dire una cosa molto importante e mi sto preoccupando" le risponde mettendola anche a lei in ansia.
"Vengo con te" "Niente affatto, non so cosa sia ma tu devi rimanere qui a tener d'occhio Ethan" la rimprovero in tono minaccioso.
"Ok, va bene, appena arrivi a casa mi fai uno squillo per dirmi quel che è successo" "Sì sì tranquilla, ciao."
Salgo sul taxi che mi porterà a casa, guardo dal finestrino la spiaggia stupenda che per oggi non mi posso godere.
"Siamo arrivati" dice l'autista con voce impaziente.
"Quanto le devo?" "Sono 17 dollari" risponde. "Cosa?! 17 dollari, per un tratto così breve. Ma sta scherzando?" le ho detto. Non ero arrabbiata con lui, ma l'ansia stava salendo e mi procura molta rabbia.
"No che non sto scherzando, si calmi e mi dia i soldi"
Glie li do e scendo, lui parte veloce suonando il clacson ripetutamente . Sono davanti alla porta di casa e suono il campanello per far capire a mia madre che sono arrivata, prendo le chiavi e le metto nella serratura. Aperta la porta lascio le borse per terra e chiudo solamente la porta, arrivo da mia madre tutta preoccupata, e anche lei non era molto tranquilla.
"Cosa succede?...Mamma. Mamma, puoi parlare?!" le dico preoccupata. "Tesoro, lo so che ti dispiacerà, ma... dovrai accettarlo."
"Così mi metti ancora più ansia, cos'è successo?" "Ci dobbiamo trasferire"
"COSA?! Ma-mm-a dimmi che stai scherzando" le dico con le lacrime agli occhi. "Perché? E dove?" le domando.
"A New York, ci abita il mio ex-ragazzo del liceo eh beh, ci ospita a casa sua, c'è un lavoro per me. Lui ci aiuterà a differenza di tuo padre." "Non insultare papà, aveva tutte le ragioni."le dico ancora io con più lacrime ancora agli occhi per il ricordo di mio padre.
"Comunque è deciso, non si cambia idea; partiamo fra 3 giorni!"
"COSA??? Mamma ti rendi conto che perdo tutti gli amici che conosco dalle medie? E Brenda? Come faccio senza di lei?!" le rispondo più arrabbiata che mai e lei non riuscendo a rispondermi mi dice: "Ho già detto che è deciso basta, vai a preparare le valigie."
Salgo le scale e mi butto sul letto di camera mia. Chiamo subito Brenda e le racconto tutto:
"COSA???" esclama anche lei.
Le riattacco e metto modalità aerea, così lei verrà a casa a trovarmi.
Nel frattempo incomincio a fare veramente le valigie e dopo un po' penso alla scuola...aspetta, una domanda mi entra in testa. 'DOVE ANDRÒ A SCUOLA?'

Un cambiamento improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora