Prologo.

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Hey! Tu che stai leggendo! Si proprio tu! Ciao, sono Eclipse e sono una grande stronza. Ah! Non sono mai stata brava a presentarmi, e sinceramente non me ne frega un cazzo. Non mi va di cambiare per qualcuno, e sinceramente, perchè dovrei per voi? Comunque sia, provo a ricominciare (non di cambiare) Io essere Eclipse, da pianeta terra, io avere 17 anni terrestri o 192 lune (o cicli lunari, chiamateli come volete) ed essere stronza al 100%. 

Va meglio? Non credo.

Allora se devo presentarmi per bene, devo anche descrivermi fisicamente, credo. Allora, sono alta 1.69 metri e 32 mm, peso 54 kg, ho un viso con i tratti abbastanza pronunciati, labbra lunghe (ma non troppo) e abbastanza carnose, ho dei occhi grandi e di un color ambrato con un accenno di azzurro nell'iride sinistra, ciglia folte e lunghe (potrei farvi il sollettico con esse se solo voglio), orecchie stranamente piccole (ma non per questo non ci sento meglio), ho una carnagione che ricorda la porcellana e come cigliegina sulla torta, capelli lunghi 55 cm (AKA mi arrivano più che meno all'ombelico) e di colore nero, come la pece, il che mi piace (il nero non è il mio colore naturale, lo sarebbe il biondo, solamente che sembravo una barbie vivente e quindi li ho colorati del colore della morte). Poi dovrei raccontarvi i miei segni... particolari (?). Allora: 4 buchi alle orecchie e 6 dita sul piede sinistro.

Ora i... precendi che ho? Credo che siano abbastanza importanti, o almeno così mi urla Sunshine al momento. Alleur, ho precendi di droga, anoressia, furto e tumore (anche se non so se il tumore si possa definire un prececente ma dovrò raccontarlo comunque ad un certo punto).

La storia è questa: Alla mia giovane età di 12 anni, mi vedevo grassa (e lo ero, pesavo 63 kg) e allora ho inventato una dieta tutta mia (non mangiavo affatto). I miei genitori l'hanno notato e assolutamente vietato di continuare, quindi per fargli un "dispetto" (ero disperata e genitori si o no, l'avrei fatto comunque prima o poi), ho rinnovato la mia dieta (droga e alcol). Non avevo troppi soldi così ho iniziato a rubare. Loro indegnati della mia scelta di vita, decisero di mettermi in clinica, io ho certamente lottatto contro ma loro si sono categoricamente rifiutati di ascoltarmi. Per entrare in questa famosissima clinica bisognava fare un controllo clinico/medico (o che cazzo ne so io), e non mi ricordo come ma mi hanno trovato un tumore. Non ho mai saputo dove e perchè ho avuto il tumore, i miei genitori pensavano fossi troppo fragile per saperlo (tutte palle), e quindi ne rimasi all'oscuro. In ospedale incontrai Sunshine la mia amica... AHI! AHI! SMETTILA!! OKAY, OKAY! SEI LA MIA MIGLIORE AMICA! LA MIA BESTY! IL MIO GRANDE AMORE! MA ORA LASCIAMI L'ORECCHIO!... rifomulo: la mia migliore amica attuale, comunque sia, condividevamo la stanza insieme. Saremmo dovute stare in due camere separate, dato che avevamo malattie diverse, ma non avevano spazio. Lei cercò contatto con me, cercava di fare amicizia, ma io la trattai di merda comunque, una cosa che una malata di Morbo di Addison non si meriterebbe. Già che era depressa grazie alla malattia, io non la aiutavo molto. Ma anche io non stavo meglio. Fortunatamente mi avevano trovato il tumore in fase primaria, quindi non avevo riscontrato ancora nessun sintomo e il tumore era facile da guarire. Ma dopo vari cicli di chemio, scoppiai: la perdita dei capelli, quelle sensazioni di malessere... erano troppo per me. Così iniziai ad aprirmi con Sunshine, con la consapevolezza che, io e lei saremmo potute morire tranquillamente. E l'idea mi piaceva. Stranamente, io volevo morire. Ma tutti si ostinanavano a continuare a farmi respirare, vivere.

Non volevo uscire dalla camera d'ospedale, non volevo tornare a casa, a scuola, e vedere le facce della gente che provava compassione per me che solo pochi mesi fa mi vedeva e mi schifava. Così quando mi hanno detto che mi avevano dimessa, io dissi che non volevo uscire. Lui cercò di convincermi che sarebbe stato meglio per la mia psiche e i miei genitori, ma io non gli diedi ascolto. Iniziai a urlare che volevo rimanere lì finchè non ero curata completamente, lui mi disse di stare zitta, così urlai e mi dimenai finchè lui non chiamò una infermiera che mi sedò con un tranquillizante. Dopo quello i miei genitori decisero di lasciarmi lì. Saggia decisione.

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