Ci siamo, ca🅱️🅱️o se ho la fringuella bollente, ho la tensione a mille, attraversiamo un parco, il sole si riflette sulle foglie, nonostante sia inizio settembre c'è una gradevole brezza che mi fa svolazzare il vestito, candido come la mia anima e le mie intenzioni (sike).
Facciamo due passi, parliamo del più e del meno, cerchiamo di smorzare la tensione andando a mangiare qualcosina, ovviamente nuggets, il nostro cibo preferito, porgo una crocchetta di pollo a Joseph, il suo sorriso felice mi rassicura ma non è ancora abbastanza, mi guardo intorno, cerco di stare tranquilla ma il mio nervosismo dato dall'emozione del primo incontro è alle stelle, mi metto addirittura a parlare del tempo, come una boomer professionista.
Mi sembra di essere una mamma a parlare di quanto sia estasiante vedere skûot mangiare quel trito di c@rc@sse salate e fritte.
Cerca di mettermi a mio agio, mi tocca il viso, mi strizza le guanciotte da criceto, nel mio caso Sciarpina, dal cartone Hamtaro.
Finiamo, pago, andiamo verso l'hotel in cui avrei alloggiato, in pieno centro città, così da essere finalmente vicini con pochi passi a piedi, un vero sogno, gulp.
La camera è la 207, me la ricordo ancora come se fosse ieri, sono passati 5 mesi, sembra un'eternità. Prendiamo l'ascensore, apro la camera, entriamo, sistemo i bagagli, Joseph mi guarda sotto la gonna, ti piace la mia biancheria intima? Se fossimo in Giappone avresti la suoneria anche in modalità silenziosa per quanto riguarda lo scattare le foto, spero che tu non me ne abbia fatte, monello.
Parte 4...
