Capitolo VI

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Prentiss concluse l'interrogatorio con Matt e Joe, gli amici di Lexie, e solo un nome sospetto uscì dalle loro labbra, così come da quelle di Suzie: Marcus Heaton.

Spencer e Derek andarono al Magician, intenzionati a parlare con il proprietario per sapere il più possibile sul cameriere.

Quando entrarono nel piccolo locale vennero accolti dal classico campanellino che annunciava la presenza di clienti ed un giovane uomo intento a lavare il bancone del bar si girò a guardarli.

«Cosa posso fare per voi?» chiese guardingo.

Morgan e Reid uscirono il distintivo dalla tasca mostrandolo al ragazzo.

«È successo qualcosa?» chiese, se possibile, più allarmato di prima.

«Stiamo indagando sulla scomparsa di una ragazza» cominciò Derek mostrando una foto sorridente di Lexie.

Il ragazzo deglutì sonoramente «Oh mio dio, Lexie è scomparsa?» chiese in un sussurrò.

«Come ti chiami, ragazzo?» continuò l'uomo più grande.

«Eddie... Edward Jones, ma tutti mi chiamano Eddie» continuava a mangiarsi le parole per il nervoso, cosa abbastanza normale quando ti trovi a parlare con i federali.

«Eddie, ti ricordi se è successo qualcosa di strano ieri sera? Se c'era qualche faccia nuova o se qualcuno aveva un atteggiamento insolito» disse con fare carezzevole l'agente più giovane.

«Ieri era venerdì, la serata universitaria, c'era troppa gente per accorgersi di qualcuno in particolare» mentre finiva di dire quelle parole, il campanello appeso alla porta d'ingresso tintinnò nuovamente annunciando l'entrata di un uomo sulla sessantina d'anni.

«Chi è questa gente, Eddie?» chiese l'uomo appena entrato.

«Federali, Max»

«Che ci fanno i federali nel mio locale?» chiese rivolgendosi direttamente ai due agenti.

«Una ragazza è scomparsa subito dopo essere uscita dal suo locale» spiegò Morgan, mostrando nuovamente la foto di Lexie. Lo sguardo infastidito del signore si tramutò in una espressione di sorpresa.
«Lexie è scomparsa?»

«È stata rapita, signore, ed è in grave pericolo. Vorremmo vedere i filmati della videosorveglianza e scambiare qualche parola con lei sui suoi dipendenti» alle parole di Morgan, l'anziano fece un gesto con la mano indicando di seguirlo.

«Ho soltanto una videocamera e riprende la zona della cassa, sapete, per evitare che qualcuno faccia il furbo» iniziò a dire Max, una volta fatti accomodare gli agenti nel suo studio.

«Cosa mi sa dire di un suo dipendente, Marcus Heaton?» chiese Reid.

«Marcus? È un bravo ragazzo, lavora per me da un anno circa, si paga gli studi. È un tipo volenteroso, ma perché mi chiedete di lui?»

«Come si comporta con la clientela?» incalzò Derek.

«Prende gli ordini e quando sono pronti li serve al tavolo. Fine.»

«E con Lexie, come si comporta?» continuò l'agente più giovane.

«Con Lexie? Li avrò visti parlare sì e no due volte. Sapete, so dove volete andare a parare, Marcus non farebbe mai del male a nessuno» si infervorò il vecchio.

«Va bene, facciamo un passo indietro. Ci ha detto che si paga gli studi con questo lavoro, sa cosa studia?» riprovò Morgan.

«Scienze politiche o una roba simile» Spencer e Derek si scambiarono uno sguardo preoccupato. Secondo il medico legale, l'S.I molto probabilmente aveva una formazione medica o stava studiando medicina. Marcus non corrispondeva al profilo.

«Sa dov'è Marcus adesso?» chiese Reid. Dopo quella domanda sentirono la porta del piccolo ufficio aprirsi rivelando la faccia pallida di un ragazzo.

«Max, Eddie mi ha detto di venire qui.» appena vide i due uomini, il viso biancastro di Marcus diventò un cencio. I due uomini mostrarono il distintivo e invitarono il ragazzo a sedersi permettendo all'uomo anziano di allontanarsi.

«Allora, Marcus, ciao.» cominciò Derek, «abbiamo delle domande da farti»

«Ho appena saputo che Lexie è scomparsa, che è successo?» dal tono di voce che usò sembrava davvero preoccupato e in pena per la ragazza.

«Qualcuno l'ha rapita nel suo appartamento»  spiegò Spencer. Allo sguardo inorridito del ragazzo, i due profiler si scambiarono un'occhiata. Non sembrava proprio la faccia di un colpevole.

«In che tipo di rapporti eravate tu e Lexie?»

«Amichevoli. Sarò onesto, a me lei piace, una volta le ho anche chiesto di uscire, ma mi ha rifiutato e da allora i rapporti si sono un po' raffreddati, ma piano piano l'imbarazzo se n'è andato. Del resto che colpa ha lei se io non le piaccio? Mi ha anche detto che non ha detto nulla ai suoi amici del mio invito, sapete c'è una tipa strana che mi prende sempre in giro» disse riferendosi a Suzie «è una persona gentile. Non vuole mai fare sentire nessuno a disagio» i due agenti si trovarono in seria difficoltà.

«Sai se magari c'era qualcun altro oltre te che le andava dietro?» chiese Spencer.

«Non è un tipo che attira molti sguardi di solito, ma quando si esibisce qui se la mangiano con gli occhi. Ma non so di nessuno di preciso»

Dopo poco tempo lasciarono andare il ragazzo e i due profiler si avviarono verso l'uscita, con i nastri della videosorveglianza insieme a loro.

«Ho bisogno di un bicchiere d'acqua, aspettami qui» disse Spencer avviandosi verso il bancone.

Eddie lo servì subito, mostrando inavvertitamente un graffio fresco sul dorso della mano.

«Si è rotto qualcosa in cucina?» chiese distrattamente l'agente. Il ragazzo lo guardò stralunato, facendo un segno negativo con la testa. Reid lo ringraziò per la disponibilità e andò via insieme al collega.

Una volta in macchina, compose il numero della loro esperta informatica.

«Qui è l'oracolo, chiedete e vi sarà dato» la voce fresca e pimpante di Penelope Garcia era come un balsamo per le loro orecchie.

«Garcia, dimmi tutto quello che riesci a trovare su Edward Jones».

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