𝒕𝒉𝒆 𝒇𝒊𝒈𝒉𝒕 𝒃𝒆𝒕𝒘𝒆𝒆𝒏 𝑯𝒆𝒄𝒕𝒐𝒓 𝒂𝒏𝒅 𝑨𝒄𝒉𝒊𝒍𝒍𝒆𝒔

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𝘌𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 = 𝘏𝘺𝘶𝘯𝘫𝘪𝘯
𝘈𝘤𝘩𝘪𝘭𝘭𝘦 = 𝘑𝘶𝘯𝘨𝘬𝘰𝘰𝘬
𝘡𝘦𝘶𝘴 = 𝘊𝘩𝘢𝘯
𝘈𝘳𝘦𝘴 = 𝘑𝘪𝘴𝘶𝘯𝘨
𝘈𝘵𝘦𝘯𝘢 = 𝘔𝘰𝘰𝘯𝘣𝘺𝘶𝘭
𝘋𝘦𝘪𝘧𝘰𝘣𝘰 = 𝘑𝘦𝘰𝘯𝘨𝘪𝘯

Quando Jungkook e Hyunjin furono vicini, Hyunjin parlò: <<Non scapperò più da te, come ho già fatto più di una volta. Ora sono qui, deciso a fronteggiarti e probabilmente ti ucciderò, oppure morirò. Allora, per scoprirlo, guardiamo agli dei, che saranno i nostri migliori testimoni e custodi dei nostri patti. -a questa parola Jungkook iniziò ad innervosirsi- Sappi che non intendo ucciderti malamente: se il dio Chan mi permetterà di resistere e ti ucciderò, prenderò le tue armi ma restituirò il tuo corpo agli Achei. Esigo che faccia così anche tu in caso contrario.>>
Jungkook lo guardò male: <<Hyunjin, non parlarmi di patti! Sei proprio un folle. Come non esiste alleanza tra leoni e uomini, o tra lupi ed agnelli, così non ci sarà mai amicizia tra me e te. Tra noi non ci saranno mai giuramenti: uno di noi dovrà morire e saziare la sete di sangue del dio della guerra, Jisung.>> disse Jungkook, traendo e scagliando la lancia contro Hyunjin, che però riuscì a scansarla.
Quest'ultimo non si accorse però, che la Pallade Moonbyul ridiede la lancia a Jungkook, allora disse allo stesso: <<Hai sbagliato il colpo! Ora vedi di schivarla tu, la mia lancia di bronzo! Spero che tu la prenda tutta in corpo, così la guerra diverrebbe meno pesante per i Troiani: ora per loro sei la più grande sciagura.>> e scagliò la lancia, colpendo però lo scudo di Jungkook, facendo rimbalzare il bronzo. Hyunjin ci rimase male e si accorse di non avere un'altra asta di frassino, perciò chiamò a gran voce suo fratello Jeongin, ma lui si trovava dentro le mura e fu lì, che si accorse che la dea Moonbyul non fosse dalla sua parte.

<<Ora capisco. Gli dei mi hanno chiamato a morte. Ed io che credevo  che il guerriero Jeongin mi fosse accanto!
Ora capisco, mi è vicina la triste fine.
Però, non ho intenzione di morire senza lotta o senza gloria. Voglio compiere qualcosa di grande, che si ricordino tutti.>> diceva Hyunjin, che sguainò la spada e si avventò su Jungkook, parendo un'aquila che dal cielo atterra sulla terra passando attraverso nubi scure per cibarsi di qualche animale indifeso.
Anche Jungkook balzò su di lui, con l'animo pieno di rancore, vendetta e furore selvaggio.
Davanti al petto, lo scudo magnifico. Sul capo, l'elmo luccicante i cui fiocchi d'oro si agitavano.
La punta dell'asta di Jungkook brillava come la stella Vespero, mentre lui traendo indietro la lancia studiava attentamente il corpo di perfetto Hyunjin per trovare il punto giusto in cui mirare; il che fu difficile, dal momento che quest'ultimo indossava le armi appartenute a Taehyung, che lo proteggevano. Era nudo solo dove le clavicole separano il collo dalle spalle, alla gola. Qui si perde subito la vita.
E proprio qui Jungkook lo colpì col faggio greve, cercando però di non tagliare la strozza, per farlo parlare.
Hyunjin cadde pesantemente nella polvere e Jungkook ghignò e si vantò glorioso:
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<Hyunjin, credesti forse, mentre toglievi l'armatura al mio Taehyung, di restare impunito?

Non hai neanche pensato a me, bestia!
Adesso io sono qui a difendere il suo nome, io che me ne stavo sopra le navi greche, io che ti ho fatto crollare, strappandoti di dosso la dignità.
Ora i cani e gli uccelli ti sbraneranno, mentre Taehyung verrà seppellito dagli Achei.>>.
Allora, con le ultime forze rimaste, Hyunjin gli rispose: <<Ti prego per la tua vita, per i ginocchi, per la tua famiglia, non lasciare che i cani mi sbranino presso le navi degli Achei, ma accetta i doni che ti daranno mio padre e mia madre; rendi il mio corpo alla mia patria, affinché mi diano gli onori funebri con il rogo e la sepoltura...>> ma Jungkook rifiutò senza pensarci due volte: <<No, cane, non mi pregare. L'unica cosa che dovrei fare sarebbe tagliarti in mille pezzi e divorare le tue carni, per quello che mi hai fatto.
Nessuno potrà tener lontani gli animali dal tuo corpo, neanche se i tuoi genitori mi donassero vagonate di oro e doni. I tuoi genitori non piangeranno guardando il tuo corpo inerme, perché esso sarà già stato sbranato dai cani e dagli uccelli. Questa è la fine che ti meriti.>>.
Nuovamente, Hyunjin capì di non avere scampo contro Jungkook: <<Sapevo che non sarei riuscito a persuadere il tuo cuore di ghiaccio, però ho tentato. -e prima di morire, riuscì a prevedere il motivo della morte di Jungkook- Spera solo che io non sia la causa dell'ira delle divinità, quel giorno in cui mio fratello ed il dio Hoseok ti uccideranno sopra le porte Scee, purché tu sia forte.>>.
Dopo aver detto ciò, la morte lo avvolse, accogliendolo tra le sue braccia in una carezza che durerà per sempre.
A

nche se Hyunjin era ormai morto, Jungkook gli rispose <<Per adesso stai lì tu! Accoglierò il mio destino quando Chan e tutti gli altri dei vorranno mandarmelo.>>.

Dopo aver detto ciò estrasse la lancia di bronzo dal cadavere. Poi tolse l'armatura insanguinata.
R

iservò a Hyunjin un trattamento indegno. Gli forò i tendini e vi fece passare delle cinghie di cuoio, poi legò queste ultime al suo cocchio facendo strisciare a terra il corpo del defunto.

Salì sul carro mettendoci su l'armatura appartenuta all'amore della sua vita ed anche alla persona che glielo aveva portato via. Sferzò i cavalli da corsa e loro sfrecciarono obbedienti.
Hyunjin veniva trascinato levando un polverone e la madre si strappava i capelli urlando dal dolore nel vedere suo figlio in quelle condizioni, mentre il padre piangeva da stringere il cuore. Anche la popolazione si abbandonava a urla e gemiti per tutta la città.

Le genti erano sconvolte, come se Troia intera bruciasse da cima a fondo ed era proprio questo che voleva Jungkook. Vendetta.

𝐭𝐡𝐞 𝐈𝐥𝐢𝐚𝐝 ; 𝘵𝘢𝘦𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora