- Ciao Nathalie!!!! E...... Ciao papà. - dico, pensando alla brutta notizia che dovevo dare a mio padre.
- Ciao Emily. Come è andata a scuola? - dice mio papà.
Ecco. Glie lo devo dire.
- Veramente...... Non è andata bene. Ho preso un insufficienza e... La professoressa ha detto che dovrò frequentare un corso di recupero..... - dico con un fil di voce, che riuscii a tirar fuori con uno sforzo enorme.
- Un'altra insufficienza?! La professoressa ha fatto benissimo, devi studiare!!! -
Lo sguardo di mio padre era diretto verso di me, Nathalie mi guardava con apprensione e perfino Axel aveva smesso di ridere e giocare.
Ogni sbaglio che faccio mi viene rinfacciato ogni volta.
Ogni. Volta.
Evito di fare altri discorsi e mi dirigo in cucina, dove Nathalie aveva preparato della pasta e delle polpette, con contorno di verdure.
Mangiavo silenziosamente, senza dire una parola, evitando di pensare a tutto ciò che era successo oggi. Non devo piangere. Devo rimanere forte.
Finisco di mangiare, poi preparo l'occorrente per questo pomeriggio.
Un quaderno, delle penne e il pesantissimo libro di matematica.Saluto Nathalie e mio padre e do un bacino sulla punta del naso ad Axel.
Dato che erano ancora le 14:37 decido di andarci a piedi, passando per la strada principale.
Mi guardo intorno: tutto è uguale a quando sono arrivata in questa città.
Le strade, gli alberi, i viottoli....... Dove mia madre mi faceva correre, dove giocavamo insieme. Quando eravamo ancora una famiglia unita.
Una lacrima mi riga il viso. Non posso piangere ora. No, non ora. Troppi ricordi.
Purtroppo i ricordi sono difficili da dimenticare.Eccomi che arrivo alla scuola: le lezioni si sarebbero svolte nella biblioteca...
Salgo le scale, vado nel corridoio di sinistra e entro nella seconda porta:
Era da tanto tempo che non ci andavo.Gli scaffali pieni di libri di ogni genere: romanzi, libri sulla storia, libri di letteratura...
Mi giro intorno, e vedo un ragazzo della mia età seduto vicino a un tavolinetto di legno, circondato da libri.
Era alto, biondo e con degli occhi verdi come le foglie che rinascono in primavera.
Indossava delle scarpe da ginnastica nere, dei jeans e una semplicissima felpa del colore dei suoi luminosi occhi.
- Ciao, sono Lucas Meyer. E tu sei Emily, giusto? -

STAI LEGGENDO
Il tempo perduto
RomanceQuanto tempo ho perduto ad ascoltare la mente anziché il cuore? Quanto tempo ho perduto a cercare attenzioni, quando nessuna di esse era sincera? Quanto tempo ho perduto a vestirmi, truccarmi quando invece trascuravo ciò che era dentro di me? Quant...