Una cena da dimenticare parte 1/2

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(agosto 1978 circa)

"E ora?" Chiese James, uscendo dalla camera da letto dell'appartamento di Sirius, a Londra. O meglio, di Sirius e Remus, dato che lui si era trasferito definitivamente da lui.

"James. È una cena formale. Non uscirai da questa casa finché non avrai una camicia addosso" Che purga il suo Remus.

James si richiuse in camera e sbuffò allo specchio. Ma poi, a Sirius, serviva davvero uno specchio così grande? Non aveva domanda da fare sul letto, anche perché ci "dormivano" in due, ma lo specchio. Lunastorta odiava gli specchi. Si fissò sconsolato i capelli, che aveva dovuto lavare due volte, perché, dopo la prima, aveva messo troppa lacca e non solo non si erano messi in ordine, ma avevano anche preso la consistenza dei capelli di Piton nei suoi giorni peggiori.

Catturò la prima camicia nell'armadio, se la mise, e uscì. Remus lo fulminò con lo sguardo.

"Una TUA camicia. I miei vestiti sono off-limits"

"E allora perché Sirius passa tre quarti del suo tempo con le tue felpe addosso?" Chiese Peter, dal suo solito posto sul divano.

"Io merito un trattamento preferenziale, voi no" Rise Black, studiando James con occhio critico.

"Tu meriti di volar giù dalla moto. E dai raga non mi siete d'aiuto..." sospirò James sconsolato. Remus sospirò e si alzò dalla sedia. Fece un giro attorno a James, poi si infilò in camera sua.

L'appartamento di Sirius non era stupendo perché era vicino al centro (e dunque al Ministero e al San Mungo) o perché c'erano due bagni, tre camere da letto, una cucina e un salotto con tanto di megalibereria (di Remus e Remus soltanto) ma perché...beh era da più di sei mesi che ci vivevano tutti e quattro insieme. Ed era bellissimo.

"Ecco, sparisci" fece Remus, piazzandogli in mano un paio di pantaloni neri e una delle sue anonime camicie bianche.

"Lunastorta sono vestiti così noioooosi" Si lamentò James, che amava tanto i jeans multicolor di Sirius che indossava in quel momento. Remus gli tirò una cravatta dorata e rossa. Ah beh, grifondoro una volta, grifondoro per sempre. Si dileguò, si cambiò e riapparve.

"TA DAAAAN" Sirius sbuffò, Remus non alzò nemmeno gli occhi dal libro che aveva recuperato e Peter applaudì. Santo Peter, luce dei miei occhi...

***

Lily sospirò e guardò di nuovo l'ora. 8:03. Erano in ritardo.

Con un CRACK un certo cretino di sua conoscenza fece la sua comparsa al suo fianco. Lily aveva così tanto voglia di tirargli uno schiaffo (Marlene aveva ragione, c'era sempre almeno un buon motivo per prendere a schiaffi James Potter), che si tirò indietro quando lui fece per baciarla. Il sorriso che aveva sfoggiato fino a quel momento si gelò, e i suoi enormi occhi nocciola si fecero più cupi, dietro alle lenti...pieni di colpa. Chinò il capo e si mise le mani in tasca.

"Scusa" Lily lo fissò ancora per un attimo. Almeno si era vestito bene.

"Andiamo, siamo in ritardo" Disse, aggrappandosi al suo braccio e lasciando andare un altro, penoso, sospiro. Lui le sorrise.

"Vedrai, la renderò divertente e..." si smaterializzarono così di colpo che Lily non ebbe tempo di reagire subito alle sue parole.

"tu" sibilò mollandolo "non oserai fare cazzate" James alzò gli occhi al cielo e annuì. Lily avrebbe voluto mordersi le mani dall'nsia. Amava James, più di chiunque altro al mondo, ma se avesse fatto delle cazzate...con sua sorella i rapporti erano stati così tranquilli negli ultimi due anni...che fosse stata la tregua prima della tempesta?

"Andiamo" Le disse, prendendola per mano. Uscirono dal vicolo, la ragazza si sistemò i capelli e poi si diressero lungo la via affollata. Era un ristorante fin troppo appariscente, la sua insegna luminosa brillava più dei lampioni, dall'altro lato della strada. Attraversarono e si diressero verso le porte.

***

Vernon scacciò il cameriere in malo modo, ma Petunia non parve accorgersene. Era troppo impegnata a sistemare il suo vestito, a guardare amorevolmente il suo fidanzato (oh, che bella parola, se lo sussurrava di notte per sorridere prima di dormire: era fidanzata) e ad ascoltare con attenzione la conversazione dei vicini.

Vernon fece sparire l'ennesima pagnotta di pane e Petunia si decise a guardare l'ora. Un moto d'orrore la pervase. 8:07, Lily e quel pazzo del suo mago erano in ritardo. Un ritardo deplorevole, ma non tanto quanto la cravatta rossa del ragazzo sorridente e occhialuto che era appena entrato nel ristorante. Aveva i calzini grigi e un completo nero, Petunia percepì Vernon che si irrigidiva al suo fianco. Chissà che vestito avrebbe messo Lily. Probabilmente quello azzurro cenere che si abbinava tanto bene con i suoi brillanti occhi verdi (tutte le fortune a sua sorella ovviamente9. Che coincidenza, era così simile al vestitino che indossava la ragazza al appesa al braccio dello scostumato appena entrato. Ragazza con dei lucentissimi capelli color delle fiamme ruggenti...

Oh, no.

"ma quella non è?" sputacchiò Vernon, dallo stupore. Petunia annuì, composta.

"Mia sorella"

***

Sirius si lasciò cadere sul divano, contento e stupito dalla piega che aveva preso la serata. James aveva la sua cena importante, Peter aveva un pattugliamento, e lui e Remus una serata solo per loro. Avevano appena finito di cenare. Niente di speciale, ma esser solo loro due...in pace l'uno con l'altro...era da tanto tempo che non ricapitava. Era difficile amarsi, durante una guerra.

Remus si appollaiò al suo fianco.

"Ora che vuoi fare?" Sirius aveva moltissime idee, peccato che non ebbe il tempo di esprimerle. Un uragano puzzolente di Whiskey Incendiario fece saltare la porta e andò a schiantarsi sul tappeto. Remus fece un salto, bacchetta alla mano, mentre Sirius si preparava a schiantare, col cuore in gola, qualunque cosa fosse appena entrata.

Era James. Ubriaco come non l'aveva mai visto.

Rideva istericamente, per terra. Sirius non sapeva se prenderlo a calci o urlargli contro, così rimase immobile, per un istante di troppo, a fissarli allibito.

"SHERA GENTE, SHONO LIBEROOOOO" urlò quello. Remus e Sirius si lanciarono un'occhiata. L'avrebbe preso a calci e buttato dalla finestra, era l'opzione migliore e...

"Shi, forza, che shono quelle fascie? Lily mi ha lashiato" Continuò. Remus sgranò gli occhi, Sirius spostò lo sguardo sull'amico a terra. James parve realizzare qualcosa. Si mise a sedere di scatto e guardò la bottiglia che teneva in mano. Poi scoppiò in lacrime.

Uffa, avrebbe dovuto iniziare a picchiarlo prima, ora i sensi di colpa avrebbero avuto la meglio.

Consci del fatto che la loro seratina romantica era andata in fumo, ma preoccupati da morire per l'amico atterrito (in tutti i sensi), anche Remus e Sirius si sedettero per terra. Fu un lungo racconto.

One shot: I Malandrini&coWhere stories live. Discover now