Hai un bel colorito.

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Due notti più tardi mi svegliai convinto di essere ancora a casa mia, nella mia vecchia casa e feci per scendere dal lato sbagliato del letto.

Tirai una capocciata al muro, ovviamente, così forte che anche Liam si svegliò nel cuore della notte per il rumore.

E fu così che ci ritrovammo alle 4 del mattino fuori al terrazzo, io con una bistecca congelata sulla tempia, lui con una sigaretta tra le labbra.

Aveva smesso, diceva.

"Senti, Liam, il tuo amico Zayn è fidanzato?" Gli chiesi d'un tratto

Non ricordo se fosse la botta a farmi parlare così schiettamente o solamente il sonno.

"No, perché?"

Chiese stranito.

"Ehm...è...come dire, è gay?"

Feci una domanda troppo azzardata forse.

Rise "no, non che io sappia. Perché?"

"Ehm, no, così...ho avuto questa impressione."

"Perché hai il gay radar?" Mi chiese scherzoso, mentre spegneva la sigaretta sulla ringhiera.

Non risposi.

Si bloccò un attimo a guardarmi: "aspetta, ma tu...tu sei gay?"

"Eh!? C-cosa? No! Non sono gay! Cioè, non che ci sia nulla di strano ma...no! Lo dicevo solo tanto per."

"Mh" annuì fissandomi, non tanto sicuro di ciò che dicevo.

"Ti piace qualcuno?" Interruppe i miei pensieri.

"Non che io sappia" gli risposi "e poi non sono affari tuoi" continuai, lasciandogli la bistecca in mano e ritornandomene a letto.

Qualche ora dopo eravamo a fare colazione al bar con gli amici di Federico, non mi ricordavo come diavolo fosse successo, né quando avessi accettato di uscire.

So solo che fui strattonato e portato in un bar, quello della volta precedente.

"Lou! Ti facevo uno da colazione all'americana!" Niall non sapeva proprio che cazzo dire, immagino.

"No, un cornetto a cioccolato basta" risposi senza voglia.

"Zayn non è ancora arrivato?" Chiese Liam ritornando dalla cassa.

Forse ora cominciavo a capire perché mi aveva portato lì.

"Eccomi ragazzacci, scusate il ritardo" arrivò.

Diede una pacca sulla spalla ai due, non mi rivolse lo sguardo.

Si sedette di fronte a me e mi fece un occhiolino.

Okay.

"Che hai fatto ieri, poi?" Chiese Niall a Zayn.

"Di che parlate?" Intervenne Liam.

"Nah niente, sono uscito con una tipa...ma niente di che. Mezz'ora e l'ho riportata a casa."

"Te lo avevo detto che non te la dava" commentò Niall.

Alzai gli occhi al cielo, involontariamente.

"Louis ti vedo bene stamattina" riprese subito dopo Zayn, stava scherzando?

"Beh, proprio bene non direi" risposi, ripensando alla testata.

"Sul serio, hai un bel colorito! O sei solo arrossito?"

Yuri rise, ma che cazzo ridi? Poi parlò:

"Se volete pomeriggio vi porto al mare, ci godiamo gli ultimi giorni di sole prima di un nuovo stressante e ultimo anno di superiori."

Così fu.

La spiaggia era quasi completamente vuota, un ragazzo e una ragazza si baciavano sulla riva, due bambine rimettevano a posto palette e secchielli mentre quella che credo fosse la loro madre le stava richiamando.

Il mio fratellino/one si lanciò in acqua in 0,2 secondi, Niall fece lo stesso ma non li biasimavo, dopo circa due ore in auto anche io, che non amavo particolarmente il mare, avrei fatto lo stesso, se qualcosa o meglio qualcuno non mi avesse frenato.

Me ne stavo seduto sulla sdraio mentre slacciavo i lacci delle vans:

"Che c'è hai paura di spogliarti?" Chiese ironico Zay già mezzo nudo, mentre posava il cellulare nello zaino.

"No, mi prendo i miei tempi" cercai di non mostrarmi nervoso.

"Dai tranquillo" disse dandosi degli schiaffi sulla pancetta "dopo l'estate siamo tutti più grassi, non sarai certamente messo peggio"

Ma lui mi aveva già visto senza maglia

Non se lo ricordava?

Zayn, non ti ricordi quello che è successo?

Cioè sono tutte pippe mentali?

E io ho messo in discussione la mia sessualità?

Il mio cervello riusciva a formulare solo questi tipi di domande.

Tolsi la maglia frettolosamente lanciandola sulla sdraio, quasi come se fosse una sfida, più per me stesso in realtà.

"Beh, dai, sei messo meglio di noi 3!"

Alzò le spalle.

Poi si allontanò verso l'acqua,

E io lo seguii.

Parlai poco quel pomeriggio, Liam si accorse di qualcosa e appena tornati a casa mi chiese come stessi, come mi fossi trovato.

Alzai le spalle, non avevo voglia di dire niente.

"Se ci fosse Federico saprebbe cosa fare" borbottò dispiaciuto.

"Perché?" Chiesi.

"Lui è bravo con le parole" abbassò lo sguardo.

Pensai che forse non avrei dovuto comportarmi in quel modo.

Io gli avevo chiesto di raccontarsi con me, di dirmi cosa lo affliggeva e lui si era fidato, si era aperto completamente.

Lui mi aveva trattato da amico e io lo respingevo quando mi proponeva di fare lo stesso.

Cominciai a pensare che forse tutto nella mia vita andasse male perché io non sapevo come comportarmi.

Poi ad un certo punto non pensai più:

"Giovanni mi ha toccato il culo" sputai.

"Eh?" Sono stato troppo diretto in quell'occasione, lo ammetto.

Mi sedetti sul letto e respirai profondamente:

"A casa sua, mi vomitò addosso e mi chiese di andare in bagno così avrebbe potuto darmi una maglia, ma è successo un casino ha cominciato a spogliarmi e poi mi premeva la spugna con l'acqua sul petto, poi mi ha palpato il culo mi ha detto che sono bello e il peggio..."

Io guardai negli occhi, quasi disperato

"...è che mi sono eccitato, e non mi capitava da un po' con una ragazza."

Sgranò gli occhi, aveva la bocca spalancata.

Aspettai forse 40 secondi.

Non mi parlava.

Continuava a guardarmi.

Uscii dalla stanza.

Non gli parlai più.

Forse lo offesi.

Ti dedico tutto. // larry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora