I. Primo Giorno Al Colosseo

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Oggi è il mio primo giorno da gladiatore. Ho visto molte volte i combattimenti dagli spalti, non sarà tanto diverso.
All’entrata ho parlato con un piccolo insetto che da quelle parti si fa chiamare Little. Mi ha dato il benvenuto e mi ha chiesto i nomi dei miei parenti così potrà dargli le condoglianze. Molto incoraggiante...
Dopo aver parlato con Little sono andato nella sala grande, la zona centrale della parte sotteranea del Colosseo. Lì i gladiatori di qualsiasi tipo aspettano il loro turno per andare a combattere nell’arena: ci sono formiche, scarabei, cicale, vermi, mantidi e tanto altro.
Oltre alle persone nella sala grande ci sono anche centinaia di aculei e armature di qualsiasi genere e grandezza. Io presi un armatura della mia taglia ed un aculeo leggero visto che non ero molto forte e mi misi ad aspettare il mio turno ad uno degli ascensori che portano i gladiatori su nell’arena.
Dopo trenta minuti ad aspettare era finalmente il mio turno. Durante l'attesa avevo cominciato a pensare al fatto di quanto si rischi nel combattere nell’arena. La vita e la morte lì dentro sono vicine, molto vicine. Mentre entravo nell'ascensore le gambe cominciarono a tremare e iniziai a barcollare quando il gladiatore dietro mi spinse a causa della sua impazienza.
L’ascensore si chiuse e cominciò a salire. Il cuore mi batteva a mille, a difficoltà riuscì ad alzarmi ma quando arrivai all'arena ero dritto e pronto (almeno credo). Le porte si aprirono e mi ritrovai nell’arena, insieme ad altri 4 gladiatori, 2 formiche, un verme e una mantide.
Andai verso il verme sperando di avere qualche possibilità, lo attaccai ma lui usò il suo aculeo per fermare l'attacco e tentò di disarmarmi. Presi l'aculeo con entrambe le mani per cercare di non perdere la presa su di esso ma era più forte di me. Era finita, la mia arma era caduta dall'altra parte dell'arena e quell’enorme mostro senza gambe stava per decapitarmi. Da sotto l'elmo non si notava ma stavo piangendo. Chiusi gli occhi aspettando la fine che non mi sarei mai aspettato. Ma all’improvviso sentii un gemito, aprii gli occhi e vidi che dal ventre di quel mostro usciva qualcosa. Erano le lame  della mantide, che aveva infilzato il verme da dietro mentre era impegnato con me.
Corsi a recuperare la mia nail e mi misi nell'angolo sperando che nessuno mi vedesse.
Rimasi dieci minuti in quel posticino dimenticato aspettando che morissero tutti. Nessuno mi aveva visto e la cosa mi tranquillizzò un poco. Rimanevamo solamente io e la mantide che prima mi aveva salvato involontariamente. Per fortuna il nostro turno finì nel preciso istante in cui si girò verso di me. Corsi agli ascensori, tornati per far tornare giù i sopravvissuti e mandare quelli nuovi al macello. Per paura che la mantide mi avrebbe ucciso nonostante fosse finito il round, feci il giro largo dell’arena e tornai nella sala grande. Ero ancora sporco del sangue del verme quindi andai a cercare un bagno dove pulirmi.
Girovagando per il sotterraneo trovai una specie di piccolo lago con una cascata. Dentro c'erano un paio di formiche dentro e gli chiesi se ci si potesse pulire lì. In coro risposero: "non è ovvio? È l’unico posto con dell acqua in tutto il colosseo". Questa loro risposta mi irritò abbastanza: essendo appena arrivato come potevo saperlo? Alla fine lasciai perdere e mi lavai velocemente.
Con non pochi problemi, trovai i dormitori e mi sdraiai sul letto sperando di dimenticare la vergogna di questo primo giorno e pensando alla gloria di domani che dopo oggi, mi sembrava tanto lontana.

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