<<No no no, non può essere!>> Continuava a ripetere Pippo girando per la sua camera da letto mettendosi le mani fra i capelli.
<<Cosa non può essere? Che ti sei messo a piangere di fronte a quella gnocca di Jasmine?>> chiese Dennis, il suo migliore amico nonché unico amico.
<<Jackson è morto ed è colpa mia>> Dennis sbuffò <<Come può essere colpa tua? E com'è possibile che questo gioco sia così difficile?>> Dennis era seduto sul letto di Pippo attaccato alla play, non riusciva a finire un livello di un gioco di guerra
<<È colpa mia, è colpa mia, cazzo! Cazzo!>>
Dennis alzò gli occhi al cielo sbuffando <<Merda se sei esasperante. Hey, è nuovo quel poster?>> disse indicando il poster di un anime che seguivano tutti e due <<E ti piacciono i miei vestiti? Me li ha comprati mamma ieri, ci hanno fatto lo sconto per Jackson>> esclamò ridendo, era vestito con un cappellino nero con la visiera color arancio, una t-shirt rossa con delle strisce bianche ai lati ed un paio di jeans nero con lo strappo. Tutto ciò a Pippo in quel momento non importava, sapeva che fosse colpa sua, ma non poteva dirlo, non poteva assolutamente, lo avrebbe preso per pazzo. Un contagocce dato da un uomo misterioso che è apparso e scomparso da un cespuglio? Ridicolo!
<<Senti un attimo, parlando di cose serie>> disse Dennis alzando l'indice sinistro <<Hai studiato storia? Devi recuperare il brutto voto>> Pippo fece una smorfia alzando le mani, come per chiedere spiegazioni.
<<La merendina per i miei angioletti>> enunciò la mamma di Pippo entrando in camera con un vassoio con su delle tazzine e dei biscotti. Era una donna con un viso molto dolce, gli occhi castani ed ipnotici, la sua voce sottile e rassicurante.
Poggiò il vassoio con le tazzine sulla scrivania, Dennis si alzò dal letto sistemandosi i vestiti e ringraziò la signora Corner. I due ragazzi si avvicinarono alla scrivania, pronti a gustare il tè e biscotti, quando la mamma di Pippo mettendosi le mani al petto disse <<Oh mannaggia, ho sentito di quel ragazzo al centro commerciale, poverino>> Pippo si mise le mani in faccia, mentre Dennis prese un biscotto e annuì sorridendo <<Già!>>
La madre disse poi <<E il mio Pippo era lì, lo sai? Poverino, era tutto in lacrime quando lo siamo andati a prendere io e suo zio, vero cerbiattino mio?>> Pippo nervoso iniziò a fare dei saltelli, mise le mani sulla pancia di sua mamma pregandola di andare via. La giornata proseguì tranquilla fino a quando nel tardo pomeriggio Dennis non andò a casa, lasciando Pippo solo con i suoi pensieri.
Il giorno dopo Pippo si svegliò di buon mattino, sì lavò e vestì. Scese a far colazione, mangiò una brioche alla marmellata e una volta finito prese lo zaino, uscì di casa e si diresse verso la fermata del pullman, dove incontrò Dennis.
<<Buongiorno Pippo!>> esclamò sbadigliando, Pippo non proferì parola, rimase con lo sguardo fisso sul marciapiede. Il resto del viaggio non fu molto diverso. Arrivati a scuola prendettero posto, la prof Nadin era in piedi davanti alla lavagna, indossava un dolcevita rosa e una gonna marrone lunga fino alle caviglie, salutava e sorrideva a tutti gli alunni che entravano in classe. Quando furono tutti presenti fece un bel respiro unì le mani e disse <<Ragazzi, innanzitutto buon giorno, prima di incominciare la lezione, vorrei parlare con voi di quanto accaduto l'altro giorno. Il ragazzo, Jackson, so che molti di voi erano suoi amici e alcuni erano lì quando... Beh>> fece una piccola pausa, andò davanti alla cattedra e ci si appoggiò. Guardò tutti gli alunni, fece un altro respiro e proseguì <<Tutto ciò è tragico, per quanto sia un incidente è comunque una disgrazia quando una vita così giovane e promettente viene meno. Sappiate che per chiunque lo desideri è sempre aperto lo sportello di ascolto dello psicologo>> Pippo non voleva ascoltare e Dennis quasi leggendogli il pensiero gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione <<Questa non la smette più>> sorrise e aggiunse <<Dai non avere quel muso, lo sai che non è colpa tua. Oggi pomeriggio puoi venire a casa mia, i miei non ci sono e ho un nuovo gioco della play, è un puzzle game fottutamente bello, su GamersLover lo hanno definito come innovativo e brillante>> Pippo fece una faccia perplessa sorrise e disse <<E che cazzo vuol dire?>> Dennis alzò le spalle, scosse la testa e rispose <<E io che cazzo ne so? Tanto pagano i miei>> fecero tutti e due una risata soffocata. Quel breve attimo fece dimenticare a Pippo ciò che fosse successo e ciò che avesse fatto, ma il tutto durò poco. Qualcuno bussò alla porta dell'aula, la prof si stoppò e andò ad aprire la porta. Due uomini in giacca e cravatta entrarono in classe: il primo, un omaccione alto, di colore e pelato salutò la prof con un tono eccessivamente gentile stringendole la mano con entrambe le sue; il secondo, un asiatico rimase in silenzio e si fermò sull'uscio della porta.
L'omone si presentò con un tono sicuro <<Buongiorno, io sono il detective Drow, mentre il bel signore dietro di me è il detective Yeng>> lo indicò con un sorriso. La sua voce possedeva un tono autoritario, ma rassicurante. La prof lì salutò nuovamente e poi chiese il motivo della loro presenza. Drow ricambiò il sorriso enunciando <<Sono qui per Jasmine Ermandez e Pippo Corner>>
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Pippo e il contagoccie
FantasyCosa può rendere la vita di un ragazzo fantastica e diversa? Cosa può far cambiare una persona? Una goccia alla volta, un desiderio di troppo.