Carino e basta.

44 2 1
                                    


"Senti ma...cosa si fa qui il pomeriggio?"

Che palle questa città.

Che palle questa casa.

Che palle questa vita.

Che palle questo ragazzo.

Pensavo.

Dio, stavo per scoppiare dopo solo un'ora e mezza passata sul divano davanti a Netflix.

"Fa caldo" Rispose Liam.

Era di fatto il mio fratellastro anche se non avevamo alcun legame sanguigno, né i nostri genitori avevano intenzioni di sposarsi. Speravo.

"Ho capito, ma se teniamo ancora il condizionatore acceso tra un po' arrivano i pinguini"

Sorrise, avevo mica fatto colpo? Incredibile, mr. so tutto io stava per parlarmi:

"Alle 18:30 mi vedo coi miei amici al bar; dobbiamo scambiarci dei file su...dei file e basta. Se vieni ti presento a loro."

"Era ora" mi venne da urlare, ma "okay...vado a fare una doccia." Dissi

Erano tutti in ritardo, tutti, pure lui sarebbe stato in ritardo se non avessi spento il condizionatore e fatto entrare i 47 gradi che ci aspettavano lì fuori.

Roteai gli occhi alle 18:45 per la quinta volta mentre bevevo probabilmente la seconda Coca-Cola ghiacciata.

Si decise a chiamarli ma erano appena arrivati: "Ragazzi, lui è Louis il figlio della compagna di mio padre" disse, lasciando la palla a me.

"Ehm, ciao" dissi. Li avevo visti tutti più o meno nelle sue foto di Instagram.

"Io sono Zayn" mi strinse la mano il moro.

"Harry" fece lo stesso il ragazzo riccio.

"Niall" non ho mai capito di che colore avesse i capelli.

Non mi avevano rivolto la parola tutto il tempo né Liam aveva cercato di introdurmi nella conversazione.

------------------------------------------------------

"Sei stato fuori con gli amici di Liam, Lewis?"

Mi chiese suo padre la sera stessa, odiavo quando mi chiamavano """Lewis""".

Lo odio ancora a dirla tutta. "Ehm, si" risposi imbarazzato. Non mi rivolgeva spesso la parola, non lo aveva mai fatto pensandoci.

Il padre di Liam si chiamava Charles, insieme con suo fratello era il proprietario di una concessionaria.

"Ti avranno costretto a fare il fantacalcio immagino" continuò.

"Non mi hanno calcolato minimamente" volevo dire

Ma "in realtà no" dissi

"A Louis piace la musica!" Mi salvò in calcio d'angolo mia mamma.

"Davvero? Quindi non ti interessa il calcio? E neanche le auto?" Mi chiese ancora, sembrava shockato.

"Sa suonare molto bene" intervenne Liam.

Mi aveva ascoltato? Lo guardai stranito, poi una telefonata interruppe quell'accenno di conversazione familiare.

Avevo bisogno di una sigaretta. Era qualche settimana che avevo smesso di fumare, ma in quel momento cominciavo a sentirne veramente il bisogno.

Mamma e il suo tipo erano usciti a fare due passi, Liam si era di nuovo appiccicato a netflix.

Mi alzai dal divano e aprii la porta finestra che affacciava sul terrazzino:

"Hai per caso una sigaretta?" Gli chiesi uscendo

"Ho smesso." rispose senza guardarmi. Annuii, gli avevo visto un accendino cadere dalla tasca prima, ma figuratevi se me ne avrebbe data una.

"Però tra un po' viene Harry, scroccagliene una."

Mi sorprese.

Cercai di ricordare chi fosse, poi mi vennero in mente i suoi capelli ricci, ma tutto il resto proprio no.

Avevo passato tutto il pomeriggio su instagram, neanche li avevo osservati a dirla tutta.

Cominciai a pensare che forse avrei dovuto io stesso cercare di inserirmi nella conversazione e non aspettare che mi introducessero a caso.

Quando Harry arrivò, mi salutò con un cenno di una mano e si sedette accanto al mio fratellastro sul divano, iniziarono a parlare di calcio, da quel che avevo capito.

"Scusate" mi avvicinai "non è che..." non riuscii a completare la frase perché squillò il telefono a Liam, che si allontanò velocemente.

Harry mi rivolse tutta la sua attenzione "Credo che ne avrà per un po'" disse riferendosi alla telefonata, senza lasciare che completassi la frase.

"Usciamo?" chiese, guardando il terrazzino.

Annuii e mi avviai aspettandomi mi seguisse.

"Vuoi?" Mi offrì una sigaretta mentre ne avvicinava una alle labbra.

"Beh si in realtà si, credo proprio di star aspettando con ansia questo momento."

Scherzai e ne tirai una fuori dal pacchetto, mi sorrise, poi la accese ad entrambi.

"Come ti trovi qui?" Mi chiese Lo guardai quasi per dire "sul serio?" Ma "carino" dissi alla fine.

Capì.

"Non sei stato a mare?" Notò probabilmente la mia carnagione chiarissima.

Scossi la testa "in generale non sono stato per niente in vacanza, ma anche se fossi stato 4 mesi al mare sarei rimasto bianco così"

Sorrise ancora, sorrideva decisamente troppo.

"Tu?" Mi ricordai di chiedere. "Non ci vai in vacanza?"

"Parto domani mattina, vado a trovare la mia famiglia in Germania. Di solito tutta l'estate la passo lì ma sono tornato questa settimana in Inghilterra quest'estate, avevo un esame di latino da recuperare prima che iniziasse il nuovo anno. Comunque ritorno giusto il giorno prima che inizi la scuola. Tu sei in classe con noi immagino."

Ascoltai interessato, aveva un non so che di attraente il suo discorso.

"Probabilmente si, non lo so." Non mi ero ancora preoccupato della scuola.

Harry era simpatico, magari era molto a modo e basta.

Era carino anche.

Forse il classico a cui le ragazzine muoiono dietro.

E anche i ragazzi immagino, nel ventunesimo secolo non basta dire che solo le ragazze muoiono dietro ai ragazzi.

Andiamo, anche a me sembrava carino. Carino e basta.

Credevo.

Ma io, allora, cosa ne potevo sapere?

Ti dedico tutto. // larry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora