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Chissà dove mi porterá, ora che mi metto? Apro l'armadio e cerco un vestitino semplice, cercando tra la marea di robe che ho, trovo un mio vecchio vestito nero aderente a monospalla, semplice ma sexy. Vado a truccarmi e piastratro i capelli in modo da renderli piattissimi.
Tin-tin, sento vibrare il telefono, è Noah "sono giù, ti aspetto" infilo subito gli stivaletti neri e corro da lui, non so perché ma sono felice che mi faccia una sorpresa, visto che non è da lui.
"Io vado" urlo a mia madre per farmi sentire
"Signorina con chi stai uscendo e a che ora hai intenzione di ritirati?" Chiede mia madre, quasi come non sapesse che da due anni le uniche uscite che faccio sono o con i miei 3 migliori amici o con Noah.
"Mamma il mio solito fidanzato, per quanto riguarda l'orario, tranquilla non faccio tardi" rispondo sbuffando, uscendo senza nemmeno sentire la sua risposta. Non ho mai avuto un rapporto amorevole con mia madre, dalla morte di mio padre, ci siamo distaccate molto, ma in fondo sappiamo che ci vogliamo bene. Apro la macchina e vedo Noah vestito con un abito nero elegantissimo,che mette in risalto i suoi occhi verdi. Per fortuna che addosso ho un vestito abbastanza carino anche io.
"Ei amore" mi saluta dandomi un bacio, come se qualche ora fa non fosse successo niente, meglio così, non voglio sembrare pesante uscendo il discorso di oggi pomeriggio, visto che non ha tutti i torti.
"Buonasera" rispondo sorridendo. "Dove mi porti?" Gli chiedo mentre lui avvia la macchina.
"Non lo saprai, finchè non arriveremo" mi dice mentre mi passa una benda
"Che ci devo fare con questa?" Gli chiedo confusa
"Mettila, se vedi la strada, non sarà più una sorpresa" mi dice quasi fosse ovvio. Faccio come dice. Mi era mancata la sua tenerezza, quanto vorrei dargli tutto il mio corpo, spero solo che riusciró a dimenticarmi di.. i miei pensieri vengono interrotti dalla sua mano, sulla mia coscia.
"Siamo arrivati amore" mi dice.
"Posso togliere la benda?" Gli chiedo impaziente
"Non ancora amore" apre lo sportello e mi prende in braccio. Quanto posso amare questo ragazzo? Gli stampo un bacio sulle labbra e mi godo la sua presa forte. Mi sento al sicuro con lui e in questo momento capisco che è la mia anima gemella.
"Siamo arrivati" dice mentre mi appoggia per terra. Appena mi toglie la bandana, quello che vedo è bellissimo, siamo in una grotta che si affaccia sul mare, sembra non esserci nessuno oltre i camerieri. Per terra c'è un sentiero di petali che conduce a un tavolo apparecchiato magnificamente.
"Sei pazzo" dico mentre penso a quanto abbia speso per fare tutto ciò, anche se non mi sorprendo visto che la sua famiglia è benestante, non bada mai a spese.
"Ti amo amore, farei di tutto per te" mi dice mentre ci sediamo. Osservo il posto ed è incantevole, c'è una musica rilassante in sottofondo.
"Ti amo anche io" non dico queste due parole da un bel po', ma oggi mi sono uscite molto spontaneamente.
"Tieni" mi dice uscendo da sotto il tavolo una scatola. La prendo e subito mi compare un sorriso a 32 denti.
"Che aspetti, aprilo" mi dice entusiasto. Faccio come dice e una volta aperta, trovo delle nostre bellissime foto e un anello. Ma come ha fatto ad organizzare tutto questo in così poche ore?
"Grazie, ti amo, ti amo, ti amo. Sei perdonato" dico stampandogli un bacio. Mi esce una lacrima di felicità.
"Amore, manca una cosa, cerca meglio" mi dice distaccandosi. Incuriosita cerco in mezzo a tutte le foto e trovo una chiave.
"E questa cosa sarebbe?" Gli domando dubbiosa
"Amore..." La nostra conversazione viene interrotta dal suo telefono che vibra, lui legge il nome e lo mette in tasca senza rispondere.
"Stavo dicendo" il telefono inizia di nuovo a vibrare
"Forse è urgente, tranquillo rispondi" lo incoraggio e lui fa come dico. Appena risponde si alza dal tavolo e si allontana. Cosa c'è che io non possa sentire?
"Amore, devo andare, è una questione di vita o di morte, ti spiego tutto non appena" lo interrompe il telefono che squilla nuovamente. Ok, la mia pazienza ha appena superato il limite.
"Ma si può sapere chi cazzo è" gli chiedo alzandomi dal tavolo. Guarda il telefono e fa una faccia sorpresa.
"Dimmi Cameron" risponde al telefono. Se erano di Cameron le chiamate, poteva anche non alzarsi prima, per andare a rispondere.
"Okok, incontriamoci al bar "dolce mare" dice Noah mettendo il telefono in tasca.
"Ok, tu ora mi spieghi che sta succedendo" gli chiedo mentre ci avviamo in macchina. Non riesco a crederci che Cameron abbia rovinato questo bellissimo momento.
"Amore, Cameron mi deve parlare di una questione importante che riguarda i nostri genitori, ma non può dirmela al telefono" mi risponde con area tranquilla, mentre accende la macchina. Ok ora non so se mandarlo male o assecondarlo. Ma alla fin dei conti chi sono io per intromettermi nelle questioni familiari, e se il padre avesse avuto un tumore? O fosse morto qualcuno?
"Ci sono rimasta male, ma alla fine non è colpa tua, spero solo non sia una stupidaggine ciò che ti deve dire quel deficente" gli dico riferendomi a Cameron.
"Amore, ma non avevi detto che ti stava simpatico?" Mi chiede con area divertita
"Si, ma adesso è solo colpa sua se ce ne siamo andati da quel magnifico posto" gli dico guardando la strada e cercando una canzone sulla radio che possa farmi tranquillizzare.
"Tranquilla amore, mi farò perdonare una seconda volta" mi risponde sorridendo. Ma quanto è adorabile.
"Siamo arrivati" dice, aprendomi la portiera. In lontananza vedo Cameron avvicinarsi a noi con un area preoccupata.
"Noah vieni" dice Cameron
"Ciao eh" gli dico. Ma quanto è presuntuoso, prima mi rovina i piani poi nemmeno mi saluta.
"Ah sì scusa, non mi ero accorta di te, dai Noah vieni" dice cambiando subito discorso. Si allontanano e io rimango sola fuori alla macchina. Cerco di sentire ciò che stanno dicendo, ma si trovano dall' altro lato della strada. Cerco di avvicinarmi, ma sento una mano palparmi il sedere, mi giro subito di scatto, pensando di trovare Noah che vuole farmi uno scherzo, ma vedo un signore. Grido dallo spavento, e quest' ultimo mi mette una mano sulla bocca. Vedo subito Noah e Cameron che corrono verso di me, mentre Cameron gli sta per tirare un calcio, lo anticipo tirandogli un pugno. Il signore finisce per terra, sarà servita a qualcosa la palestra quest' estate.
"Stai bene, che voleva da te?" Mi chiede Noah preoccupato
"Sto bene, mi stava palpando il sedere" a queste parole vedo Cameron tirare un calcio al signore
"Fermo" urlo, odio la violenza e ormai il signore ha avuto la lezione che meritava. Cameron mi ascolta e fa come dico.
"Hai mandato il mio amico in carcere è questo quello che ti meriti puttana" mi dice il signore accigliato sul marciapiede. Cameron questa volta si abbassa e inizia a tirargli dei pugni, Noah si mette in mezzo cercando di fermare Cameron.
"Ma sei pazzo? Io non farei mai dire certe cose alla mia ragazza" dice Cameron con le nocche sporche di sangue
"Hai ragione, ma con la violenza non si risolve nulla" risponde Noah. Anche se odio la violenza, avrei preferito che il mio ragazzo mi difendesse, come ha fatto Cameron.
"Basta, andiamocene" dico guardandoli entrambi. Fanno ciò che dico e apriamo la macchina mentre Cameron se ne va.
"Sicura di stare bene? mi chiede Noah
"Si,anche se" non faccio in tempo a finire la frase che il suo telefono squilla. Ma oggi è la giornata del "disturbiamo Nicole con le telefonate?"
"Me ne ero completamente dimenticato, ora arrivo" dice Noah attaccando al telefono.
"Dove dobbiamo andare" chiedo, mentre sento il mio sangue bollire dalla rabbia.
"Amore devo andare, da solo, ora chiedo a Cameron se ti può accompagnare a casa" dice lui non degnandomi nemmeno di uno sguardo o di una motivazione. Ora sono troppo incazzata per rispondere, oggi sta andando tutto male. Esco dalla macchina e cerco quella di Cameron. Una volta trovata salgo sbattendo la portiera.
"Parti" è la cosa che dico senza nemmeno salutarlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10, 2021 ⏰

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